Piazza Fontana. Il processo impossibile Stampa E-mail

Benedetta Tobagi

Piazza Fontana
Il processo impossibile


Einaudi, pagg.448, € 23,00

 

tobagi piazzafontana  IL LIBRO – In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) a partire dal primo processo sull'attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro nell'arco di quasi vent'anni. Prima di essere affossato da assoluzioni generalizzate, esso porta alla luce una sconcertante trama di depistaggi e accerta le pesanti responsabilità dei terroristi neri e di alcuni ufficiali dei servizi segreti fino a trasformarsi in un processo simbolico allo Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme nei decenni successivi. Piazza Fontana sottopone il sistema della giustizia a una torsione estrema; è un incubo, ma insieme un risveglio. Se da un lato la tragedia dell'impunità alimenta un profondo sentimento di sfiducia, dall'altro comporta una dolorosa presa di consapevolezza che contribuisce alla maturazione di una coscienza critica in ampi settori del mondo giudiziario e tra i cittadini.

  DAL TESTO – "Un ordigno ad alto potenziale in una banca affollata nel centro di Milano, 17 morti e oltre 90 feriti, nessuna rivendicazione: non si era mai visto nulla del genere, dopo la guerra. Orrenda strage, carneficina, inferno: la bomba di piazza Fontana si impone subito all'attenzione pubblica come evento epocale. Nel 1969 è l'attentato terroristico più grave mai accaduto nella storia dell'ancora giovane Italia repubblicana, con un bilancio di vittime secondo soltanto, nell'Europa postbellica, alla bomba che il gruppo paramilitare francese Oas aveva messo sul treno Strasburgo-Parigi nel giugno del 1961. I terroristi indipendentisti dell'Eta e dell'Ira adotteranno la strategia delle bombe a partire dagli anni Settanta; attentati del genere, fino ad allora, avevano contrassegnato soltanto i conflitti legati alla decolonizzazione, come appunto quello d'Algeria, o, sul suolo italiano, il terrorismo altoatesino degli anni Sessanta. Ad aggravare il quadro, la bomba è parte di un più vasto attacco coordinato tra Milano e Roma: anche se solo l'ordigno di piazza Fontana uccide, l'organizzazione quasi simultanea di cinque attentati nelle due città più importanti d'Italia accresce l'allarme, poiché rivela l'esistenza di una rete criminale estesa ed efficiente. L'impressione sulla popolazione è fortissima, come testimonia la partecIpazione di massa ai funerali nel Duomo di Milano, tre giorni dopo, funerali che vengono trasmessi dalla televisione di Stato.
  "Piazza Fontana marca una cesura nella storia del Paese. È «la madre di tutte le stragi» perché inaugura la stagione delle bombe neofasciste, e insieme «la madre degli anni bui», perché costitusce uno dei detonatori dell'escalation del terrorismo di sinistra negli anni successivi."

  L'AUTRICE – Benedetta Tobagi è nata a Milano nel 1977. Laureata in filosofia, Ph.D in storia presso l'Università di Bristol, continua a lavorare sulla storia dello stragismo con una borsa di ricerca all'Università di Pavia. È stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con «la Repubblica». Dal 2012 al 2015 è stata membro del consiglio di amministrazione della Rai. Segue progetti didattici sulla storia del terrorismo con la Rete degli archivi per non dimenticare. Per Einaudi ha pubblicato "Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre" (2009 e 2011), "Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita" (2013 e 2019) e "Piazza Fontana. Il processo impossibile" (2019).

  INDICE DELL'OPERA - Elenco delle abbreviazioni - Prologo. 23 febbraio 1979-3 maggio 2005 - Piazza Fontana – Introduzione (1. Un evento epocale, un processo storico - 2. Piazza Fontana come "processo politico" – 3. Tra Guerra fredda e i vincoli di una democrazia incompiuta) - I. Il labirinto delle inchieste (1. 12 dicembre 1969 - 2. Era nell'aria – 3. «Bombe, sangue, anarchia!» La prima istruttoria – 4. L'inchiesta passa a Roma – 5. Vecchi amici. La genesi della seconda istruttoria - 6. Tra libri e dinamite. La "cellula nera" – 7. Ritorno al passato. Un governo di centro - 8. Dalla "cellula nera" al Sid – 9. Il "valzer delle competenze" - 10. La Dc si riscopre antifascista - 11. La terza istruttoria: processo al Sid) - II. Dietro le quinte. La polizia giudiziaria (1. Un caso esemplare - 2. La direzione politica dell'indagine – 3. I precedenti della "pista anarchica" – 4. I fermi illegittimi e il caso Pinelli – 5. Una strana circolazione delle informazioni - 6. Tra infiltrati e informatori - 7. Pezzi di vetro. L'intervento diretto dell'Ufficio Affari riservati - 8. Le indagini in Veneto: l'inchiesta (quasi) subito nelle mani dei magistrati - 9. Il caso Juliano: squadra mobile vs ufficio politico - 10. Milano torna alle prove materiali - 11. La polizia politica sotto accusa) - III. Quale giustizia? I magistrati davanti al processo per piazza Fontana (1. Scontro tra vecchio e nuovo - 2. «Milano come Beirut»: la rimessione - 3. L'intervento della politica: la "legge Valpreda" - 4. Giustizia formale vs giustizia sostanziale. Conflitti di competenza e «provvedimenti abnormi» - 5. La ribellione della "base". Le campagne di Magistratura democratica - 6. Diritto di critica e provvedimenti disciplinari - 7. Roma. Gli inquirenti nel "porto delle nebbie" - 8. Treviso. Resistere alle ostilità - 9. Milano. L'importanza del clima culturale) - IV. Catanzaro, il teatro del processo (1. Palcoscenico a sorpresa - 2. Perché Catanzaro? - 3. Tra realtà e pregiudizi - 4. Antiche tradizioni. L'ufficio giudiziario - 5. Predisporre un palcoscenico adeguato - 6. Una palestra per il processo - 7. Un mondo a parte) - V. L'odissea del dibattimento (1. 1974. La parola agli anarchici - 2. Il collegio di difesa degli anarchici dalle origini a Catanzaro - 3. 1975. Il processo "Freda-Valpreda", l'atto mancato - 4. Status libertatis degli imputati e declino del garantismo - 5. 1974-76. Un biennio di metamorfosi, tra terrorismo rosso e avanzata del Pci - 6. 1977. Il momento della verità - 7. C'è un giudice a Catanzaro. La Corte e la pubblica accusa - 8. Questioni preliminari: "strage di Stato", segreto di Stato - 9. «Non estraneo, ma un non responsabile». La versione di Freda - 10. Ventura, "il nuovo Valpreda"? - 11. L'enigma Giannettini - 12. La "meteora" Pozzan - 13. Processo al Sid - 14. L'archeologia del depistaggio) – VI. Processo allo Stato (1. Silenzio, parla Andreotti - 2. Scontro tra militari e politici (e non solo) - 3. Dal giro tondo dei «non ricordo» all'inchiesta sui politici - 4. Malizia paga per tutti - 5. Dall'affaire Giannettini alla riforma dei servizi segreti - 6. Processo e compromesso storico - 7. Un pubblico più ampio: il processo in tv - 8. Il giudizio. Catanzaro chiude (e rilancia a Milano)) - VII. Dissoluzione (1. La catarsi mancata - 2. Un colpo da maestro. Il processo di Potenza - 3. La strage in Appello, tra assoluzioni e ritorno agli «opposti estremismi» - 4. Topi a guardia del formaggio. La commissione inquirente - 5. Quod non est in actis, non est in mundus. Dalla Cassazione a Bari (e ritorno)) - VIII. Fuoco dalle ceneri (1. Il processo Catanzaro bis, tra P2 e vecchie conoscenze - 2. La strage torna a Milano. Processo a Ordine Nuovo - 3. Quel che rimane) – Ringraziamenti - Nota sugli esiti definitivi del primo processo - Note