Encomio del vino Stampa E-mail

Michele Psello

Encomio del vino
Laus vini
Introduzione, traduzione e note a cura di Lucio Coco


Casa Editrice Leo S. Olschki, pagg.23, € 5,00

 

psello vino  IL LIBRO – Dallo sterminato repertorio bibliografico di Michele Psello, altro grande intellettuale di quella Bisanzio che non cessa di stupire per l'originalità e la modernità dei suoi contributi letterari e poetici, viene offerta per la prima volta la versione dell'Encomio del vino. Lo studioso costantinopolitano compone questo breve testo quasi certamente per ristorare lo spirito dalle fatiche delle altre scienze, che coltivava con più assiduità e impegno, come la filosofia, la matematica, la medicina, il diritto e la pedagogia. Il genere encomiastico era del resto una peculiarità della cultura classica, dall'Elogio della mosca di Luciano a quello della calvizie di Sinesio. Lo stesso Michele Psello, oltre a quello sul vino ne scriverà altri quattro (due sulla pulce, uno sul pidocchio e una sulla cimice) a testimoniare che «l'arte dell'elogio» non è solo un esercizio retorico ma un modo per dare risalto e ospitalità in letteratura a qualcosa di minore, per prestare attenzione al piccolo e al quotidiano, svelando che anch'esso – come il gesto appunto di bere un bicchiere di vino – contiene e significa qualcosa di essenziale per l'uomo.
  "Come incastonata nei fondali sottomarini della sterminata produzione letteraria bizantina – scrive Lucio Coco nel saggio introduttivo - è questa piccola perla dell'Encomio del vino di Michele Psello, che si riporta all'attenzione e alla curiosità del lettore di oggi. Si tratta di uno scritto senza dubbio minore nella vastissima produzione dell'intellettuale costantinopolitano ma che non manca, pur a distanza di un millennio, di restituire intatto il gusto e il piacere di questa bevanda antica come l'uomo eppure ogni volta nuova al palato delle generazioni che di volta in volta si sono succedute sulla faccia della terra."

  DAL TESTO – "In pace è un contributo, in guerra è un alleato; niente senza il vino, né feste nuziali, né banchetti, né conviti, né divertimenti, né svaghi. Ciò infatti che è il sale per i cibi il vino lo è per il sale stesso e per gli altri alimenti. Il vino rallegra il cuore, incita alla gratitudine, muove al canto, genera commozione e richiama le lacrime che rendono propizio Dio, fornisce delle opportunità anche con i nemici. Un uomo infatti saziato di vino e di cibo, dice il poema, combatte tutto il giorno, vince senza alcun dubbio gli avversari e alza il trofeo. È infatti degno di riprensione Ettore che cercò di scongiurare l'inevitabile e respinse il consiglio materno, ignorando che l'esperienza ha realmente da dire qualcosa di più saggio della gioventù."

  IL CURATORE – Lucio Coco è curatore di edizioni di importanti opere dei Padri della Chiesa quali Giovanni Crisostomo, Evagrio Pontico, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa, tutte presenti nella collana dei Testi Patristici dell'editrice Città Nuova. È inoltre autore di saggi di spiritualità orientati all'approfondimento dei vissuti di fede dell'uomo contemporaneo (Piccolo lessico della modernità, Qiqajon 2009; Interrogare la fede, Lindau 2011; Non smettere mai di cercare, EMP 2014). Per i tipi di Olschki ha curato le prime edizioni delle Sentenze morali di Fozio (2011), dell'Elogio del cane dell'umanista bizantino Teodoro Gaza (2016) e dell'epistola foziana a Boris di Bulgaria sulla Formazione del principe (2017).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Nota bibliografica - Encomio del vino