Cyber war. La guerra prossima ventura Stampa E-mail

Aldo Giannuli - Alessandro Curioni

Cyber war
La guerra prossima ventura


Mimesis Edizioni, pagg.111, € 12,00

 

giannuli cyberwar  IL LIBRO – Esiste una guerra silenziosa. Le armi sono invisibili, gli schieramenti fluidi e di difficile identificazione. Potrebbe sembrare una spy story da romanzo, eppure vicende come quella degli attacchi informatici avvenuti nel corso delle ultime elezioni americane sono soltanto alcuni tra i più eclatanti episodi di cyber war, una realtà a metà strada tra spionaggio e atto di guerra. Cina, Corea del Nord, Stati Uniti, Russia, cani sciolti, mercenari del web.
Lo scenario è vasto e intricato, "Cyber war" prova a ricostruirlo attraverso il lavoro di due esperti: Aldo Giannuli, storico e già collaboratore di procure e commissioni d'inchiesta sulle stragi di Stato, e Alessandro Curioni, consulente specializzato in cybersicurezza e autore di fortunati saggi sul tema.

  DAL TESTO – "[...] allo stato attuale, primeggiano i russi, seguono cinesi e iraniani, mentre i paesi occidentali (Usa ed Europa in particolare) sembrano fare più fatica a inserirsi su questo piano di scontro. E per diverse ragioni: in primo luogo, i paesi atlantici hanno molti più obiettivi sensibili da proteggere, per cui corrono il rischio di effetti "boomerang", sono più esposti a fughe di notizie (si pensi al caso WikiLeaks) e, inoltre, essi hanno un sistema di forze armate orientato diversamente, e una riconversione ha pur sempre dei costi, anche se sei la maggiore potenza tecnologica del mondo. Ma di questo dirà molto meglio di me Alessandro Curioni nelle prossime pagine. Qui completiamo la nostra riflessione cercando di capire di fronte a quali conseguenze siamo. Dice Paolo Messa: "Siamo di fronte a una rivoluzione nella scienza delle relazioni internazionali". E questa rivoluzione è lo "Sharp Power", il "Potere tagliente". Negli anni Settanta il politologo americano Joseph Nye teorizzò il soft power, cioè la capacità di esercitare influenza attraverso la seduzione culturale, qualcosa (fatte le dovute differenze) di molto simile al concetto di egemonia in Gramsci. Lo Sharp Power è la prosecuzione logica di quel concetto, ma con un carattere meno pacifico. D'altra parte il concetto di "tagliente" non evoca immagini particolarmente ireniche. Con esso si intende la capacità di penetrare nelle difese avversarie (o anche semplicemente altrui) in forme non solo culturali. Certamente, il primo livello dello Sharp Power è la propaganda e l'informazione per conquistare l'opinione pubblica di un determinato paese, ma ci sono anche altri metodi, in primo luogo la penetrazione economica: rendere un paese dipendente dalle proprie esportazioni (o, a parti rovesciate, diventare suo mercato di sbocco privilegiato) può essere il modo migliore per "convincere" i suoi cittadini dell'auspicabilità di un buon rapporto con sé. E, nel quadro delle relazioni economiche, ma con un rilievo speciale, vanno considerate le opere infrastrutturali: i cinesi da tempo hanno avviato una serie di progetti del genere. Ricordiamo il progetto One Belt One Road (Obor), che riprende il "filo di perle" con il quale essi hanno acquisito il controllo di importantissimi porti e scali marittimi in Pakistan, Myanmar, Indonesia, Sri Lanka, Cambogia, Gibuti, Grecia ecc. Poi il progetto dell'Istmo di Kra, attualmente quello dell'autostrada del Karakorum che unirebbe la Cina sud-occidentale al porto pakistano di Gwadar. In tutti i casi questo ha avuto (o è destinato ad avere) anche una ricaduta militare. E in questo senso va considerato anche il progetto della via della seta, che non è solo un'operazione di valenza commerciale."

  GLI AUTORI – Aldo Giannuli è ricercatore di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano. Già consulente di varie procure per la strage di piazza Fontana a Milano, ha collaborato con la commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: "Il noto servizio" (2013) e "Da Gelli a Renzi (passando per Berlusconi)" (2016). Con Mimesis ha recentemente pubblicato: "Storia di Ordine Nuovo" (con Elia Rosati, 2017), "Da Lenin a Stalin" (2017), "Le spie del duce (1939-43)" (2018).
  Alessandro Curioni, editore, imprenditore e giornalista, nel 2003 ha pubblicato il volume "Hacker@tack" sulla sicurezza informatica. Nel 2008 ha fondato DI.GI. Academy, azienda specializzata nella formazione e nella consulenza nell'ambito della sicurezza informatica. Nel 2015 ha ripreso la sua attività pubblicistica per diverse testate cartacee e online. Dal 2018 insegna Sicurezza dell'informazione all'Università Cattolica di Milano. Con Mimesis ha pubblicato alcuni volumi dedicati alla sicurezza informatica: "Come pesci nella rete" (2016), "La privacy vi salverà la vita!" (2017), "Questa casa non è un hashtag!" (2017) e "La protezione dei dati" (2018), tutti entrati tra i dieci saggi più venduti nella classifica settimanale de "La Lettura".

  INDICE DELL'OPERA – Scenari, di Aldo Giannuli (La globalizzazione ha cambiato il mondo, però... - Neanche lo Stato è più quello di una volta - La ricerca di un nuovo ordine mondiale e l'attuale concetto di potenza - La rivolta contro la globalizzazione - Guerra e pace al tempo della globalizzazione - Sharp Power e Intelligence) - Strategie e tattiche, di Alessandro Curioni (Fu vera guerra? - Di cosa stiamo parlando - Evoluzione del campo di battaglia - La madre di tutte le guerre asimmetriche - Armi del tutto nuove? - La difficile arte della guerra cyber - Arsenali di un futuro vicino - Siamo in guerra? Chi è il nemico? - Sei regole della cyber war - La prospettiva dell'attacco - La prospettiva della difesa - Conflitti impossibili? Forse) – Appendici, di Alessandro Curioni (Glossario - Oggi verso sera - Dice il saggio) - Letture consigliate