Il grande racconto delle crociate Stampa E-mail

Franco Cardini - Antonio Musarra

Il grande racconto delle crociate

il Mulino, pagg.528, € 48,00

 

cardini musarra crociate  IL LIBRO – All'inizio ci sono i pellegrini, i crucesignati diretti a Gerusalemme che recano cucita o ricamata sulla spalla, sul petto, o sulla bisaccia, una croce. La crociata è stata iter, peregrinatio, passagium: spedizione militare, viaggio religioso, itinerario marittimo. Se ai tempi della prima spedizione (1096-99) la volontà di liberare dall'occupazione musulmana le terre in cui era vissuto Gesù si accompagnò a un grande fervore religioso, in seguito altri fattori decisivi motivarono le campagne militari in Terrasanta. Per le repubbliche marinare, la possibilità di ottenere il controllo strategico di rotte e porti mediterranei; per il papato, di aumentare il proprio prestigio; per i sovrani laici, di liberarsi di folle insofferenti e aristocratici riottosi; senza contare il desiderio di avventura, molto sentito nella società feudale, e il richiamo dei tesori d'oriente. Fede, interesse economico, attrazione per l'ignoto spingono dunque l'Europa cristiana in Oltremare. Più tardi la crociata diventerà lotta all'eresia, strumento di controllo politico, atto di difesa dell'antemurale balcanico e mediterraneo-orientale contro le offensive ottomane, custodia maris contro i corsari barbareschi, impegno di cristianizzazione del Nuovo Mondo. Un potente affresco che tesse in un'ampia narrazione una storia della crociata che, come idea e fatto, giunge fino ai giorni nostri.

  DAL TESTO – "La crociata, pur ricollegandosi sia al concetto di «guerra santa» sia al concetto di jihad, è un'altra cosa. La sua genesi è lunga e tormentata e prende le mosse quanto meno da Agostino di Ippona, che aveva basato la propria idea di «guerra legalizzata» sul modello delle guerre volute da Dio nell'Antico Testamento. Il bellum era da considerarsi iustum solo se comandato da un'autorità legittima, investita di questo potere da Dio stesso. Ora, nel momento in cui, nel corso dell'XI secolo, si produsse una frattura tra papato e impero, la possibilità di proclamare guerre di questo genere venne immancabilmente meno. A ciò il papato sopperì facendosi interprete del presunto volere divino, legalizzando, sacralizzando e perfino santificando alcune guerre. È il caso, ad esempio, di papa Alessandro II (1061-73) che, scrivendo al clero di Volterra, indicava la procedura da seguire da parte dei combattenti decisi a recarsi nella penisola iberica per combattere i mori: ognuno doveva confessare i propri peccati e ricevere la penitenza più adatta. [...]
  "Non si tratta, ancora, di un'indulgenza, teorizzata solamente in pieno XII secolo, ma di una commutazione: la spedizione faceva le veci della penitenza. In effetti, ciò è quanto avrebbe avuto luogo con la prima crociata. Alessandro II non bandì alcuna spedizione, limitandosi a sostenere un'azione nell'ambito di quella che più tardi sarebbe stata definita reconquista. Nel novembre del 1095 alla conclusione del concilio di Clermont, papa Urbano II si sarebbe spinto oltre incitando i cavalieri cristiani a un'operazione dagli obiettivi differenti: l'aiuto ai cristiani d'Oriente e forse addirittura, secondo una versione del suo discorso, la riconquista di Gerusalemme. Una spedizione che assunse gli ambigui tratti della «guerra santa», voluta da Dio. - «Deus vult!», avrebbero acclamato i partecipanti, secondo qualche cronista - nel momento in cui la Christianitas si convinse che la vittoria sarebbe giunta con l'aiuto del Cielo."

  GLI AUTORI – Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale, con il Mulino ha tra l'altro pubblicato «Gerusalemme» (2012), «Istanbul» (2014), «Andare per le Gerusalemme d'Italia» (2015), «Samarcanda» (2016), «La via della seta» (con A. Vanoli, 2017), «Andalusia» (2018).
  Antonio Musarrra insegna Storia medievale alla Sapienza Università di Roma. Con il Mulino ha pubblicato «Genova e il mare nel Medioevo» (2015), «Acri 1291. La caduta degli stati crociati» (2017), «Il crepuscolo della crociata» (2018).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima - I. Alle radici dell'idea di crociata (Guerra santa, jihad e crociata - La legittimazione della guerra - La sacralizzazione della guerra - Il miles christianus) - II. L'Europa e il Mediterraneo prima della crociata (Il risveglio dell'Europa - Una società in movimento - Un secolo di riforme - Espansione e conquista - Finestra a Levante) - III. Alla conquista dell'Oriente (L'appello di Clermont - Peregrinatio di pauperes - Iliade di baroni - Odissea di mercanti - Verso Gerusalemme - La presa della città santa, 15 luglio 1099) - IV. Il regno franco di Gerusalemme e i principati di Terrasanta (Gesta Dei per Francos - Costruire un regno - Il ruolo delle città marinare - «Noi che fummo occidentali, siamo diventati orientali») - V. Successi effimeri (La caduta di Edessa, 1144 - Bernardo e la crociata - Nolite confidere in principibus - Il Saladino - Il re lebbroso - Molte teste, molte tempeste - Il disastro di Hattin e la caduta di Gerusalemme, 1187) - VI. La crociata dei re (Riconquistare Gerusalemme - La crociata del Barbarossa - Un re per un regno - Né vincitori né vinti - La crociata dei veneziani) - Parte seconda - VII. La crociata nel Duecento («Crociata-istituzione» e «crociata-movimento» - Guerra giusta e legittima? - Voti e indulgenze - Crociata ed eresia - Crociata e missione) - VIII. Il secondo regno (Outremer - Una nuova capitale - La difesa del regno - Un incerto equilibrio) - IX. La testa del serpente (La terra del Soldano - Morte sul Nilo - La crociata dell'imperatore scomunicato - La crociata dei baroni - La crociata del santo re - Da schiavi a sultani) - X. La perdita della Terrasanta (La guerra di San Saba - Tra mongoli e mamelucchi - La crociata degli italiani - Acri, 1291 - Tentativi di riconquista) - XI. Recuperare la Terrasanta? (La «crociata di inchiostro» - Accuse e recriminazioni - Deus vult? - 1300: crociata e Giubileo) - XII. Obiettivi mutevoli (Terrasanta o Costantinopoli? - Clemente V e i trattati sul recupero della Terrasanta - Il problema degli ordini militari - La crociata nell'Egeo - Il concilio di Vienne e la fine dei Templari) - Parte terza - XIII. L'invenzione del nemico (Epiteti e invettive - Il risorgere del movimentismo popolare - La Custodia di Terrasanta - Tra Smirne e Alessandria d'Egitto) - XIV. Una passione europea (I figli di Osmano - Mahdia, 1390 - Nicopoli, 1396 - Ex Oriente lux - L'aventure del Boucicaut) - XV. Trionfo ottomano (Verso Costantinopoli - La crociata al concilio - Varna, 1444 - Volontà di rivincita - Costantinopoli, 1453) - XVI. La difesa dell'Europa cristiana (Una nuova crociata? - Belgrado, 1456 - Pio II e la crociata - Otranto, 1480 - Crociata e propaganda) - XVII. I due Mediterranei (Crociata e guerra di corsa - La crociata d'Africa – Algeri - Carlo V e la crociata) - XVIII. Riscossa (Guerra santa contro il Turco - Il terrore barbaresco - Morte di Solimano - Nuove alleanze - Lepanto, 1571 - I frutti della battaglia) - Parte quarta - XIX. La resa dei conti (Croce e mezzaluna - Schiavi, rinnegati, ammiragli, vizir - La crociata in Marocco - Crogiuolo d'Europa - Un'idea «fuori moda»? - Vienna, 1683) - XX. Nel segno della Croce (Esaltazione e condanna - Vandeani, sanfedisti e altri «crociati» - Rinascita - Il volto romantico della crociata - Risorgimento crociato - La Société de l'Orient latin) - XXI. Il Mediterraneo dei contrasti (L'Uomo malato - I Luoghi Santi e la «questione d'Oriente» - L'apertura del canale di Suez - Mare nostrum) - XXII. Il grande smembramento (Un great game mediterraneo – Nazionalismi - Venti di guerra - Un gigante in frantumi) - XXIII. La memoria delle crociate (Le crociate viste dagli arabi - Jihad, jihadismo - Noi e loro: dove sono i confini? - Non melting pot, ma salad bowl) – Conclusione - Cronologia essenziale - Indici