Lineamenti di una critica dell’economia politica Stampa E-mail

Friedrich Engels

Lineamenti di una critica dell'economia politica
Traduzione, introduzione e apparati a cura di Giacomo Borbone


Il Prato, pagg.128, € 15,00

 

engels lineamenti  IL LIBRO – Scritti tra l'ottobre e il novembre del 1843 – ma pubblicati per la prima volta nei "Deutsch-Französische Jahrbücher", a cura di Arnold Ruge e Karl Marx, Parigi, 1844 – gli Umrisse zu einer Kritik der Nationalökonomie rappresentano la prima opera economica del giovane Engels, come anche un'anticipazione, sebbene in modo poco sistematico e nei suoi tratti essenziali, dei principali temi marxiani che culmineranno poi nel Capitale. Temi come la scissione fra capitale e lavoro derivante dalla proprietà privata, l'alienazione o la critica del capitalismo – che Marx si accingeva a sviluppare in parallelo durante il suo soggiorno parigino dai quali sarebbero scaturiti i Manoscritti economico-filosofici del 1844 – venivano affrontati da Engels grazie ad un fattore che mancava al giovane Marx, ossia l'esperienza diretta.
  Si è ritenuto opportuno pubblicare una nuova edizione di tale saggio giovanile non solo per l'importanza che esso riveste all'interno della storia del marxismo (un'importanza molto spesso sottaciuta o ignorata) ma anche per una migliore conoscenza di un pensatore che ha contribuito non poco allo sviluppo del pensiero moderno.
  L'"importanza di questo saggio engelsiano – spiega Giacomo Borbone nel corposo testo introduttivo - è non indifferente e lo stesso Marx, a onor del vero, non ne ha mai nascosto i pregi. Tra i due, tuttavia, fu Marx a sviluppare in maniera ciclopica queste intuizioni economiche engelsiane e, caso singolare, fu lo proprio il filosofo di Barmen ad invitarlo più volte a muoversi in tal senso."

  DAL TESTO – "L'economia politica ebbe origine come una naturale conseguenza dell'espansione del commercio e, con essa, un sistema di frode autorizzata, una compiuta scienza dell'arricchimento, prese il posto dell'ingenuo e non scientifico mercimonio.
  "Questa economia politica, o scienza dell'arricchimento, nata dalla reciproca invidia e dall'avidità dei commercianti, reca in fronte il marchio del più nauseante egoismo. L'uomo viveva ancora nella candida persuasione che l'oro e l'argento fossero la ricchezza e pertanto si ritenne che non vi fosse niente di più urgente da fare che non fosse l'impedire ovunque l'esportazione dei metalli «nobili». Le nazioni si affrontavano come degli avari, ciascuno dei quali afferra, con entrambe le braccia, la sua preziosa borsa del denaro mentre lancia occhiate di invidia e diffidenza sul suo vicino. Ogni mezzo venne impiegato onde sottrarre alle nazioni con le quali si intrattenevano rapporti commerciali la maggiore quantità possibile di denaro liquido e di trattenere, all'interno delle proprie barriere doganali, tutto ciò che vi si era felicemente introdotto.
  "Se questo principio fosse stato rigorosamente applicato, il commercio sarebbe stato ucciso. Si cominciò allora a superare questa prima fase; si comprese che il capitale, rinchiuso in una cassa, è morto, mentre quello in circolazione cresce continuamente. Si divenne allora più cordiali, si spedirono i loro ducati come uccelli da richiamo per portarsene indietro degli altri, e compresero che non è svantaggioso pagare troppo ad A per la sua merce fino a quando c'è B disposto ad acquistarla per un prezzo maggiore."

  L'AUTORE – Friedrich Engels (1820–1895) è stato un economista e filosofo tedesco, fondatore con Karl Marx del materialismo storico, del materialismo dialettico e del marxismo.

  IL CURATORE - Giacomo Borbone (1981), assegnista di ricerca in Storia della filosofia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università di Catania, si è occupato del pensiero di Antonio Labriola, della concezione idealizzazionale della scienza così come concepita dal filosofo della scienza polacco Leszek Nowak e di storia della filosofia. Tra le sue pubblicazioni: "La rivoluzione culturale di Antonio Labriola" (Aracne, 2012), "Questioni di metodo. Leszek Nowak e la concezione idealizzazionale della scienza" (Bonanno Editore, 2016). Autore di diverse curatele ha pubblicato anche saggi e articoli su Cassirer, Marx, Heidegger, Gramsci, Nietzsche, Kant, Croce, Gentile, Giulio Preti, Emanuele Severino, Ludovico Geymonat, ecc.

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