Brescia capitale della Repubblica Sociale Italiana Stampa E-mail

Elena Pala

Brescia capitale della Repubblica Sociale Italiana
I notiziari della Guardia nazionale repubblicana


Edizioni Unicopli, pagg.427, € 30,00

 

pala brescia  IL LIBRO – Sulle sponde del lago di Garda si giocano a partire dal settembre 1943 le sorti della disperata scommessa lanciata dagli ultimi irriducibili propugnatori del fascismo. Opera un apparato politico, militare, amministrativo, giudiziario che governa un territorio più vasto della sola provincia di Brescia, ma che qui ha il suo insediamento principale.
  Il volume, grazie all'esplorazione di un ampio spettro di fonti archivistiche, in larga parte inedite, offre un nuovo quadro della vita provinciale nei fatidici 600 giorni della Repubblica di Salò. Sino a oggi le ricostruzioni del periodo avevano seguito in prevalenza le tracce riconducibili a chi aveva combattuto il fascismo repubblicano. La ricerca ha riservato uno spazio privilegiato ai Notiziari della Guardia nazionale repubblicana (riportati in appendice). Si tratta, infatti, di una fonte cruciale che permette, seppure attraverso la lente deformata dall'occhiuta vigilanza esercitata sistematicamente dall'autorità saloina, una conoscenza più dettagliata e articolata della vita provinciale.
  Il libro è diviso in tre capitoli. Nel primo sono analizzati, anzitutto, il complesso degli interventi - militari, politici, amministrativi - adottati dal comando tedesco all'indomani dell'8 settembre per assicurarsi il pieno controllo del territorio bresciano, di seguito le misure prese dall'occupante per attivare le autorità italiane operanti in provincia al fine di garantire la continuità dello Stato - con particolare rilievo all'ordine pubblico - nonché il normale, per quanto possibile, svolgimento della vita economica.
  Il secondo capitolo affronta l'implementazione delle deliberazioni assunte dal nuovo Stato repubblicano al momento del suo insediamento e l'impatto da queste determinato nella vita collettiva della provincia, cercando di analizzare nel dettaglio, diffusamente e con la maggiore ricchezza di dati possibile, il drammatico e cruciale fenomeno della dissidenza prima strisciante e poi esplosiva (soprattutto renitenza e diserzione da parte dei giovani arruolati, ma sullo sfondo anche l'inquietudine e il malcontento diffusa dei civili) che si mette in moto nella popolazione locale.
  Nella terza parte, viene presa in considerazione e sottoposta a esame ravvicinato, motivato anche dalla considerazione del carattere di novità che una materia siffatta riveste per la scarsità di studi dedicati all'argomento, la concreta attività della Guardia Nazionale Repubblicana nel Bresciano, consistente quasi esclusivamente in operazioni condotte o a garantire l'ordine e la sicurezza personale dei cittadini (in particolare la repressione dei furti) o a punire l'endemico fenomeno di elusione/trasgressione degli obblighi connessi allo stato di penuria di viveri che affliggeva la popolazione (vigilanza annonaria) o da ultimo, ma non certo per importanza e per la portata politica e militare dell'intervento, i rastrellamenti anti-partigiani.

  DAL TESTO – "Il capo della provincia, sempre in piena sintonia con le autorità germaniche, fa la sua parte esortando - tramite circolari e manifesti murari - ufficiali e militari di truppa in servizio all'8 settembre che, a causa della firma dell'«infausto armistizio si sbandarono nella provincia», a presentarsi senza indugio al Comando della Milizia in Brescia, «dove saranno presi in nota e inviati alle proprie abitazioni». Restano ovviamente a disposizione del prefetto finché il governo repubblicano non disporrà il loro eventuale richiamo in servizio.
  "Sino al 15 ottobre 1943 gli sbandati, organizzati in gruppi di armati che si aggirano sulle montagne, non presentando pericolo sono lasciati indisturbati dal comando tedesco e dall'Arma. Presto però le cose cambiano. A questa data, secondo la stima del comando della milizia forestale, gli sbandati sono tra i 500 e 600, dislocati tra la Val Camonica e la Val Trompia. A loro carico si addebitano «veri e propri atti di brigantaggio»: assalti «a mano armata» a «pacifici cittadini», ruberie da case private di «oggetti d'oro e cibarie», incursioni «con inganno nelle caserme dell'Arma dalle quali asportano armi, munizioni e coperte»."

  L'AUTRICE – Elena Pala, docente di storia contemporanea, collabora dal 2008 con l'Università degli Studi di Milano. I suoi interessi di ricerca spaziano dal fascismo alla storia d'impresa. Le sue ultime pubblicazioni sono: "Ranzoli Guido. L'ora dei sacrifici nobili e generosi. Le lettere dal fronte della Guerra Guerra" (a cura di, Mursia, 2018), "Italiani a regime" (con Roberto Chiarini, Mursia, 2013), "Garibaldi in camicia nera. Il mito dell'Eroe dei Due Mondi nella Repubblica di Salò. 1943-1945" (Mursia, 2011).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte prima - 1. Il Bresciano nella stretta del Reich - 2. Strategie di mobilitazione e di diserzione – 3. La Guardia nazionale repubblicana alla prova – Conclusioni - Parte seconda - I notiziari della Guardia nazionale repubblicana di Brescia – Criteri di trascrizione - Indice dei nomi