La morte eroica Stampa E-mail

Maria Sofia Izzo

La morte eroica
Echi eroici nella poesia funeraria
(VI-V sec. a.C.)


D'Amico Editore, pagg.172, € 12,00

 

izzo eroica  IL LIBRO – Lo studio si divide in due parti: nella prima viene tracciato "il quadro di quello che fu, almeno nella sublimazione letteraria, l'ideale eroico di una società greca aristocratica e guerriera"; si vuole dimostrare, invero, l'esistenza di un preciso linguaggio omerico attinente alla idealità della morte, un formulario codificato e fissato nei versi, espressione di una precisa weltanschauung la visione aristocratica, eroica e sacrale dell'essere.
  Nella seconda vengono studiate le fonti epigrafiche al fine di confrontare il dato archeologico-epigrafico e quello letterario per avere la misura dell'adesione dell'uomo greco nei confronti dei valori della società eroica. In sostanza si vuole verificare se e in quale misura l'ideale della morte eroica fu assimilato e realizzato, nella pratica, dai greci che si trovarono a combattere tra l'VIII e il VI secolo a.C., analizzando le epigrafi che ai posteri consegnarono il ricordo di quei morti.
  La morte in battaglia è la più conforme all'etica dell'onore e l'eroe ricopre un ruolo che è un sacerdozio: combattere e morire per la propria patria, in difesa della sua gente e della sua famiglia. La Patria è il focolare, la terra sacra, dove riposano gli avi. "Ed è auspicio migliore combattere per la terra dei padri" (Iliade, XII. 243). Assieme a lui e alle sue gesta immortali, vivrà l'essenza più profonda del suo popolo.

  DAL TESTO – "Nel momento in cui la guerra diventa esclusivo appannaggio di una determinata classe sociale, essa sarà pure il luogo privilegiato della verifica che quella stessa aristocrazia farà della forza dei propri membri e della loro adesione ai valori propugnati. Il combattimento è perciò un banco di prova, in cui l'eroe deve dimostrare di essere degno di quella eredità di sangue che gli è stata tramandata di generazione in generazione e che gli vale il rispetto del gruppo: il suo valore, il significato stesso della sua vita devono essere continuamente commisurati alle virtù di un génos o di un oíkos di cui egli non è che un momento, una foglia, destinata a vivere una sola estate su di un tronco che la genera e le sopravvive."

  L'AUTRICE – Maria Sofia Izzo [Oliveto Citra (Salerno), 1978 – Ascoli Piceno, 2015] dopo gli studi classici si laureò in Lettere antiche e insegnò Latino e Greco nei Licei Ginnasi di Ripatransone e Ascoli Piceno.

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Parte prima - I. La bella morte e la Gorgone - II. Aidos e Kleos - III. L'eroe guerriero - Parte seconda - I. Analisi delle fonti epigrafiche - II. La rivincita dell'umano: da Omero a Simonide - Bibliografia - Postfazione – Appendice - Le morti esemplari dell'Iliade - Schede epigrafiche - Diario