Oracolo manuale ovvero l'arte della prudenza Stampa E-mail

Baltasar Gracián

Oracolo manuale ovvero l'arte della prudenza

Adelphi Edizioni, pagg.363, € 22,00

 


gracian oracolo  IL LIBRO – Nel 1647, al crepuscolo del Siglo de Oro, appare a Huesca, nell'Aragona, un sottile libro in-12°, opera di un Lorenzo Gracián dietro al quale si celava un teologo gesuita dalla solida fama di scrittore, Baltasar Gracián. Nessuno poteva prevedere che quei trecento aforismi avrebbero esercitato in Europa – grazie soprattutto alla traduzione-travisamento di Amelot de la Houssaie, dedicata a Luigi XIV nel 1684 – un'influenza immensa, sino a diventare un classico dell'educazione del gentiluomo, amato da Schopenhauer (che volle tradurlo) e apprezzato da Nietzsche. Ma che cos'era in realtà l'Oracolo manuale (cioè 'maneggevole, di facile consultazione')? Per capirlo, non abbiamo che da affidarci a Marc Fumaroli, il quale, in un illuminante saggio, ci rivela come l'Oracolo, trasformato da Amelot in una collezione di tattiche mondane, fosse qualcosa di infinitamente più audace e innovativo. Fondandosi sulla lezione della saggezza antica e sull'umanesimo teologico della Compagnia – sulla fiducia, dunque, nella cooperazione della natura e della grazia –, in opposizione al rigorismo giansenista, con quel libretto dallo stile conciso e concentratissimo Gracián intendeva infatti offrire alle grandi anime libere un viatico per affrontare vittoriosamente i pericoli e le insidie di un mondo degradato – e per imprimere il loro marchio nella vita politica e civile. Non una regola, dunque, ma uno stile, sorretto dalla conoscenza di sé e degli uomini non meno che dall'eleganza delle maniere e dal gusto raffinato, dal sapere enciclopedico e dalla solidità del giudizio, dalla docilità della volontà e dalla più calibrata riservatezza.
  "L'Oráculo manual – scrive Marc Fumaroli – è uno di quei libri inaffondabili che hanno la facoltà, per la gloria del Libro, di sfuggire a tutte le amnesie e trovare nuovi lettori malgrado il cambio delle generazioni e nei luoghi più estranei alla loro origine".
  Il saggio di Marc Fumaroli (1932-2020) che accompagna questa nuova traduzione – dovuta a Giulia Poggi dell'Oracolo manuale di Baltasar Gracián (1601-1658) è apparso in Francia nel 2010.

  DAL TESTO – "Milizia è la vita dell'uomo contro la malizia dell'uomo. La sagacia combatte con mirati stratagemmi. Non fa mai ciò che indica; suggerisce sì, ma per sviare; accenna vagamente con abilità e opera in maniera impensata, sempre attenta a confondere. Butta là un'intenzione per assicurarsi dell'emula attenzione e subito dopo le si rivolta contro, e ha la meglio quando meno uno se l'aspetta. Ma la penetrante intelligenza la previene con mille attenzioni, la spia indirettamente, capisce sempre il contrario di ciò che vuole che si capisca e riconosce subito qualsiasi finta; lascia passare ogni intenzione esplicita e resta in attesa di un'altra e di un'altra ancora. Se vede che il suo artificio è stato scoperto aumenta la simulazione e pretende di ingannare con la stessa verità: cambia il gioco per cambiare l'inganno, e fa del non artificio un artificio, fondando la sua astuzia sul più assoluto candore. Accorre l'osservazione che capisce la sua furbizia e scopre le tenebre rivestite di luce; decifra l'intenzione, tanto più coperta quanto più semplice. In tal modo la scaltrezza di Pitone combatte contro il candore dei penetranti raggi di Apollo."

  INDICE DELL'OPERA - Oracolo manuale ovvero l'arte della prudenza - Note - Dall'«Oráculo manual» all'«Homme de cour», di di Marc Fumaroli