Nietzsche on the road Stampa E-mail

Paolo Pagani

Nietzsche on the road
Quattromila chilometri verso la follia


Neri Pozza, pagg.400, € 18,00

 

pagani nietzsche  IL LIBRO – È la mattina del 3 gennaio 1889, un giovedì freddo. Friedrich Nietzsche esce di casa in piazza Carlo Alberto a Torino. Ha 45 anni. Da dieci ha lasciato l'insegnamento a Basilea. È ormai un fugitivus errans, un filosofo errabondo e apolide. Lo slargo è affollato di ronzini e carrozze: d'un colpo lui lo traversa di corsa, poi si stringe al collo di un cavallo mogio malmenato da un vetturino, infine si accascia al suolo in lacrime. La follia gli ha sbriciolato la mente. Si spegne a Weimar, in Turingia, undici anni dopo, a mezzogiorno del 25 agosto 1900. Demente. Senza mai avere ripreso coscienza. Ma prima?
  Quella di Nietzsche è stata, assieme forse al cervello eversivo di Marx, la mente più pericolosa dell'Ottocento. Nato da un padre pastore a Röcken, nella profonda e letargica Sassonia luterana e bigotta, Fritz, come lo chiamano in famiglia, è venuto al mondo con un parto prematuro di almeno un secolo: è un precursore, il termometro di una crisi febbrile che surriscalda un cambio d'epoca, il piccone speculativo maneggiato controcorrente che sgretola millenni di cristianità e scardina la logica socratica.
  Da Naumburg fino alle geometrie militaresche di Torino, passando per l'incanto alpino di Sils Maria, che gli propizierà l'incontro con Zarathustra, e per «l'azzurra solitudine» del Sud dell'Italia, che gli donerà anni fertili di pensiero, Nietzsche sarà sempre morbosamente tormentato dalla malattia. E, tuttavia, educherà se stesso e quindi tutti gli uomini alla grandezza, alla libertà di spirito, alla esaltazione della vita («Costruite le vostre città sul Vesuvio!») come antidoto alla tragedia dell'esistere.
  Con un drammatico montaggio a flashback diviso in tre parti (tutta la Germania di Nietzsche, tutta la Svizzera di Nietzsche, tutta la sua brama di meridione con la scoperta dell'Italia e della Costa Azzurra) Paolo Pagani compone un romanzo d'avventura, non una semplice biografia, inseguendo ogni stagione intellettuale del piú dinamitardo dei pensatori, il distruttore di mondi, lì dove il suo genio si forma in virtù di una geografia.

  DAL TESTO – "Fu tra il 1872 e il 1888, in soli sedici anni di attività, che Nietzsche divenne Nietzsche. Fu in quest'esile arco di tempo, in più di trenta località diverse, che scrisse la sua opera. Io ho dunque camminato con lui in più di trenta località diverse d'Europa e, stando al suo fianco per migliaia di chilometri, ho visto scaturire le folgori del suo pensiero da case in affitto, stanze d'albergo, gelidi ritiri in alta montagna o passeggiate solitarie in riva ai mari."

  L'AUTORE – Paolo Pagani ha studiato filosofia. Giornalista professionista, ha lavorato in periodici e quotidiani, ha lanciato startup digitali, ha guidato redazioni web, ultimo incarico caporedattore in una rete satellitare di notizie. Sposato, ha due figli e vive a Milano. Con Neri Pozza ha pubblicato in precedenza "I luoghi del pensiero. Dove sono nate le idee che hanno cambiato il mondo" (2019).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa – Parte prima – 1. Dove tutto inizia e finisce – 2. Nietzsche diventa Nietzsche – 3. Jena repubblica degli spiriti liberi; Weimar nobile Firenze di Turingia – Parte seconda – 4. Senza patria, senza pace, senza salute – 5. La nuova visione del mondo – 6. L'antisemitismo del Lama, l'imprendibile Lou – Parte terza – 7. Il sole, l'Italia, la brama di Meridione – 8. La demenza di un antitedesco – Note - Bibliografia