I taccuini. 1914-1943 Stampa E-mail

Ugo Ojetti

I taccuini
1914-1943


Nino Aragno Editore, pagg.LXXI-494, € 35,00

 

ojetti taccuini  IL LIBRO – Molti sono i pregi di quest'opera di Ugo Ojetti, che è lecito intendere come la parte in luce di altre migliaia di fogli ancora in attesa di studio. Un diario d'epoca, intanto, ma arguto, talora malizioso, capace di svariare da un intimismo non privo di ansie a una ricognizione pubblica di inconsueta vastità. Il quadro è dir poco imponente: vi spiccano i ritratti di Mussolini, di D'Annunzio appena prima della morte, di Benedetto Croce, della famiglia Savoia nel corso di molteplici visite a corte. Però accompagnati da una folta schiera di figure a contorno, ministri, capitani d'industria, banchieri, giornalisti di grido, che dal crepuscolo dell'età liberale si snoda ben dentro il fascismo. Per rendere piena ragione dei commenti ojettiani, il prefatore ha consultato archivi, esplorato carteggi, così che nulla delle originarie prudenze e delle espunzioni decise dai familiari al primo emergere di queste note rimanesse occulto.

  DAL TESTO – "Da questo poggio dov'è casa mia, vedo tutta Firenze, quella bella, quella antica, quella di macigno e di marmo: la porta di San Niccolò, la torre di palazzo Vecchio e quella del Bargello, il campanile di Badia, il cubo d'Orsanmichele, dietro la cupola del Brunelleschi la cima del campanile di Giotto, la cupola di San Lorenzo: così vicini e raccolti che pajono un emblema dentro uno stemma. A destra la collina di Fontallerta incoronata di cipressi m'esclude per fortuna la veduta della Firenze moderna di calcinacci e pietra finta. Tra me e Firenze, di là dai miei lecci, il gran semicerchio del viale lungo l'Affrico e il prato tondo del Campo di Marte rivelano, come sopra un gran foglio, gli ultimi giochi del compasso su questa pianura tutta tagliata, polita, pettinata dall'arte e dal capriccio degli uomini. Stamane il Campo di Marte, appena velato dallo sbadiglio dell'autunno, pare un lago e col suo piano nudo sorregge in questo quadro, come non si potrebbe meglio, il folto delle case e delle torri. Su, per tre quarti della finestra, il libero cielo, d'un sereno che dà nel cinereo, un cielo gentile e vicino che s'appoggia su questo cerchio di colline molli come guanciali."

  L'AUTORE – Ugo Ojetti (Roma, 1871 – Firenze, 1946) è un indiscusso protagonista della scena culturale italiana tra la fine dell'800 e la prima metà del '900. Firma prestigiosa del "Corriere della Sera", e maestro di bella prosa, lo troviamo al crocevia di molti ruoli: cronista a tutto campo, esperto di letteratura e di critica d'arte, scrittore in proprio di romanzi e novelle, ma anche viaggiatore, fondatore di riviste, promotore di collane editoriali, Accademico d'Italia. La sua parabola politica, da un giovanile socialismo a un cauto e poi dichiarato costeggiamento del regime mussoliniano, esemplifica al meglio gli slanci e le suggestioni autoritarie che travagliarono gli intellettuali della prima generazione dopo l'Unità nazionale. Non poche sono le condiscendenze che gli sono imputate, le miopie classicheggianti, le disinvolture di giudizio, ma resta una voce imprescindibile per chi voglia affrontare in visione intera il ventennio tra le due guerre.

  IL CURATORE - Bruno Pischedda insegna Produzione letteraria nell'Italia otto/novecentesca presso l'Università degli studi di Milano. È stato direttore del mensile «Linea d'ombra» e collaboratore per l'inserto domenicale di «Il Sole 24 Ore». Tra i suoi saggi: "La grande sera del mondo. Romanzi apocalittici nell'Italia del benessere" (2004); "Mettere giudizio. 25 occasioni di critica militante" (2006); "Scrittori polemisti. Pasolini, Sciascia, Arbasino, Testori, Eco" (2011). È anche autore di due romanzi: "Com'è grande la città" (1996, 2008) e "Carùga blues" (2003).

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione. Ojetti e «la via della salute», di Bruno Pischedda - I taccuini (1914-1943) – 1914 – 1919 - 1920 – 1921 - 1922 – 1923 - 1924 – 1925 - 1926 – 1927 - 1928 – 1929 - 1930 – 1931 - 1932 – 1933 - 1934 – 1935 - 1936 – 1937 - 1938 – 1939 - 1940 – 1941 - 1942 – 1943 - Indice dei nomi