Goffredo di Buglione. Il cavaliere perfetto Stampa E-mail

Sergio Ferdinandi

Goffredo di Buglione
Il cavaliere perfetto


Graphe.it, pagg.203, € 15,00

 

ferdinandi buglione  Nella collana "I Condottieri" diretta da Gaetano Passarelli e pubblicata dalle Edizioni Graphe.it, è stata pubblicata, a cura di Sergio Ferdinandi (archeologo e storico medievista), questa bella biografia di Goffredo di Buglione (1060 ca. - 18 luglio 1100), "uno dei protagonisti assoluti della storia medievale e di quello che viene più comunemente conosciuto come il mondo della cavalleria feudale".

  L'immagine di Goffredo che si ricava dagli scritti dei cronisti crociati (come Roberto il Monaco e Guglielmo il Tiro) "è quella di un personaggio con tutti i caratteri necessari a rappresentare l'eccellenza nelle qualità umane e nelle virtù militari".

  Ci fu, tuttavia, anche chi, come il cronista ebreo Salomon ben Samson, non risparmiò "severe critiche a Goffredo", sul cui conto si espresse "con toni così dispregiativi da arrivare al punto di maledirlo e di auspicare che le stesse ossa si sbriciolassero fino a ridursi in polvere".

  Nel periodo compreso tra il 1095 e il 1100, Goffredo rispose all'appello lanciato a Clermont da Urbano II, abbracciando la croce e partendo "alla volta dell'Oriente al comando di una forte armata per liberare dalle mani degli Infedeli il Sepolcro di Cristo". Il suo spessore militare e umano, all'epoca della Prima Crociata, fu tanto grande che il Tasso fece di lui "il protagonista assoluto della liberazione di Gerusalemme nella sua celeberrima "Gerusalemme liberata", inizialmente intitolata proprio "Il Goffredo"".

  Degna di nota è pure la pietà religiosa di Goffredo, testimoniata da Guglielmo di Tiro con le seguenti parole riportate nel testo: "quando si trovava in una chiesa, dove aveva ascoltato la messa ed il servizio di Nostro Signore, non andava più via. Ascoltava molto volentieri le storie e le vite dei santi e le ascoltava troppo, tanto che molte volte dispiaceva ai suoi compagni e i pasti diventavano parecchie volte immangiabili, perché rimaneva troppo nei monasteri".

  Secondo Ferdinandi, Goffredo di Buglione fu "tra le maggiori personalità del suo tempo: un grande feudale, un capace e ardito comandante, uno straordinario guerriero, ma soprattutto il primo sovrano del Regno crociato di Gerusalemme".