Il perno geografico della storia Stampa E-mail

Halford John Mackinder

Il perno geografico della storia
Ovvero il pivot d'Asia


Le due rose Editore, pagg.115, € 10,99

 

mackinder perno  Questo libro contiene la traduzione italiana, curata da Massimo Roccati e Fulvio Borrino, del testo della conferenza letta e discussa da Halford John Mackinder (1861-1947) alla Royal Geographic Society il 25 gennaio 1904.

  Il nome dell'Autore è noto a chi si interessa di Geopolitica. Egli fu un geografo e diplomatico britannico che sviluppò la celebre teoria dello 'Heartland' ('Cuore della Terra'), "elaborata e perfezionata – scrive Roccati – nel corso di un quarantennio di ininterrotta ricerca geografica e di esercizio politico".

  Mackinder spiega che l'Eurasia rappresenta "una terra ininterrotta, cinta dal ghiaccio a nord e circondata dall'acqua altrove; essa ricopre 21 milioni di miglia quadrate, più di tre volte l'America del Nord, e la sua parte centro-settentrionale, di circa nove milioni di miglia quadrate, ovvero più di due volte la superficie dell'Europa, non possiede vie d'acqua utilizzabili per raggiungere l'oceano, pur essendo favorevole, d'altro canto, salvo che nella foresta subartica, agli spostamenti di uomini a cavallo e su cammelli. A est, sud e ovest di questo cuore della terra si trovano regioni periferiche, disposte in una vasta mezzaluna, accessibili agli uomini di mare".

  Si nota, quindi, che il geografo britannico cominciò a delineare il concetto di 'Heartland' già nella conferenza del 1904 (durante la quale utilizzo "con maggior frequenza l'espressione 'pivot area'" che letteralmente significa 'area-perno'). Tuttavia, come egli avrà modo di precisare nell'importante articolo pubblicato sulla rivista statunitense "Foreign Affairs" nel luglio 1943 con il titolo "The Round World and the Winning of the Peace" (il cui testo è tradotto e riportato nel volume), all'epoca assegnava al termine un valore "descrittivo e non tecnico".

  In tale articolo, l'Autore definisce il 'Cuore della Terra' – posto al centro dell'Isola-Mondo (World-Island), il "continente indiviso costituito da Europa, Asia e Africa" - come "la più grande fortezza naturale sulla terra", "la cittadella della potenza terrestre sulla grande massa continentale del mondo", equivalente al "territorio dell'URSS", "situato all'interno della sua cintura di ampie difese naturali: il Mare Polare coperto di ghiaccio, la boscosa e aspra Terra del Lena, le montagne e l'arido altopiano dell'Asia centrale".

  "Sulla superficie del Cuore della Terra e sotto di essa – aggiunge Mackinder – vi è inoltre una riserva di ricco terreno da coltivare e di minerali e combustibili da estrarre eguale – o quasi – a tutto ciò che si trova al di sopra e al di sotto della superficie degli Stati Uniti e del Dominion del Canada".

  A sua volta, la Terra del Lena (Lenaland), così chiamata da Mackinder "per via della sua caratteristica centrale" costituita dal "grande fiume Lena", è "un territorio per lo più aspro di montagne, altipiani e valli, coperto quasi da un capo all'altro da foreste di conifere", avente "una superficie di tre milioni e tre quarti di miglia quadrate, ma una popolazione di soli sei milioni di abitanti, di cui quasi cinque sono stanziati lungo la ferrovia transcontinentale da Irkuts a Vladivostok. Nel resto di questo territorio in media ogni abitante ha a disposizione oltre tre miglia quadrate. Le ricche risorse naturali – legname, energia idraulica e minerali – sono ancora praticamente intatte".

  Per meglio contestualizzare i due testi di Mackinder si rivela assai opportuna la scelta editoriale di includere nel volume gli scritti di alcuni esperti della materia come il geografo Franco Farinelli, il condirettore della rivista scientifica "Geopolitica" Daniele Scalea e lo stesso Massimo Roccati, il quale traccia un profilo bio-bibliografico del geografo britannico.

  Scalea riconosce che Mackinder fu "uno studioso acuto, in grado di comprendere le dinamiche in corso nella sua epoca e vedere in anticipo sui tempi dove sarebbero sfociate", e soprattutto "un valido esempio delle potenzialità insite in un metodo di studio che sintetizzasse il dato geografico, l'esperienza storica e le informazioni fornite dalle scienze politiche".