Il re traditore Stampa E-mail

Andrew Lownie

Il re traditore

Neri Pozza, pagg.399, € 22,00

 

lownie retraditore  Andrew Lownie (giornalista, membro della Royal Historical Society) approfondisce, in questo ampio e documentato saggio, la vicenda di Edoardo VIII, che l'11 dicembre 1936, "con il voto finale che sanciva l'approvazione parlamentare del disegno di legge di abdicazione", "decadeva da monarca dopo 326 giorni di regno", confermando così "la premonizione del padre, secondo cui il figlio si sarebbe «rovinato» entro dodici mesi dalla sua morte".

  Nelle settimane che precedettero l'abdicazione, "David (così lo chiamavano i parenti) aveva minacciato il suicidio se non avesse potuto sposare l'americana Wallis Simpson, già due volte divorziata".

  Per questo, decaduto da monarca, il neo duca di Windsor "provava un senso di liberazione. L'ossessione per Wallis gli aveva offerto l'occasione per rinunciare a quel ruolo di sovrano per il quale aveva maturato una crescente avversione, e aveva dato al governo – preoccupato per le sue idee politiche, in particolare nei confronti della Germania, e per la mancanza delle qualità necessarie per essere re – l'occasione per costringerlo ad abdicare".

  Wallis, spiega Lownie, "aveva due anni meno del Principe di Galles" e "gli era stata presentata per la prima volta un fine settimana a una festa a casa di Lady Furness, nel gennaio 1931. Nei tre anni che seguirono lo frequentò in società e dal gennaio 1934 era divenuta la sua amante. Presto il principe iniziò a parlare di matrimonio, e la situazione si fece decisamente critica quando questi salì al trono, nel gennaio 1936, e quando Wallis in ottobre ottenne il divorzio dal secondo marito, Ernest Simpson, dirigente della società di navigazione di famiglia, che Wallis aveva sposato nel 1928".

  La "Chiesa d'Inghilterra, di cui il re era capo supremo, non avrebbe celebrato il matrimonio di una persona divorziata qualora il coniuge fosse ancora in vita. Il principe avrebbe dovuto scegliere tra sposare Wallis ed essere re. Sebbene lei avesse proposto di porre fine alla loro relazione, Edoardo era determinato ad andare avanti, anche se ciò significava rinunciare al trono".

  Oltre ai due divorzi alle spalle, "negli ambienti dell'establishment nutrivano da tempo preoccupazioni sull'idoneità di Wallis come possibile regina, non da ultimo per le sue opinioni filotedesche". "Innumerevoli fonti – osserva l'Autore – parlano della vicinanza di Wallis all'ambasciata tedesca e, in particolare, a Joachim von Ribbentrop".

  D'altra parte, gli stessi tedeschi "si erano resi conto da tempo che re Edoardo VIII era un potenziale alleato, e sia lui che Wallis furono presi di mira prima, durante e dopo il suo regno".

  La tesi centrale della ricerca di Lownie, suffragata da "numerose prove" emerse da archivi finora inesplorati, è "che i Windsor non fossero sciocchi e ingenui, ma attivamente impegnati negli intrighi tedeschi".