Balcani in fiamme Stampa E-mail

Francesco Dei

Balcani in fiamme
Storia militare della guerra russo-turca
(1877-1878)


Mimesis Edizioni, pagg.496, € 32,00

 

bei balcani  Nella storiografia occidentale, la guerra russo-turca del 1877-1878 è spesso ignorata e ridotta a un insignificante evento collaterale della crisi balcanica. Tuttavia, il lavoro di ricerca di Francesco Dei (studioso specializzato in Storia e cultura dell'Estremo Oriente e in Storia e cultura della Russia e dell'Europa slava) mette in discussione questa prospettiva distorta, al fine di restituire all'evento la sua reale importanza. Questa guerra rappresentò, infatti, l'ultimo grande conflitto tra potenze europee prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, e coinvolse oltre mezzo milione di soldati che si scontrarono su entrambe le sponde del Mar Nero, sia nella regione europea che in quella asiatica.

  Un aspetto fondamentale di questa guerra fu il profondo cambiamento che si verificò nell'arte militare. Infatti, attraverso il connubio tra trinceramenti, fortificazioni e moderne armi a retrocarica, la guerra russo-turca del 1877-1878 segnò una pietra miliare nell'evoluzione delle strategie di combattimento. Questo sviluppo fu ancor più evidente rispetto alle esperienze della guerra civile americana del 1861-1865 e della guerra franco-prussiana del 1870-1871.

  Tuttavia, la questione balcanica rappresentò un aspetto ancora più rilevante di questa guerra. Infatti, essa mise in luce tutti i limiti della diplomazia europea nel gestire la crisi orientale. Nonostante tutti gli sforzi compiuti per trovare una soluzione pacifica, la diplomazia fallì, dimostrando in maniera chiara e dolorosa che la guerra è spesso l'unica via di continuazione dei conflitti. In questo senso, la svolta "clausewitziana" diventa evidente: la guerra non è altro che la naturale estensione delle dispute diplomatiche.

  Da un punto di vista ancora più problematico, l'accordo di pace che doveva mettere fine alle tensioni nell'area si rivelò una sorta di miccia che continuò a bruciare per anni, fino all'avvicinarsi ed esplosione della Prima guerra mondiale. Quello che sembrava un accordo risolutivo si trasformò, invece, in un punto di conflitto ancora più intenso, ponendo le basi per eventi futuri di portata mondiale.

  La guerra russo-turca del 1877-1878, in definitiva, ha una rilevanza storica molto più significativa di quanto si creda comunemente. Essa rappresenta un momento di grande cambiamento nella tattica militare e pone in luce le ingiustizie e le difficoltà della diplomazia nella gestione delle crisi internazionali. Inoltre, la sua influenza sulle tensioni regionali e internazionali è innegabile, avendo contribuito in modo sostanziale alla destabilizzazione dell'Europa nell'approccio verso la Prima guerra mondiale.