Contro il giusnaturalismo moderno Stampa E-mail

Marco Iacona

Contro il giusnaturalismo moderno
Evola, lo Stato, gli uomini, le rovine


Algra Editore, pagg.84, € 7,00

 

iacona giusnaturalismo  Marco Iacona (ricercatore, giornalista e saggista) approfondisce in questo saggio l'analisi del concetto di Stato, che fu promossa con grande vigore da Julius Evola: essa rappresenta senza dubbio il punto apicale della spiccata inattualità del filosofo. Le sue affermazioni, a uno sguardo superficiale, sembrano distaccarsi notevolmente dal sistema democratico che ha caratterizzato il dopoguerra e, se esaminate con attenzione, appaiono anche in contrasto con l'idea moderna di Stato e sovranità. Secondo Evola, uno Stato che possa fregiarsi del titolo di "vero Stato" si basa sulla trascendenza dei principi fondamentali di sovranità, autorità e legittimità, e, di conseguenza, si configura come un'espressione di un ordine superiore, che si manifesta sotto forma di potere. Ogni entità politica si distingue dunque da tutte le altre associazioni o aggregazioni sociali o naturali proprio grazie alla sua idea e al potere che la caratterizzano. Gli attributi supremi della sovranità, ovvero quelli che identificano uno Stato, sono profondamente radicati nell'assolutezza, ossia in un'infallibilità intrinseca, e nella stabilità, intesa come un'autonomia che non deriva da altre fonti, propri del principio supremo su cui si fonda.

  In particolare, Evola sottolinea che la trascendenza dei principi di sovranità, autorità e legittimità costituisce la spina dorsale di uno Stato autentico. Questa trascendenza è rivestita dall'assolutezza e dalla stabilità, che insieme conferiscono all'entità politica una dimensione superiore e distintiva rispetto alle altre realtà sociali e naturali. L'assolutezza rappresenta qui un aspetto di fondamentale importanza, poiché ne implica la completezza e l'integrità, rendendo quel determinato Stato immune da qualsiasi forma di errore o incertezza. È proprio questa assolutezza a conferire allo Stato quel senso di devozione e fiducia che gli individui sentono nell'aderire ad esso e nel conformarsi alle sue leggi.

  La stabilità, invece, assume molteplici valenze nella visione di Evola. Essa si configura come un'autonomia indipendente dalle influenze esterne, garantendo al principio supremo una continuità temporale nel corso della storia. Tale stabilità garantisce inoltre il buon funzionamento del sistema e rappresenta un elemento essenziale per il raggiungimento dell'ordine e dell'equilibrio all'interno di uno Stato.

  È indubbio che le teorie di Evola siano profondamente lontane dalla concezione moderna di Stato e sovranità basata sullo sviluppo democratico delle società. Egli sembra propugnare un modello di Stato fortemente radicato nell'idea di superiorità e nell'eliminazione di qualsiasi forma di pluralismo o dissenso. La sua concezione trascendente e immune da errori sembra quasi condurre a una sorta di entità sovrumana, inaccessibile alla comprensione e al controllo dell'individuo comune.

  L'analisi del concetto di Stato avanzata da Julius Evola, che lo vede correlato strettamente con i principi di sovranità, autorità e legittimità, si staglia come un'interpretazione estremamente inattuale nel panorama politico contemporaneo. Le sue teorie si discostano nettamente dal sistema democratico dominante e sembrano offrire una visione di Stato che si muove in una dimensione distinta e separata da quella adottata dalla maggior parte delle società moderne. Tuttavia, è importante considerare il contesto storico e culturale in cui tali idee sono state sviluppate, riconoscendo che esse hanno contribuito a una vivace discussione e a un'ampia varietà di interpretazioni nel campo delle teorie politiche.