1968. Le origini della contestazione globale Stampa E-mail

Marco Iacona

1968. Le origini della contestazione globale

Solfanelli, pagg.144, Euro 10,00

 

iacona1968.jpg  IL LIBRO - Il “vero” Sessantotto (autunno 1967 - primavera 1968) visto da destra. Con le sue luci e le sue ombre. Dopo quarant’anni si discute ancora di questa parentesi storica mai dimenticata che ha segnato per motivi diversi sia la sinistra sia la destra del nostro Paese (quest’ultima, a causa della “contestazione globale” soffre oggi di un senso di colpa in più).

  Un Sessantotto preceduto da eventi storici di enorme portata: la guerra nel Vietnam, la rivoluzione cubana, la rivoluzione culturale in Cina e poi ancora la decolonizzazione, il golpe militare in Grecia e la morte di Che Guevara in Bolivia.

  In questo libro vengono comparate due diverse letture del Sessantotto: quella del Sessantotto “di lungo periodo” che considera gli eventi principali verificatisi lungo l’intero arco degli anni Sessanta e l’altra che guarda ai problemi del mondo universitario italiano come cause dirette delle rivolte studentesche dell’anno accademico 1967-68.

 

  DAL TESTO - "Il testo che segue intende esaminare alcuni punti di vista di quotidiani e periodici in relazione all’esplosione della “contestazione globale” negli ultimi mesi del 1967. Come si vedrà dalle pagine che seguono, ho scelto di dare un più ampio spazio alla stampa di destra, per almeno due motivi.

  "1. Le posizioni della destra sul Sessantotto, seppure indagate per buona parte da certa editoria “alternativa” sono a tutt’oggi meno conosciute rispetto a quelle della parte avversa (1). Questa circostanza è, dal mio punto di vista, uno degli esempi più classici di quella che da tempo viene definita egemonia culturale della sinistra. Poche informazioni e poche pubblicazioni (o molte pubblicazioni ma con poca diffusione) si traducono immediatamente in povertà di idee, e ciò a prescindere dalla validità delle stesse.

  "2. Durante il Sessantotto all’interno della destra si consumerà una rivolta nella rivolta e ciò avrà conseguenze di non poco conto. Nel breve, medio e lungo periodo, la destra italiana, che aveva assistito ai cambiamenti sociali e culturali dei Sessanta da una posizione di retroguardia, uscirà in parte trasformata, al pari di quella sinistra che, nelle sue componenti giovanili (non tutte e non subito, però), si andava rinnovando grazie ai mutamenti politici in corso.

  "Per la storia della destra il Sessantotto sarà un anno fondamentale. Gli avvenimenti di quel tempo renderanno palesi le difficoltà di una “decodificazione politica”, da parte del Msi e della destra in generale. D’altra parte, in un mondo che si avviava verso una “modernità di tipo globale”, una destra politica conservatrice, o “rivoluzionaria” secondo modelli già sconfitti (a prescindere dalla loro validità), o incarnante un terzaforzismo inteso da tutti come minaccia alla democrazia, non poteva non affondare nella voragine scavata dal proprio isolamento. Discorso per certi aspetti simile poteva essere fatto per il côté culturale della destra che tuttavia proprio in quegli anni troverà, anzi ritroverà, intatti i propri presupposti ideali.

  "Nel corso di questo verranno messe a contatto due diverse letture del Sessantotto. L’una, quella del “Sessantotto di lungo periodo”, considererà (certo in breve) le principali novità che caratterizzarono gli anni Sessanta, l’altra guarderà ai problemi del mondo universitario italiano come cause dirette delle rivolte studentesche che si manifestarono nell’anno accademico 1967-68. Di queste riferirò con qualche dettaglio, soprattutto per il periodo più “vivace”, quello compreso fra la “Valle Giulia” romana e “quella milanese”: 1-25 marzo 1968. È del tutto ovvio che l’una lettura non potrà non introdurre, comprendere o completare l’altra.

  "Infine, per circoscrivere il discorso ai moti studenteschi, ho ritenuto opportuno sospendere l’indagine nel momento in cui si ha notizia dei primi tentativi di saldare movimento studentesco e classe operaia. Com’è noto codesto matrimonio, reale o presunto, è da ritenersi un capitolo a parte nella storia del nostro Paese".

 

  L'AUTORE - Marco Iacona è Dottore di ricerca in Pensiero politico e istituzioni nelle società mediterranee, scrive tra l’altro per il bimestrale “Nuova storia contemporanea”, il quotidiano “Secolo d’Italia”, il trimestrale “La Destra delle libertà”, il mensile “Area” e il semestrale “Letteratura-tradizione” (per il quale è curatore di una rubrica fissa). Per il “Secolo d’Italia ”nel 2006 ha pubblicato una storia del Msi in dodici puntate. Ha inoltre curato saggi per le Edizioni di Ar e per Controcorrente edizioni.

 

  INDICE DELL'OPERA - Presentazione, di Gianfranco de Turris - Introduzione - Sessanta (e li dimostra) - L'assalto. Gui e le cause scatenanti - Il Sessantotto "in punta di sigaretta" - Accame: prima Evola, poi Marcuse - Le due "valle Giulia" e altre follie marzoline - Viaggio nel "potere studentesco". Marx il profeta, Marcuse l'interprete, Mao la spada - La destra contro tutti. Studenti e studentesse, docenti, preti e operai - L'ora di Evola - Postfazione. Quarant'anni dopo: "Viva il Sessantotto!" - L'Autore