Aureliano. Riunificatore dell'Impero Stampa E-mail

Alberto Magnani

Aureliano
Riunificatore dell'Impero


Graphe.it, pagg.104, € 15,00

 

magnani aureliano  Alberto Magnani (studioso della Tarda Antichità) ricostruisce, in questo agile saggio pubblicato nella Collana "I Condottieri" dell'editrice Graphe.it, la vita dell'imperatore Lucio Domizio Aureliano. Egli nacque tra il 214 e il 215 d. C. nella città di Sirmio, facente parte dell'attuale Serbia. La sua famiglia, di umili agricoltori, non lasciava presagire quello che sarebbe stato il suo futuro. Tuttavia, grazie all'influenza dell'imperatore Valeriano, la carriera militare di Aureliano ebbe una svolta decisiva e si affermò durante il regno di Gallieno.

  Aureliano era noto per il suo spirito pronto, la sua natura impetuosa e inesorabile, tanto che i suoi compagni d'arme gli affibbiarono il soprannome di "mano al ferro". Questo soprannome, che testimoniava la sua abilità con la spada, divenne simbolo della sua determinazione e del suo coraggio sul campo di battaglia.

  L'Impero romano, al tempo di Aureliano, versava in una situazione critica. Si viveva un periodo di disordine, miseria ed epidemie. Lo Stato si trovava in una grave crisi finanziaria e l'esercito era continuamente scosso da rivolte interne. Inoltre, le frontiere dell'Impero erano sotto l'attacco costante di tribù come i Iutungi, gli Alamanni, i Vandali e i Goti. La Gallia e la Britannia avevano ormai dichiarato la propria autonomia, nonostante continuassero a mantenere una forma di governo romano. I territori dell'Asia erano soggetti ai sovrani di Palmira, in particolare a Zenobia, anche se formalmente riconosciuti come parte dell'Impero romano.

  Nonostante questo scenario drammatico, Aureliano riuscì nei primi tre anni del suo regno a ripristinare l'unità dell'Impero romano e a salvare la sua stabilità. Fu per questo motivo che ricevette un magnifico trionfo nel 274 d.C., uno dei più spettacolari mai visti a Roma, e venne onorato con il titolo di "restitutor orbis" (riunificatore dell'Impero).
La vasta opera di restaurazione di Aureliano non si limitò soltanto alla sfera militare, ma si estese anche all'amministrazione pubblica, in particolare nel settore finanziario. Egli si dedicò alla sicurezza e agli abbellimenti di Roma, oltre al miglioramento delle condizioni di vita e all'igiene della popolazione. Inoltre, Aureliano fu il promotore della costruzione delle mura che circondano ancora oggi la città di Roma, che portano infatti il suo nome.

  La politica e l'azione militare di Aureliano furono sempre improntate a una forte coscienza romana e all'intento di rafforzare il potere centrale dell'Impero. I suoi trionfi militari gli conferirono l'autorità necessaria per avviare un'opera di riforma della disciplina militare, che portò avanti con il suo solito rigore inflessibile. Era proprio questa intransigenza che finì per alienargli il sostegno di alcuni ufficiali, i quali complottarono per porre fine al suo regno e alla sua vita. Fu così che Aureliano giunse alla sua fine, vicino a Bisanzio, il 25 settembre 275 d. C..