I cattolici italiani e la Cina Stampa E-mail

Paolo De Giovanni

I cattolici italiani e la Cina
Storia dei rapporti politici, culturali ed economici
(1949-1992)


Guerini e Associati, pagg.304, € 26,50

 

degiovanni cattolici  Durante il periodo della Guerra fredda, i rapporti tra Roma e Pechino erano caratterizzati da tensioni e distanze ideologiche. Tuttavia, nonostante le differenze politiche e storiche, i cattolici italiani giocarono un ruolo significativo nel promuovere il dialogo e la cooperazione tra l'Italia e la Repubblica popolare cinese.

  Paolo De Giovanni (Dottore di ricerca in Studi Umanistici presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) ricostruisce, in questo documentato saggio, la storia dei rapporti politici, culturali ed economici tra i cattolici italiani e la Cina dal 1949 al 1992, focalizzando l'attenzione su alcune personalità di rilievo del mondo democristiano.

  Diverse personalità del mondo cattolico e democristiano come Giorgio La Pira, Amintore Fanfani, Vittorino Colombo e Giulio Andreotti – spiega l'Autore - svolsero un'importante azione di mediazione e promozione dei rapporti tra i due Paesi. Questi politici democristiani si impegnarono a favorire il dialogo politico, economico, culturale e religioso tra l'Italia e la Cina, lavorando per superare le divisioni e promuovere la pace nel contesto della Guerra fredda.

  Giorgio La Pira, sindaco di Firenze e fervente sostenitore della pace e della cooperazione internazionale, giocò un ruolo chiave nel promuovere i legami tra l'Italia e la Cina. La Pira sfruttò la sua rete di contatti internazionali e la sua reputazione di pacifista per favorire il dialogo tra i due Paesi, promuovendo scambi culturali e incontri diplomatici.

  Amintore Fanfani, politico democristiano e primo ministro italiano, era anch'egli favorevole a una maggiore cooperazione con la Cina durante la Guerra fredda. Fanfani credeva che il coinvolgimento della Cina nei rapporti internazionali potesse contribuire a stabilizzare la regione asiatica e favorire la pace mondiale. Attraverso incontri diplomatici e missioni ufficiali, Fanfani lavorò per rafforzare i legami tra Roma e Pechino.

  Vittorino Colombo, economista e politico democristiano, contribuì alla promozione delle relazioni economiche tra l'Italia e la Cina. Colombo favorì gli scambi commerciali e gli investimenti reciproci tra i due Paesi, cercando di creare opportunità di cooperazione economica che potessero contribuire alla distensione durante la Guerra fredda.

  Giulio Andreotti, figura di spicco della politica italiana, svolse un ruolo chiave nel promuovere il dialogo tra l'Italia e la Cina. Andreotti era noto per la sua capacità di mediare tra gli attori internazionali e favorire l'integrazione europea. Attraverso incontri diplomatici e iniziative politiche, Andreotti lavorò per favorire una maggiore comprensione reciproca e una cooperazione più stretta tra i due Paesi.

  Complessivamente, il contributo dei cattolici italiani ai rapporti tra Roma e Pechino durante la Guerra fredda fu significativo. Attraverso il loro impegno per il dialogo e la cooperazione, queste personalità cattoliche e democristiane favorirono la distensione e la promozione della pace tra l'Italia e la Cina, superando le divisioni ideologiche e politiche che caratterizzavano il periodo della Guerra fredda.