Luciano Monzali - Federico Imperato - Giuseppe Spagnulo
Storia delle relazioni internazionali (1492-1918) Dall'ascesa dell'Europa alla prima guerra mondiale
Mondadori Università, pagg.XII-516, € 38,00
Le relazioni internazionali sono il cuore pulsante della storia mondiale, poiché attraverso di esse si riflettono non solo le dinamiche politiche e militari, ma anche le profonde trasformazioni sociali, economiche e culturali che hanno modellato il destino delle nazioni e degli imperi. La storia delle relazioni internazionali, pertanto, non può essere considerata un aspetto separato della storia, ma piuttosto un filo conduttore che unisce eventi, Paesi e civiltà in un unico grande affresco, dove le scelte e le alleanze geopolitiche influenzano ogni aspetto della vita dei popoli.
L'epoca che va dal 1492, con la scoperta dell'America, alla fine della Prima Guerra Mondiale (1918), è una delle più complesse e cruciali per comprendere la geografia politica globale moderna e contemporanea. È in questo lungo arco di tempo che l'Europa si afferma come centro di un nuovo ordine mondiale, determinando le sorti di civiltà, regni e popoli in ogni angolo del globo. La fine del Medioevo e l'inizio dell'Età Moderna segnano un punto di rottura rispetto agli equilibri tradizionali delle grandi potenze euroasiatiche (Cina, India, Persia, Ottomani, Russia, mondo arabo-islamico), che per secoli avevano vissuto in un equilibrio relativamente stabile, separato dall'espansionismo europeo. Con l'ascesa dell'Europa, questo ordine cambia radicalmente. La navigazione oceanica e la scoperta di nuovi mondi spingono alcuni Stati europei, come Portogallo, Spagna, Inghilterra, Francia e Olanda, a divenire protagonisti di un'espansione globale che, seppur inizialmente limitata agli scambi commerciali, sfocerà in un'espansione imperialistica e coloniale che ridefinirà la politica mondiale fino al primo Novecento.
Nel volume intitolato "Storia delle relazioni internazionali (1492-1918)", Luciano Monzali, Federico Imperato e Giuseppe Spagnulo si propongono di esplorare le origini delle dinamiche internazionali moderne, offrendo una lettura approfondita delle vicende politiche che hanno portato all'egemonia europea e alla successiva crisi dell'ordine internazionale con l'esplosione della Prima Guerra Mondiale. Il libro è un viaggio che parte dall'espansionismo europeo e arriva alla crescente contestazione dell'egemonia europea, analizzando con scrupolosità gli eventi che hanno modellato il sistema internazionale fino al conflitto globale.
Il volume è suddiviso in tre parti che seguono un filo cronologico e tematico ben delineato: dall'Europa e l'Asia nell'Età Moderna, attraverso l'egemonia europea nel XIX secolo, fino alla Grande Guerra e ai suoi antecedenti.
La prima parte è dedicata all'epoca che va dalla fine del Quattrocento, con la scoperta dell'America e l'inizio della colonizzazione europea, fino agli inizi del XIX secolo. Il capitolo iniziale offre una panoramica del mondo extraeuropeo e del sistema delle relazioni internazionali premoderne, evidenziando come il mondo euroasiatico fosse organizzato in un equilibrio relativamente stabile, caratterizzato dalla predominanza di potenze locali come la Cina, l'Impero Ottomano e la Persia.
Il secondo capitolo approfondisce la transizione dal sistema medievale universalistico all'emergere del "sistema degli Stati" europeo, con la Pace di Westfalia (1648) che segna la fine di secoli di conflitti religiosi e dinastici, fissando le basi per l'ordine internazionale moderno e mettendo in luce l'importanza di eventi come la Guerra dei Trent'anni.
L'analisi prosegue con il capitolo sulle dinamiche politiche del XVIII secolo, periodo caratterizzato dall'Europa dell'equilibrio, che culmina con le Guerre napoleoniche. Viene tracciata un'accurata ricostruzione delle relazioni diplomatiche, dei trattati e degli equilibri che si susseguirono dopo la caduta dell'Ancien Régime, con l'Europa che si avvia verso una nuova fase dominata dalle ideologie delle rivoluzioni e dal fenomeno napoleonico.
La seconda parte del volume si concentra sull'epoca in cui l'Europa raggiunge l'apice della sua egemonia internazionale. Il sistema delle relazioni internazionali è dominato da una serie di trattati, alleanze e confronti diplomatici, con l'intervento di figure centrali come Metternich, che con il Congresso di Vienna del 1815 sancisce l'ordine restaurato in Europa, e Bismarck, che nei decenni successivi gestisce abilmente la diplomazia tedesca per preservare la pace e l'equilibrio tra le potenze.
Il capitolo sulle rivoluzioni europee del 1848 e quello relativo alla figura di Napoleone III e alle unificazioni nazionali in Italia e Germania offrono un'analisi dettagliata degli eventi che segnano il tramonto degli assetti multilaterali del Congresso di Vienna, sostituiti dal nuovo scenario di Stati nazionali e dalla crescente influenza della Germania unificata.
Il capitolo su Bismarck, l'imperialismo e l'Europa a fine secolo è forse uno dei più significativi del volume, poiché mostra come l'abilità diplomatica tedesca abbia gestito la complessità degli equilibri internazionali, mantenendo una fragile pace tra le potenze europee fino alla fine del XIX secolo, quando la tensione internazionale inizia a farsi sempre più palpabile.
L'ultima parte affronta la transizione verso il conflitto mondiale. Il capitolo sulle origini diplomatiche della Prima Guerra Mondiale offre una lettura critica delle dinamiche che portarono allo scoppio del conflitto, esplorando il sistema di alleanze, le rivalità imperialistiche e le sfide della modernizzazione, con un focus particolare sulla "guerra fredda" tra le potenze europee e sulla crescente competizione tra l'Europa e le nuove potenze extraeuropee come gli Stati Uniti e il Giappone.
Il capitolo finale, che analizza la dinamica politica e diplomatica della Prima Guerra Mondiale, è particolarmente interessante per la sua capacità di connettere le tensioni precedenti al conflitto e di esplorare come la guerra abbia messo fine all'egemonia europea, inaugurando un nuovo ordine mondiale dominato da potenze fuori dall'Europa.
"Storia delle relazioni internazionali (1492-1918)" di Monzali, Imperato e Spagnulo è uno strumento utile per approfondire lo studio delle radici storiche delle moderne relazioni internazionali. La qualità della scrittura, unita alla profondità analitica e alla vasta gamma di argomenti trattati, fa di questo libro una risorsa importante per lo studio delle relazioni internazionali. Gli Autori, con un linguaggio chiaro e rigoroso, offrono una narrazione ben strutturata che permette di comprendere non solo i fatti storici, ma anche le forze politiche, economiche e ideologiche che li hanno plasmati. |