Antieuropa. Il Fascismo universale di Mussolini Stampa E-mail

Marco Cuzzi

Antieuropa. Il Fascismo universale di Mussolini

M&B Publishing, pagg.245, Euro 21,00

 

  IL LIBRO - “L’Europa di domani sarà fascista”, avrebbe dichiarato Mussolini nel 1937. Eppure dieci anni prima il Duce respingeva qualsiasi ipotesi di esportazione del “suo” Fascismo oltre le frontiere italiane. “Il fascismo”, aveva detto, “non è merce d’esportazione”. Cosa accadde in quel lasso di tempo? Come mai, dalla dimensione tutta nazionale di un fenomeno si è giunti alla sua proiezione internazionale? Questo studio cerca di descrivere i passaggi che portarono il Fascismo a concepire la dottrina universalista ovvero la sua declinazione continentale. Non è più soltanto soluzione dei problemi italiani, il credo mussoliniano avrebbe dovuto trasformarsi nell’unica alternativa possibile per un’Europa prostrata dalla crisi economica dei primi anni Trenta. Si trattò di un progetto complessivo sofferto e contraddittorio, con varie motivazioni: dal prestigio al gioco diplomatico. Fu, come ha scritto Renzo De Felice, uno dei rari casi, se non l’unico, di originale elaborazione teorica del Fascismo italiano. Dall’universalismo si sarebbe giunti alla metà degli anni Trenta a una vera e propria Internazionale fascista e, in seguito, al concetto “antieuropeo” di un continente blindato sotto il Nuovo ordine dell’Asse e schierato sia contro le “plutocrazie” occidentali sia contro il “bolscevismo” orientale. Nell’elaborazione teorica dell’universalismo mussoliniano risiedono quindi parte dei presupposti del più devastante conflitto dell’ultimo secolo.

 

  DAL TESTO – “Nel periodo del dopoguerra diversi Paesi europei videro apparire sulla scena politica movimenti rappresentanti perlopiù quei ceti piccolo borghesi che, dopo essere stati decimati più di tutti gli altri dal conflitto, temevano le conseguenze sociali di questa guerra per la quale si erano cosi tenacemente battuti. Al di là delle evidenti differenze, quelle analogie che sarebbero emerse in tutti i fascismi, apparivano già presenti in questa “destra dinamica”, la quale in gran parte rappresentava lo stato nascente del futuro fascismo europeo. I principali sostenitori di questi movimenti erano terrorizzati dalla possibile diffusione della rivoluzione bolscevica anche nel loro Paese; al contempo, erano animati da radicata ostilità verso quel sistema liberaldemocratico ormai colpito da sempre più violente e devastanti crisi economiche: in entrambi i casi, i rischi erano quelli di una rapida, dolorosa e frustante, pauperizzazione. All’internazionalismo marxista e al libero scambio capitalista questi gruppi – costituiti in gran parte dalla “generazione della trincea” (appunto, la “trincerocrazia” mussoliniana, contro “la dittatura degli imboscati”) - contrapposero un ipernazionalismo applicato alle differenti situazioni locali. Una nazione unita contro i più disparati pericoli esterni (il desiderio di vendetta dei vincitori, il revisionismo dei vinti, la rabbia degli esclusi e, naturalmente, il pericolo bolscevico) avrebbero garantito una sorta di cristallizzazione della dialettica tra le classi – così come era accaduto durante la guerra – evitando qualsiasi rischio di impoverimento del ceto piccolo borghese”.

 

  L’AUTORE - Marco Cuzzi (Milano, 1962). Ricercatore di Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano. Autore di diversi saggi sul Fascismo e sul collaborazionismo durante l’ultimo conflitto mondiale. Tra i suoi studi si ricordano L’occupazione italiana della Slovenia (Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, 1998) e L’Internazionale delle camicie nere. I CAUR 1933-1939.

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Parte prima. Presupposti storici e politici – 1.1 Il fascismo come fenomeno italiano – 1.2. Il “Mussolini diplomatico” e i movimenti fascisti europei – 1.3. Accelerazioni e rallentamenti: i fasci italiani all’estero – 1.4. L’“internazionale del terrore” e la diplomazia segreta – Parte seconda. Il cambiamento di linea – 2.1. Il Centro di studi internazionali sul fascismo (Cinef) di Losanna – 2.2. L’avvicendamento agli Esteri e il binomio Mussolini-Grandi - 2.3. I molteplici motivi di una scelta – Parte terza. Il “Quarto tempo” del fascismo – 3.1 L’Eurofascismo di Asvero Gravelli - 3.2. Le altre iniziative universaliste – 3.3. Il ritorno di Mussolini agli Esteri – 3.4. Il convegno Volta sull’Europa – 3.5. Verso l’Internazionale fascista – Note – Bibliografia