Nel cantiere dello Stato fascista Stampa E-mail

Loreto Di Nucci

Nel cantiere dello Stato fascista

Carocci, pagg.160, Euro 16,00

 

dinucci_cantiere.jpg  IL LIBRO - Questo libro è il frutto di una riflessione, sviluppata nel corso degli anni, attorno ad aspetti, personalità e istituzioni dello Stato fascista. Il titolo scelto ha una doppia valenza. Evoca la costruzione di un edificio totalitario, totalitario nell’accezione in cui il termine, impiegato originariamente dagli antifascisti, fu fatto proprio dal Regime. E rimanda, nel medesimo tempo, ad un cantiere di ricerca in cui sono stati affrontati, a più riprese, temi come la relazione fra il centro e la periferia, la formazione e la selezione della classe dirigente, la natura e la struttura dello Stato fascista. Uno Stato che si proponeva di creare un nuovo ordine e una nuova civiltà. Si trattava di un progetto di grandezza imperiale, ma fallì miseramente. Nonostante ciò, tuttavia, taluni indicatori dimostrano che un esperimento rivoluzionario era in corso, sebbene certo non caratterizzato da quella radicalità coercitivo-terroristica che connota, in quegli stessi anni, il nazionalsocialismo e il bolscevismo.

 

  DAL TESTO - "L'integrazione delle masse nello Stato costituiva per il fascismo il banco di prova della sua capacità rivoluzionaria di costruire una civiltà politica alternativa a quella liberale. Preliminarmente, però, era necessario fascistizzare tutti gli italiani. A questo compito si dedicò il partito, il «grande pedagogo». Il partito doveva essere un educatore, ma, in egual misura, un «partito di protezione nel mutamento», il mutamento della modernizzazione. Il partito dava ragguagli sulla natura del mutamento in corso, e forniva in pari tempo ampie rassicurazioni sul fatto che esso era comunque «pilotato da una mano sicura». Ma il partito era anche un «luogo di protezione individuale»; era una gigantesca famiglia politica che dava concretamente una mano nella «ricerca del posto, della casa, nelle carriere, nella formazione dei rapporti necessari, nella celerità ed efficienza degli episodi assistenziali, nelle vertenze pubbliche e in quelle private». Gli italiani, in breve, si abituarono alla «presenza-partito» nella loro vita quotidiana e sempre di più lo percepirono «come un mezzo per sentire più vicino lo Stato»".

 

  L'AUTORE - Loreto Di Nucci insegna Storia contemporanea e Storia dei sistemi politici alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Perugia. Ha pubblicato, fra l’altro, con il Mulino, Fascismo e spazio urbano (1992), e per lo stesso editore ha curato, con Ernesto Galli della Loggia, Due nazioni (2003).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - 1. Un esperimento rivoluzionario (La missione storica dello Stato fascista - La rivoluzione del fascismo) - 2. Alla periferia dello Stato fascista (La guerra di movimento del fascismo contro le amministrazioni “bolsceviche" prima della marcia su Roma - La riforma della legge comunale e provinciale del 1923 - Un pubblico ufficiale superiore alle passioni di parte - Far rivivere l’istituto podestarile nelle forme richieste dai nuovi bisogni della vita sociale - Una nuova concezione della rappresentanza - Le reazioni alla legge sul podestà dei giornali e delle riviste - 3. Rivoluzione e ripresa delle tradizioni essenziali (La ripresa delle tradizioni essenziali - La restaurazione della nazione - L’unità dello Stato - Ideologia e storiografia) - 4. Il mito della Oxford fascista (Una Oxford italiana - Perugia nel secolo fascista come Bologna nel Medioevo) - 5. Gli «operai» dello Stato fascista (Le origini storiche delle facoltà di Scienze politiche in Italia - La Facoltà Fascista di Scienze Politiche - Gli «operai dello Stato» - Il «seminario» del fascismo negli anni di svolta del regime) - 6. Un apostolo di italianità (Aspetti della carriera universitaria di Roberto Michels - L’«apostolo d’italianità» in Europa - L’Italia raccontata da Michels - In margine al rapporto tra Mussolini e Michels) - 7. Grandi famiglie italiane nello Stato fascista (Tre ostaggi nelle mani di Mussolini - Il razzismo di Bottai - L’Italia dell’8 settembre vista dal terrazzo)