Il paese di Obama Stampa E-mail

Maurizio Molinari

Il paese di Obama. Come è cambiata l'America

Laterza, pagg.212, Euro 15,00

 

molinari_paese.jpg  IL LIBRO - Se volete sapere perché i bianchi hanno scelto di votare per un nero, come fanno i neri a emanciparsi dal complesso della schiavitù, in che maniera si possa immaginare un modello di sviluppo basato sulle energie alternative e qual è la ricetta per garantire sicurezza e libertà, allora dovete visitare la terra di Barack Hussein Obama, il 44° presidente degli Stati Uniti. Un paese in grande trasformazione, così come le stanze del potere che lo governa. Un’America che sembra far suo quel ‘tutto è possibile’ che avvicina le differenze, non tiene conto delle ideologie, governa con pragmatismo, si mobilita contro la crisi economica proponendo riforme strutturali. E che mette tutti alla prova. Chiedendo agli europei, che negli anni di George W. Bush denunciavano Abu Ghraib e Guantanamo, di immaginare assieme nuovi codici per difenderci dai kamikaze in abiti civili. Chiedendo agli arabi e ai musulmani di lasciarsi alle spalle il vittimismo e l’odio antioccidentale. Chiedendo a Russia e Cina di essere attori responsabili della stabilità del pianeta. Chiedendo a popoli e leader del Terzo Mondo di partecipare a pieno titolo alla lotta all’inquinamento, senza delegarla solo ai paesi più industrializzati. Sfide difficili: proprio quelle che Obama sta sostenendo in America e che riguardano anche noi molto da vicino.

 

  DAL TESTO - "Il modello post-razziale di Hyde Park coincide con l’ambiente familiare in cui è cresciuto Obama alle Hawaii, con la madre bianca Stanley Ann Dunham, che prima si sposa con lo studente keniota Barack Hussein Obama e poi, quando dopo due anni lui la lascia, si unisce in seconde nozze con l’indonesiano Lolo Soetoro, con cui va a vivere a Giacarta. E il piccolo Barry, come Barack era chiamato da bambino, finisce per tornare alle Hawaii, dove ad allevarlo sono i nonni materni bianchi Stanley e Madelyn, che risparmiano sull’affitto andando ad abitare in un modesto appartamento di Honolulu, per pagare al nipote gli studi nell’esclusiva Punahou Academy. Non è un caso che quando viene chiesto a Michelle di riassumere l’identità del marito, risponde: «Non è possibile comprenderlo fino a quando non si conoscono le Hawaii», un arcipelago la cui essenza è una miscela di culture asiatiche, polinesiane e occidentali immerse in una tranquillità tropicale. D’altra parte la collezione di bambole che aveva Maya, la sorella di Obama frutto dell’unione della madre con l’indonesiano Soetoro, ne includeva oltre alle tradizionali bionde con occhi azzurri anche una con la pelle nera, una cinese e perfino una eschimese. Il miscuglio razziale delle Hawaii unito agli studi nelle scuole, multietniche e dell’upper class, è il fondamento di un’identità che ha ritrovato a Hyde Park un ambiente simile, dove nessuna razza o etnia prevale sulle altre."

 

  L'AUTORE - Maurizio Molinari, corrispondente de “La Stampa” dagli Stati Uniti dal 2001, ha intervistato i maggiori leader politici ed economici americani, raccontato vita e politica dentro la Casa Bianca, l’attacco alle Torri Gemelle, il disastro di Katrina, le crisi di Wall Street e le ultime quattro campagne elettorali. Vive a New York, nell’Upper West Side. Tra i suoi volumi più recenti Cowboy democratici (Torino 2008).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione – 1. Chicago: la città post-razziale – 2. Hawaii: le isole multietniche – 3. L’impronta di Lincoln – 4. Generation Obama – 5. Il riscatto degli afroamericani – 6. La scelta dei bianchi – 7. Il risveglio degli ispanici – 8. Il popolo verde – 9. Fede e azione – 10. Rifare l’America - Conclusione. L’occasione - Note - Indice dei nomi