Bastardi senza Storia Stampa E-mail

Valerio Gentili

Bastardi senza Storia
Dagli Arditi del popolo ai combattenti rossi di Prima Linea: la storia rimossa dell'antifascismo europeo

Castelvecchi Editore, pagg.184, Euro 16,00

 

gentili_bastardi  IL LIBRO – È opinione comune, figlia di un’opera trasversale di rimozione, che la marcia di avvicinamento al potere dei fascismi europei non abbia trovato, sul terreno della violenza politica, nemici in grado di fronteggiare la situazione. Per motivi diversi si è preferito eludere il ruolo giocato, negli anni a cavallo tra le due guerre, da quei movimenti «irregolari» che contesero ai fascisti non solo il mero monopolio della violenza di strada, ma un intero immaginario fatto di simboli, liturgie, marce, divise, slogan taglienti e affilati. Dagli italiani Arditi del Popolo ai tedeschi della Lega dei Combattenti Rossi di Prima Linea, passando per le organizzazioni del combattentismo progressista attive in Spagna, Francia e Inghilterra, Valerio Gentili scrive i capitoli di una vicenda dimenticata. Una guerra combattuta da uomini e da simboli che si opposero strenuamente alle forze della reazione, costruendo con le lacrime e con il sangue i primi nuclei di oppositori al fascismo: eroi destinati a essere dimenticati alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando le esigenze della politica – nel nome di una frettolosa pacificazione – rimossero un patrimonio di esperienze divenute scomode per la storiografia ufficiale.

  DAL TESTO – “In Italia, il laboratorio fascista, all'avanzata del moto squadrista si contrapposero nel biennio 1921-22, in difesa del movimento operaio organizzato e sul terreno della violenza politica, gli Arditi del Popolo (Adp), di matrice combattentistica, già il nome richiamava l'esperienza dei Reparti d'Assalto dell'Esercito regio. Gli Arditi corredarono un'incombenza, quella della contrapposizione in armi alla dirompente marcia paramilitare fascista, di liturgie e simboli provenienti dall'esperienza bellica. Teschi, allori, pugnali e gagliardetti neri si sovrapponevano alla tradizionale iconografia operaia accompagnandosi a una fraseologia che esaltava il mito vitalistico dell'azione fino al suo, apparentemente paradossale, corollario: la morte onorevole in battaglia per la causa.
  “Su questo terreno, gli Adp non rappresentano un unicum, le tedesche e più longeve Reichsbanner e Rfkb vestivano uniformi, marciavano al passo, praticavano il culto della bandiera e quello, di dannunziana creazione, dei caduti. Il potenziale emotivo sprigionato dai simboli veniva tenuto in grande considerazione, i colori della Reichsbanner, nero-rosso-oro, richiamavano il vessillo della rivoluzione democratica prussiana del 1848 e si contrapponevano ai colori reazionari della Tradizione, nero-bianco-rosso […].”

  L’AUTORE – Nato a Roma nel 1978, Valerio Gentili si occupa di storia della resistenza e del movimento operaio. Tra le sue pubblicazioni, La legione romana degli Arditi del Popolo (Purple Press, 2009) e, per Castelvecchi, Roma combattente (Castelvecchi, 2010).

  INDICE DELL’OPERA - Lista delle abbreviazioni - Prefazione, di Cristiano Armati - L'Esercito, un diritto dimenticato? – Introduzione - La Germania - L'Europa centrale – Epilogo – Note - Bibliografia essenziale - Indice dei nomi