Delitto e castigo in Medio Oriente Stampa E-mail

Fulvio Grimaldi

Delitto e castigo in Medio Oriente. Gaza Baghdad Beirut…

Malatempora, pagg.175, Euro 12,00

 

grimaldi.jpg  IL LIBRO – Delitto e castigo in Medio Oriente nasce dall'omonimo documentario, centrato sull'aggressione israeliana al Libano dell'estate 2006, sui connessi crimini e sulle conseguenze, sul futuro del Paese tra movimento di massa, oligarchia borghese e nuovo colonialismo euro-israel-statunitense, senza trascurare i riferimenti all'Iraq, all'Afghanistan e alla Palestina con le relative mattanze dei pianificatori del nuovo "Grande Medio Oriente" e la vincente resistenza degli aggrediti.

  Il volume può essere richiesto alle Edizioni Malatempora, via Ettore Giovenale, 44 - 00176 ROMA. Tel. 06/40041972. Posta elettronica: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .

 

  DAL TESTO – “L’alleanza tra persiani e coalizione israelo-occidentale per la liquidazione di ogni residuo di una nazione araba sovrana, indipendente, proprietaria delle proprie risorse (che sono poi quelle decisive per la sopravvivenza del capitalismo tutto), si ripropone sia nella prima che nella seconda Guerra del Golfo. Ma fu anche alimentata dai cospicui aiuti che il Congresso Usa stanziò per l’Iran, in ognuno degli anni finanziari tra l’inizio e la fine della guerra con l’Iraq. Se ne può trovare traccia nei documenti ufficiali dei National Security Archives. A destra e a sinistra si favoleggiò, invece, di un Iraq armato dagli Usa, quando in quel paese non giunse mai neppure una colt nordamericana. Si rivedano, a proposito, le immagini delle due guerre del Golfo e degli armamenti iracheni, esclusivamenti sovietici e di vecchia generazione. Anche all’assalto dei trenta e passa paesi (Italia compresa) all’Iraq, reo di essersi ripreso il Kuwait, cioè la 17° provincia sottratta nel 1927 dagli inglesi, che gli rubava il petrolio da sotto il confine e ne boicottava la ripresa economica dopo il dissanguamento della guerra, abbassando drasticamente, su direttiva Usa, il prezzo del petrolio, l’Iran diede il suo contributo. Prima, sequestrando l’intera flotta irachena che Saddam aveva trasferito a Teheran, fidando nell’antimperialismo verbale di Khomeini, e, poi, a Iraq massacrato, infiltrando nel Sud scita e nel Nord curdo migliaia di pasdaran che avrebbero dovuto completare l’opera degli alleati sollevando queste minoranze contro il governo. L’impresa, già tentata e sventata dopo la guerra Iraq-Iran, fallì per la reazione delle residue forze governative irachene e, soprattutto, per la scarsa adesione delle popolazioni coinvolte. Non vi fu allora l’atteso appoggio ai rivoltosi da parte degli anglo-statunitensi, ma più tardi gli Usa compensarono questo “tradimento” offrendo all’Iran una vittoria strategica, liquidando d’un sol colpo i suoi nemici storici: l’Iraq laico, con un embargo genocida di 13 anni (2 milioni di morti, di cui un terzo bambini) e la successiva occupazione-disintegrazione, e con l’Afghanistan dei Taliban polverizzato grazie al falso alibi delle Torri Gemelle”.

 

  L’AUTORE – Fulvio Grimaldi è il più noto documentarista del Movimento antimperialista e di controinformazione italiano. I suoi lavori hanno raccontato le verità nascoste dalla disinformazione e dalle mistificazioni dei media legati al potere, dal Vietnam alla Palestina, dalla Jugoslavia all'Iraq, da Cuba al Venezuela Bolivariano e a tutta l'America Latina in grande efferverscenza. Alla denuncia senza remore dei crimini degli Stati terroristi, nella loro guerra globale preventiva e permanente, si affianca il racconto delle sofferenze e degli eroismi dei popoli aggrediti e predati. Una voce contro che parte dalla BBC di Londra, attraversa i maggiori giornali italiani, il Tg1 e il Tg3 dell’era “Telekabul”, per arrivare al giornalismo telematico e alla realizzazione in proprio di video sui maggiori drammi del nostro tempo.

 

  INDICE DELL’OPERA -

Prefazione

1) Italia: Fuoco alle polveri e alla costituzione

    Da Baghdad a Kabul, da Gaza a Beirut: la Nuova Politica Estera. E chi non ci sta.

2) Libano. Delitto e castigo

    Pacifinti e teo-sion-con contro il riscatto arabo. Di ritorno da Beirut…

3) Dal nuovo Medio Oriente di Bush al Medio Oriente arabo e “bolivaiano”

    E, sullo sfondo, Bin-Cia…

4) Libano del dopoguerra: a chi la resa dei conti?

  La strategia delle bombe da Hariri a Gemayel. Fallita la “rivoluzione dei cedri”, le provocazioni dinamitarde, l’invasione israeliana, colonialisti e proconsoli ricominciano da capo

5) Beirut, Baghdad, Gaza: terrorismi sinergici

    Il capitolo iracheno del “Nuovo Medio Oriente” di Bush

6) Pioggia d’estate e altre del signore degli eserciti

    La strategia di Israele per la Palestina e il Medio Oriente

7) E ora si va in Africa! USA, Israele, Italia, Europa, Vaticano: dai “selvaggi” ai “terroristi islamici 

    Somalia, Sudan: il ritorno del colonialismo

8) USA, Francia, Germania, Israele, Italia, sostenuti da destre, sinistre pacifisti, all’assalto del Sudan

9) Fenomenologia italiana

    Pensierini escatologici nel paese di Arlecchino

10) Epistemologia dell’informazione

      Tra arditi incursori e presidii delle retrovie

Epilogo

La cacciata di Lama è viva e lotta insieme a noi!

Il re è nudo, la strada è sgombra, Adelante! Bye Bye Bertinocchio!