Giuseppe Mazzini: Scritti politici Stampa E-mail

Giuseppe Mazzini

Scritti politici
(a cura di Terenzio Grandi e Augusto Comba)

Utet Libreria, pagg.1149, Euro 16,90

 

mazzini_scrittipolitici  IL LIBRO – È una nuova edizione aggiornata e arricchita di una nuova prefazione (a cura di Maurizio Viroli) di un volume pubblicato per la prima volta in occasione del centenario della morte di Mazzini, che ne raccoglie i principali scritti politici e che ora si ripropone, con i necessari aggiornamenti e ampliamenti, nel bicentenario della nascita. Attraverso le pagine qui raccolte emergono in tutta la loro chiarezza i grandi temi della riflessione mazziniana: la priorità dei doveri sui diritti, la libertà politica, l'idea di patria e di nazione, la visione della religione. Ne risulta un ritratto a tutto tondo del Mazzini scrittore politico europeo, da leggersi non solo come un lontano apostolo del Risorgimento, ma come teorico dell'emancipazione dal vivere servo, capace quindi di offrire anche oggi spunti di riflessione per ogni popolo che si ponga sulla via della rinascita morale.

  DAL TESTO – “Noi guardammo alla Italia - alla Italia, scopo, anima, conforto de' nostri pensieri, terra prediletta da Dio, conculcata dagli uomini, due volte regina del mondo, due volte caduta per la infamia dello straniero, e per colpa de' suoi cittadini, pur bella ancora di tanto nella sua polvere, che il dominio della fortuna non basta ad agguagliarle l'altre nazioni, e il genio si volge a richiedere a quella polvere la parola di vita eterna, e la scintilla che crea l'avvenire. Guardammo con quanta freddezza d'osservazione può dare un desiderio concentrato, un bisogno di affermarne l'intima costituzione - e il cuore ci batteva forte nel petto, perché abbiamo passioni giovani, e l'orgoglio del nome italiano ci solleva l'anima dentro: - ma noi imponemmo silenzio al cuore, e la vedemmo com'era - vasta, forte, intelligente, feconda d'elementi di risorgimento, bella di memorie tali da crearne un secondo universo, popolata d'anime grandi nel sacrifizio, e nella vittoria - ma guasta, divisa, diffidente, ineducata, incerta fra la minaccia delle tirannidi, e le lusinghe perfide dei molti, che adulandola dell'antica grandezza, l'addormentano sicch'ella non ne tenti una nuova - e tutta la forza de' suoi elementi controbbilanciata, annientata dalla mancanza d'unione e di fede – due virtù, che né dieci secoli di sventura derivata dalle animosità provinciali, né potenza d'intelletto o fervore di fantasia hanno potuto ancora far predominanti tra noi - e a fondarle, volersi più che ogni altra cosa, l'autorità d'un principio alto, rigeneratore, universale, applicabile a tutti i rami della civiltà italiana, che li riformi tutti purificandoli e dirigendoli ad un intento - d'un principio uno e potente a cui si concentrino tutti i raggi,tutti gli elementi di vita; nella cui fede l'anime si rinverginino, e la coscienza mormori una destinazione alle masse – perché in oggi manchiamo non di mezzi, ma d'accordo e di vincolo fra questi: non di materia, ma di moto che la sospinga: non di potenza, ma di convinzione che noi siamo potenti. Noi vedemmo la Italia, soffermata ai confini del mondo sociale dall'individualismo, rimanersi tuttavia sottoposta all'influenza del medio-evo.”

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione alla seconda edizione - Prefazione alla prima edizione – Introduzione - Nota biografica - Nota bibliografica - Nota storica - Scritti politici - I. A Carlo Alberto di Savoja - II. Istruzione generale per gli affratellati nella «Giovine Italia» - III. Manifesto della «Giovine Italia» - IV. Della «Giovine Italia» - V. Romagna - VI. Agli italiani - VII. D'alcune cause che impedirono finora lo sviluppo della libertà in Italia - VIII. Dilucidazioni morali allo Statuto della «Giovine Italia» - IX. I collaboratori della «Giovine Italia» ai loro concittadini - X. Italia e Polonia - XI. Intorno all'enciclica di Gregorio XVI, papa. Pensieri ai preti italiani - XII. Proclama ai soldati - XIII. Proclama ai Savojardi - XIV. Alla gioventù italiana - XV. Atto di fratellanza della Giovine Europa - XVI. Dell'iniziativa rivoluzionaria in Europa - XVII. Necessità d'una Costituente - XVIII. I patrioti e il clero - XIX. Fede e avvenire - XX. Della pubblicità negli affari esteri - XXI. Interessi e principii - XXII. Sulla missione della stampa periodica - XXIII. Associazione degl'intelletti - XXIV. «Giovine Italia» - XXV. Agli Italiani, e specialmente agli operai italiani - XXVI. Circolari dell'unione degli operai italiani. I - XXVII. Circolari dell'unione degli operai italiani. II - XXVIII. Scuola elementare italiana gratuita - XXIX. Necessità dell'ordinamento speciale degli operai italiani. Risposta ad una obbiezione - XXX. Simbolo politico della Giovine Italia - XXXI. A Pio IX, Pontefice Massimo - XXXII. Programma dell'Associazione nazionale italiana - XXXIII. Al Governo provvisorio centrale della Lombardia - XXXIV. Agli italiani - XXXV. Ai giovani. Ricordi - XXXVI. Per la proclamazione della Repubblica romana - XXXVII. Ai signori Tocqueville e Falloux, ministri di Francia - XXXVIII. La Santa Alleanza dei popoli - XXXIX. Organizzazione della democrazia - XL. Manifesto del Comitato centrale democratico europeo - XLI. Manifesto del Comitato nazionale italiano - XLII. A Luigi Napoleone, Presidente della Repubblica francese - XLIII. Agli italiani. Marzo 1853 – XLIV. Al Conte di Cavour – XLV. La pace di Villafranca - XLVI. A Vittorio Emmanuele - XLVII. La cessione di Nizza e Savoia - XLVIII. Né apostati né ribelli - XLIX. Dei doveri dell'uomo - L. Dell'unità italiana - LI. A Francesco Crispi - LII. Intorno alla questione dei negri in America - LIII. La pace – LIV. Alleanza Repubblicana – LV. L'iniziativa - LVI. L'agonia d'una istituzione - LVII. Agli italiani (Programma della «Roma del Popolo») - LVIII. Le classi artigiane - LIX. Il Comune e l'Assemblea - LX. La questione sociale - Indice dei nomi