Regnum hominis Stampa E-mail

Vincenzo Pirro

Regnum hominis
L’umanesimo di Giovanni Gentile

Edizioni Nuova Cultura, pagg.288, Euro 18,00

 

pirro_regnum  IL LIBRO – Quest’opera postuma di Vincenzo Pirro chiude la produzione scientifica dello studioso ternano e ne costituisce una sorta di testamento spirituale. L'analisi è condotta con rigore e le osservazioni sono sempre pertinenti, dai primi capitoli, più specificamente filosofici, a quelli centrali, nei quali si parla di politica e di religione, fino al capitolo conclusivo sull'opera gentiliana, anch’essa postuma, Genesi e struttura della società.
  Il sesto capitolo di Regnum hominis, significativamente intitolato La finestra e la strada, presenta la visione gentiliana sull'intellettuale. Non uno studioso che se ne sta fra le sue carte alla ricerca di un'obiettività introvabile, non quindi l'intellettuale che osserva dalla finestra di casa il mondo per commentarlo, ma un intellettuale che scende in strada, che collabora con il mondo alla sua trasformazione, che non si tira indietro rispetto alla politica, che non ha paura di contaminarsi. È il Gentile del 1924-25 che si avvicina a Farinacci e agli intransigenti (senza esserlo); è il Gentile della Enciclopedia italiana; è il Gentile del discorso agli italiani del giugno 1943; è, infine, il Gentile che serenamente, meno di un anno dopo, va alla morte a Firenze per mano partigiana.

  DAL TESTO – “La religione educa alla serietà della vita, amava ripetere Gentile in polemica con l'''uomo del Rinascimento", assunto a simbolo dell'intellettuale erudito e scettico, che contempla le cose con ironico distacco dall'alto della sua aristocratica saggezza, e non si cura delle sorti della patria. E in quanto religiosa, la filosofia gentiliana elabora una nuova figura di intellettuale: non più "letterato", "erudito", "dotto", "monastico", ma "profeta", "missionario", "testimone", "politico", consapevole insomma che il mondo è il nostro mondo, immanente alla nostra coscienza, per cui portiamo la responsabilità di tutto ciò che accade: e nessuno si può chiamare fuori dalla mischia, tanto meno l'uomo di cultura, perché chi più sa più è responsabile. La responsabilità postula la libertà, necessaria anche per pensare, e sull'altare della libertà l'intellettuale deve essere disposto a sacrificare la vita.
  “Abbiamo una sorta di integralismo religioso, mallevadore di un uomo di cultura nuovo che prende le cose sul serio, "non ride mai", si immedesima con l'oggetto dei suoi studi, partecipa alla vita politica come grande pedagogo: un uomo che ha i tratti del giacobino, di un "giacobinismo nero", nel quale convivono l'anima libertaria e quella autoritaria, il titanismo e l'estremismo ideologico. Quest'uomo non sta "alla finestra" ma scende in "istrada" dando l'esempio morale agli altri e aiutandoli a superare il naturale egoismo, convinto che "quando tutti gli italiani saranno scesi in istrada, e penseranno e rifletteranno senza sentire più la tentazione di tornare alla finestra, l'italiano comincerà ad essere quel gran popolo che deve essere".”

  L’AUTORE – Vincenzo Pirro (San Severo 1938 - Terni 2009). Allievo di Ugo Spirito, docente di Storia e Filosofia presso le Università e i Licei, dedica tutta la sua esistenza alla ricerca scientifica, alla cultura, e ai suoi studenti. Scrive su pubblicazioni specializzate come: Il Giornale Critico della Filosofia Italiana, Nuovi Studi Politici e I Problemi della Pedagogia. Imponente la mole di pubblicazioni realizzate che coprono una finestra di più di quarant’anni; tra le sue opere nel campo filosofico degli anni ’70 citiamo: Filosofia e politica in Giovanni Gentile (1970), Filosofia e politica in Benedetto Croce (1976), Cultura e politica in Benedetto Croce (1976), Filosofia e politica nel problematicismo di Ugo Spirito (1976) e Corpo e cosmo nell’attualismo di Giovanni Gentile (1977). A partire dagli anni ’80, si dedica anche agli studi di storia, con particolare passione per il Risorgimento, diviene presidente del Comitato Provinciale di Terni dell’Istituto di Storia del Risorgimento. Scrive alcune monografie, tra le principali citiamo: Terni durante l’Età rivoluzionaria e Napoleonica (1989), Terni e la sua Provincia durante la Repubblica Sociale (1990), Gli Arabi e Noi (1991), L’altro Mediterraneo (1991), Giuseppe Petroni: dallo Stato pontificio all’Italia unita (1991), Terni nell’Età del Risorgimento (2005). Fonda il “Centro Studi Storici” (1989) e la rivista “Memoria Storica“ (1991). Instancabile organizzatore di Convegni, ne citiamo alcuni L’altro Mediterraneo (1987), Il Nazionalismo arabo origini e sviluppi (1991), Giuseppe Petroni dallo Stato Pontificio all’Italia unita (1991), Elia Rossi Passavanti nell’Italia del ’900 (2002), Federico Cesi e i primi Lincei in Umbria (2003), San Valentino Patrono di Terni (2004). È stato consigliere dell’ISUC (Istituto di Storia dell’Umbria Contemporanea), dell’ICSIM (Istituto di Storia per la Cultura dell’Impresa Franco Momigliano) e dell’IRRE (Istituto Regionale di Ricerca Educativa dell’Umbria). Si spegne improvvisamente il 25 maggio 2009, concludendo il suo ultimo lavoro, sulla Facoltà di Scienze Politiche di Perugia.

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Giuseppe Parlato – Introduzione - Capitolo I. La teologia negativa (1. La demitizzazione - 2. Religione e morale - 3. Cristo / Prometeo - 4. Il regno dell'Uomo - 5. Prometeo liberato) - Capitolo II. La teogonia eterna (1. Il giorno della luce - 2. Il Dio dell'Uomo - 3. De vera religione - 4. La statua e lo statuario) - Capitolo III. La cosmogonia eterna (1. Il mondo dell'uomo - 2. Moralità della scienza - 3. La serietà della storia - 4. Il sogno di un'ombra - 5. La nottola di Minerva - 6. Il Dio terreno) - Capitolo IV. La soteriologia eterna (1. Il rifiuto della grazia - 2. L'agostinismo - 3. Il giansenismo - 4. Il modernismo - 5. La politica religiosa) - Capitolo V. L'uomo antico e l'uomo moderno (1. Lo spettatore e l'attore - 2. Il letterato - 3. Il politico) - Capitolo VI. La finestra e la strada (1. L'Agonismo - 2. La guerra santa - 3. La santa violenza - 4. Le guerre del duce - 5. Il martirio) - Capitolo VII. L'ultima parola (1. Confessio fidei - 2. La morte e l'immortalità - 3. La luce perpetua) - Postfazione: "Una testimonianza" di Roberto Stopponi - Album fotografico – Ringraziamenti – Bibliografia - Indice dei nomi