Geopolitica dell’acqua Stampa E-mail

Giancarlo Elia Valori

Geopolitica dell’acqua
La corsa all’oro del nuovo millennio

Rizzoli, pagg.252, € 19,00

 

valori_acqua  IL VOLUME - Oggi oltre un miliardo di persone non ha accesso all’acqua potabile. Già nel 2030, se il consumo aumenterà con i ritmi odierni, la disponibilità di acqua sarà minore del 40 per cento rispetto alla richiesta. È una situazione allarmante, aggravata dall’urbanizzazione di massa, dall’industrializzazione dell’agricoltura, dai rapidi cambiamenti climatici. Attualmente, solo il 7 per cento delle acque pulite globali è gestito da imprese private, ma è facile intuire come un moderno capitalismo si stia stagliando all’orizzonte, attratto dalla possibilità di immensi guadagni su un bene di assoluta sopravvivenza. Non solo. La scarsità d’acqua può diventare un pericoloso elemento di attrito tra Stati: più di 260 fiumi infatti attraversano almeno un confine, e le rivendicazioni di Israele, Giordania, Siria e Libano sul bacino del Giordano dimostrano come sarà sempre più difficile comporre le tensioni nei punti caldi del pianeta. È da queste premesse che Giancarlo Elia Valori muove per analizzare a fondo la strategia del reperimento delle risorse idriche, destinata a essere il grande tema della politica internazionale dei prossimi anni: dalla gestione dei bacini transnazionali e delle nuove aree siberiane e artiche, all’approccio delle Nazioni Unite, che mettono in primo piano la salute e la sostenibilità ambientale, alle imprese che si contendono il business più promettente del terzo millennio. Una vera e propria “corsa all’oro” che rischia di emarginare chi già lo è: il Sud del mondo e i più poveri.

  DAL TESTO – “Il 70 per cento circa della superficie terrestre è coperta dalle acque, ma quasi il 30 per cento della popolazione mondiale vive in aree dove la disponibilità idrica è scarsa. Più di un miliardo di esseri umani non ha sufficiente accesso all'acqua potabile o comunque utilizzabile per l'uomo, mentre 2,5 miliardi non hanno accesso sufficiente all'acqua per l'igiene di base e le necessità nutritive e biologiche. La minore disponibilità di acqua si ha dove la densità di popolazione è massima. Se si pensa che, come affermano gli esperti di statistica storica, la speranza di vita in Europa ha iniziato ad aumentare in modo rilevante con la diffusione dell'acqua potabile a basso prezzo, si può intuire quanto la condizione del Medio Oriente e del resto dei Paesi in via di sviluppo in Africa e Asia sia potenzialmente distruttiva per le popolazioni locali e, in prospettiva, per il resto dell'umanità.
  “Il fabbisogno minimo di acqua indispensabile a un essere umano è stato calcolato in 25 litri giornalieri, mentre per le attività collaterali (pulizia, lavaggio degli abiti, cottura dei cibi, ecc.) la necessità minima arriva a 200 litri al giorno per persona nei Paesi del «Primo mondo», con punte fino a 300-400 litri. Il problema è che nei Paesi a economia fondamentalmente agricola si ha la massima carenza di acqua e, paradossalmente, la maggiore necessità di essa, dato che l'agricoltura è una attività ad altissimo costo idrico. In tutta l'area del Medio Oriente, la disponibilità di acqua è di 1500 metri cubi annui per persona, mentre la crescita della popolazione è in media del 2 per cento annuo, ovvero circa sette milioni di persone. In questo contesto, l'agricoltura drena il 90 per cento delle già scarse risorse idriche dell'area lasciando solo il 10 per cento alla popolazione per la nutrizione, l'igiene e il ricambio idrico corporeo. Sulla base dei calcoli più recenti, la media dei 1500 metri cubi per persona all'anno dovrebbe addirittura calare a 500 metri cubi per ogni abitante dell'area nel 2025.”

  L’AUTORE – Giancarlo Elia Valori, docente universitario e attento osservatore della situazione politica ed economica internazionale, nella sua lunga carriera ha ricoperto importanti incarichi in prestigiose società italiane ed estere. Attualmente presiede La Centrale Finanziaria Generale SpA, la Fondazione Laboratorio per la Pubblica amministrazione e la Delegazione italiana della Fondazione Abertis. Inoltre è presidente onorario dei colossi cinesi Hauwei Italia e HNA Group nonché detentore di importanti cattedre in prestigiosi atenei: la Yeshiva University di New York, l’Hebrew University di Gerusalemme e la Peking University. È stato nominato Ufficiale della Legion d’onore con la motivazione: “Un uomo che sa vedere oltre le frontiere per comprendere il mondo” nonché ambasciatore di buona volontà dell’Unesco e “Honorable” de l’Académie des Sciences de l’Institut de France. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Geopolitica e strategia dello spazio (Rizzoli, 2006), Antisemitismo, olocausto, negazione (Mondadori, 2007), Mediterraneo tra pace e terrorismo (Rizzoli, 2008) e Il futuro è già qui (Rizzoli, 2009), La via della Cina (Rizzoli, 2010). A riconoscimento del suo poliedrico impegno di studioso e pubblicista a respiro universale, ha ricevuto il premio giornalistico “Ischia Mediterraneo”, il “Gran Premio Letterario 2011” dal “Consiglio Mondiale del Panafricanismo” e il “Premio Internazionale della Cultura” dalla “International Immigrants Foundation” delle Nazioni Unite.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Antonio Maccanico – Introduzione - 1. Il triangolo Turchia Siria Iraq - 2. La tensione «idrica» tra Israele, Anp e Giordania - 3. Le acque dell'Iran - 4. Il sistema idrico tra Cina, Russia e India - 5. Questioni idriche tra Federazione Russa e Repubblica Popolare Cinese - 6. Riflessioni su alcuni aspetti del diritto internazionale - 7. Cibo e acqua - 8. L'Onu e l'acqua - 9. L'Africa - 10. I sistemi idrici del Sudamerica - 11. Il Nordamerica - 12. La desalinizzazione - 13. Le acque d'Europa - 14. Privatizzazione e imprese private dell'acqua - Una riflessione finale - Note