Un secolo di battaglie aeree Stampa E-mail

Mirko Molteni

Un secolo di battaglie aeree
L'aviazione militare nel Novecento

Odoya, pagg.598, € 28,00

 

molteni_secolo  IL LIBRO – Era il 1911 quando per la prima volta un pugno di trabiccoli in legno venne usato dall'Esercito italiano per osservazione e bombardamento leggero durante la conquista della Libia. Con la Prima guerra mondiale le specialità di ricognitori e bombardieri giunsero a piena maturità, mentre nasceva il caccia. I primi grandi assi, come il Barone Rosso, Francesco Baracca e Silvio Scaroni, imponevano la loro leggenda.
  La guerra civile spagnola fece da banco di prova alla Seconda guerra mondiale, il conflitto in cui per la prima volta un Paese, la Germania, tentò di piegarne un altro, la Gran Bretagna, con la sola offensiva aerea. Il Giappone intanto attaccava la base americana di Pearl Harbor con caccia e bombardieri decollati da portaerei. La guerra aerea su tutti i fronti, dagli attacchi degli Sturmovik russi contro i Panzer tedeschi alle incursioni delle Fortezze Volanti americane sulle industrie del Reich, consumò il mondo come una brace fino ai lampi atomici su Hiroshima e Nagasaki.
  La Guerra Fredda moltiplicò le spese militari e già in Corea si affrontarono i primi caccia a reazione, in un crescendo di sofisticazione tecnologica che portò all'uso di missili a guida radar o infrarossa nella guerra del Vietnam, per proseguire con il duello alle Falkland del 1982 o la Tempesta del Deserto del 1991 in Iraq, debutto dei primi bombardieri stealth.
  Una cavalcata di un secolo attraverso le principali campagne e imprese aeree, in un piacevolissimo racconto che si contraddistingue per il suo eccezionale equilibrio fra sintesi, ritmo e ricchezza di dettagli e testimonianze.

  DAL TESTO – “Dopo più di un mese di offensive aeree senza respiro, il 24 febbraio 1991 il generale Schwarzkopf fece scattare l'offensiva terrestre contro le truppe irachene in Kuwait, attuando una vasta manovra a tenaglia per prenderle in trappola sul fianco occidentale, con dovizia di carri armati americani M1 Abrams e inglesi Challenger 1, superiori ai T-72 e Asad Babil avversari. Intanto dal cielo contribuivano a frantumare la resistenza anche gli A-10 e gli elicotteri AH-64 Apache. Saddam Hussein si arrese il 28 febbraio, ritirando tutte le sue truppe dal Kuwait. Capì che non valeva la pena far annientare totalmente il suo apparato militare per un obiettivo relativamente limitato come quello di assoggettare l'emirato. Del resto, la coalizione americana non aveva alcuna intenzione di spingersi fino a Baghdad per rovesciarne il regime. L'Iraq ebbe in poco più di un mese trentasei aeroplani abbattuti in combattimenti aerei, mentre le perdite alleate ammontarono a settantacinque velivoli, per un terzo elicotteri. Tolti il centinaio di velivoli distrutti a terra e un altro centinaio fuggito in Iran, l'aeronautica irachena era riuscita a conservare nei suoi migliori bunker almeno una metà intatta dei suoi velivoli da combattimento, anche se la loro attività di volo sarebbe stata a lungo andare compromessa dalle successive sanzioni ONU e dalla difficoltà di trovare pezzi di ricambio. I Tornado italiani dell'Operazione Locusta, dal canto loro, avevano compiuto, dopo la prima incursione di Bellini e Cocciolone, altre 225 missioni, per un totale di 589 ore di volo e 565 bombe sganciate. Non molto inferiore, come numero di sortite, fu però la dimenticata attività dei ricognitori fotografici RF-104 schierati dall'Italia lungo la frontiera turca a evitare eventuali scherzetti di Saddam Hussein in quella regione.”

  L’AUTORE – Mirko Molteni, nato a Desio nel 1974, è laureato in Scienze Politiche. Già giornalista per diversi quotidiani nazionali (La Padania, Libero, Italia Oggi), collabora con riviste specializzate di aeronautica e argomenti militari (Volare, Ali Antiche, Aerei nella Storia, RID-Rivista Italiana Difesa) e con il Museo dell’Aviazione “Volandia”, presso Malpensa. Per la casa editrice Odoya ha già pubblicato nel 2012 il bestseller L’aviazione italiana 1940-1945. Azioni belliche e scelte operative.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Massimo Ferrari – Prologo - Capitolo 1. 1911. Nei cieli di Libia - Capitolo 2. 1914. Carabine, freccette e pistole - Capitolo 3. 1915. Il flagello dei Fokker - Capitolo 4. 1917. Tornei sulle trincee - Capitolo 5. 1917. Il santo Stefano di Istrana - Capitolo 6. 1918. Il poeta su Vienna - Capitolo 7. 1936. Corride sulla Spagna - Capitolo 8. 1938. L’Ebro rosso - Capitolo 9. 1939. Alle frontiere della Mongolia - Capitolo 10. 1940. Aquile sull'Inghilterra - Capitolo 11. 1941. Samurai da Pearl Harbor alle Filippine - Capitolo 12. 1942. Sol calante a Midway - Capitolo 13. 1943. Cannoni e corazze a Kursk - Capitolo 14. 1943. Contro i giganti sull'Europa - Capitolo 15. 1945. Funerali vichinghi e bombe umane - Capitolo 16. 1950. Comete sulla Corea - Capirolo 17. 1965. Dalla pista di Ho Chi Minh al "Tuono rimbombante" - Capitolo 18. 1967. Imboscate e controimboscate - Capitolo 19. 1972.La sceneggiata di Nixon - Capitolo 20. 1982. Nell'anticamera dell'Antartico - Capirolo 21. 1991. Tempesta su Babilonia – Bibliografìa - Indice dei nomi