Furia celtica Stampa E-mail

Mirko Molteni

Furia celtica
Due secoli di lotte fra Galli cisalpini e Romani


Greco&Greco Editori, pagg.214, € 12,00

 

molteni celtica  IL LIBRO – I Galli Cisalpini non lasciarono nulla di scritto. fatta eccezione per scarne epigrafi in alfabeto leponzio o grafie affini, generalmente dediche di dignitari o semplici nomi su cippi in pietra o monete. Nulla che raccontasse esplicitamente episodi della loro vita politica, militare o sociale. Come a numerosi altri "sconfitti" della Storia, anche ai Galli Cisalpini toccò il beffardo destino di essere raccontati solo dalle fonti dei vincitori, i Romani e i Greci, esponenti di quella civiltà mediterranea che alla fine si impose fino alle Alpi e oltre.
  Fu certamente scontro plurisecolare, ma anche integrazione culturale che ha fatto parlare, a ragion veduta, di cultura "celto-italica" o "gallo-romana". Temuti da Roma come belve feroci e considerati "barbari", anche se portatori di una cultura notevole sotto il profilo religioso e artistico, sui Celti pesò molto la nomea di devastatori che in verità era appropriata più per alcune loro tribù, specie Senoni e Boi. Nel IV e III secolo a. C. compirono ripetute incursioni nella penisola, spesso in alleanza con altre genti sollevatesi contro Roma, segnatamente Etruschi e Sanniti, nonché, durante la Seconda Guerra Punica, con l'armata cartaginese di Annibale. Nonostante nelle regioni padane tali genti avessero dimostrato di saper acquisire e sviluppare importanti caratteristiche della civiltà mediterranea, come la scrittura (per quanto di uso limitato), la monotazione e perfino la costruzione di grossi centri abitati considerabili "città".

  DAL TESTO – "I Galli Insubri e Cenomani, dal canto loro, proseguirono la loro vita a Nord del Po, protetti da Roma come alleati subalterni, ma destinati gradualmente, nel giro di alcune generazioni, a perdere quasi del tutto la loro cultura, materiale e spirituale, sotto il prolungato influsso della cultura greco-romana e della lingua latina. Per molti anni ancora, comunque, i Celti dell'attuale Lombardia mantennero istituzioni politiche e militari autonome. Ne è un esempio il fatto che nel 187 a. C. il pretore assegnato alla Gallia Cisalpina, tale Marco Furio, ordinò ingiustamente di sequestrare le armi ai Cenomani per spingerli a una ribellione da cui sperava di trarre gloria e bottino a suo lustro. Un piano sventato dal console Emilio Lepido, dopo che una delegazione gallica si recò fino a Roma a protestare in Senato, come conferma Livio: «Marco Furio, pretore della Gallia Cisalpina, aveva tolto le armi ai Cenomani, di nulla colpevoli, cercando in piena pace un pretesto di guerra, del che essi elevarono proteste a Roma, in Senato. Furono rinviati al console Emilio, a cui il Senato aveva dato l'incarico di inquisire e di decidere in merito. Accesa fu la discussione con il pretore, ma infine ebbero causa vinta. Il pretore ebbe l'ordine di restituire le armi ai Cenomani e di allontanarsi dalla provincia».
  "Le popolazioni celtiche stanziate nella Transpadana venivano accettate come legittime abitatrici della regione compresa fra il Po e le Alpi, mentre tentativi di nuove intrusioni dall'Europa Centrale vennero arrestati sul nascere dai Romani, che non volevano rivivere l'incubo di Brenno, pur lontano ormai due secoli. Nel 186 una tribù di Galli Transalpini, non meglio identificata, valicò la catena alpina molto a Oriente, discendendo nel territorio dei Veneti fino ad arrivare nell'odierno Friuli, nella zona dove poi sorse Aquileia, per mettervi radici."

  L'AUTORE – Mirko Molteni, nato in Brianza nel 1971 e laureato in Scienze Politiche all'Università Statale di Milano, già giornalista per vari quotidiani ("Libero", "Italia Oggi", "La Padania") e per riviste specializzate, ha all'attivo numerose opere di carattere storico e militare: "L'aviazione italiana 1940-1945: azioni belliche e scelte operative" (2012), "Un secolo di battaglie aeree: l'aviazione militare nel Novecento" (2013), "Storia dei grandi esploratori: dagli Egizi a Magellano" (2014) e "Le ali di Icaro: storia delle origini del volo" (2015).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. L'Europa celtica: una grande madre, di di Andrea Rognoni - Capitolo 1. Nasce Milano - Capitolo 2. Roma brucia - Capitolo 3. Scorrerie e duelli - Capitolo 4. Grandi alleanze - Capitolo 5. Gagliardi ma incostanti - Capitolo 6. La grande guerra - Capitolo 7. Al fianco di Annibale - Capitolo 8. I legionari in ginocchio - Capitolo 9. Fieri e irriducibili - Capitolo 10. Battuti e assorbiti - Bibliografia essenziale