Paola Giovetti

Beato Rolando Rivi
Seminarista martire, testimone di Gesù

Edizioni San Paolo, pagg.88, € 10,00

  IL LIBRO – Nel tragico periodo precedente la fine del secondo conflitto mondiale, Rolando Rivi, un ragazzo di San Valentino (Castellarano, Reggio Emilia), buono e intelligente, di famiglia contadina, seminarista quattordicenne dalla vocazione precoce, reo unicamente di vestire l’abito sacerdotale e di manifestare con fierezza la sua appartenenza a Gesù e alla Chiesa, viene barbaramente percosso e ucciso in odio alla fede da partigiani comunisti. Di Rolando Rivi è stato riconosciuto il martirio e oggi il seminarista è beato. Una storia esemplare e commovente. Con la presentazione di Mons. Massimo Camisasca.

  DAL TESTO – “Il primo anno scolastico finì, e a giugno del 1943 Rolando rientrò in famiglia per le vacanze estive. A San Valentino, insieme agli altri seminaristi del paese, si recava ogni mattina in parrocchia per la messa e la comunione, e prima di tornare a casa aiutava don Olinto nelle incombenze parrocchiali. Era di nuovo in chiesa la sera per il rosario. L’esempio del parroco, sempre generoso e caritatevole con i più bisognosi, lo stimolava a rendersi simile a lui, a prepararsi con cura per la sua futura missione sacerdotale.
  “Leggeva molto, studiava e si preparava a tornare in seminario per frequentare la seconda media. Giocava anche, e tanto volentieri, con i compagni, senza però togliersi mai l'abito talare. E anche se gli altri seminaristi spesso se lo toglievano per potersi muovere con maggior disinvoltura, lui lo teneva anche nei giochi più scatenati.
  “La guerra intanto infuriava. La famiglia Rivi, segnata dalla morte di tre figli, non era certo la sola ad aver sperimentato dei lutti. Era un tempo difficile e doloroso, contrassegnato da privazioni e dall'ansia per i propri cari al fronte. Rolando pregava per tutti, era vicino ai suoi, cresceva buono, generoso e determinato.
  “Venne l'autunno e Rolando tornò in seminario: un altro anno scolastico vissuto con fede, diligenza e consapevolezza, non molto diverso dall'anno precedente. Fuori dal seminario però le cose stavano cambiando in maniera preoccupante. Con l'8 settembre di quell'anno 1943 la situazione in Italia si fece più grave di giorno in giorno: rappresaglie dei tedeschi, violenze sempre più frequenti, la guerra partigiana in atto. Dopo che nel giugno del 1944 i seminaristi, finita la scuola, furono tornati a casa per le vacanze estive, il seminario fu prima perquisito e poi occupato dai tedeschi che vi si acquartierarono per seguire i lavori di ricostruzione di un ponte fatto saltare dai partigiani. A settembre i soldati tedeschi che vivevano a Marola erano un centinaio e fu chiaro che il seminario non avrebbe potuto riaprire. Rolando, che era tornato a casa con tutti i suoi libri, continuò a studiare da solo: non voleva perdere tempo, non voleva ritardare il suo programma di studio e di vita.”

  L’AUTRICE – Paola Giovetti, curatrice del volume, è nata a Firenze ma risiede a Modena. Laureata in lettere presso l'Università di Bologna, da molti anni si dedica alla ricerca nel campo della psicologia e dei fenomeni mistici. Scrive su giornali e riviste. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo i seguenti libri: Teresa Neumann; Santa Rita da Cascia; Madri e mistiche: Anna Maria Taigi ed Elisabetta Canori Mora; Santa Clelia Barbieri; Le apparizioni della Vergine Maria; I fenomeni del paranormale; La monaca e il poeta: Anna Katharina Emmerick e Clemens Brentano.