Il castello dei Càtari Stampa E-mail

Maurizio Rosso

Il castello dei Càtari
Mons Fortis A.D. 1028: un mistero del Piemonte medievale


Araba Fenice Edizioni, pagg.220, € 15,00

rosso castellodicatari  IL LIBRO – C'è un mistero a Monforte d'Alba. Intorno all'anno 1028 questo tranquillo paesino arroccato su una collina delle Langhe fu teatro di una vicenda inquietante e oscura, culminata con quello che probabilmente è il primo caso di persecuzione degli eretici da parte del clero cattolico. Lo testimoniano due brevi documenti in latino, la cui frammentarietà lascia però molti quesiti senza risposta: chi erani i Catari di Mons Fortis? Da dove venivano? Perché ci si accanì contro di loro fino a bruciarli sul rogo? Un giovane studioso, aiutato da un prete saggio e arguto, cerca appassionatamente la verità.

  DAL TESTO – "Hans annotò la citazione con grande fervore. Il Verri, noto illuminista milanese e storico attendibile, accettava dunque la data del 1028 e definiva il rogo dei Càtari di Monforte come il primo esempio di persecuzione religiosa da lui registrato. Questo, oltre a confermare quanto detto da don Angelo, poneva veramente il caso dei Càtari di Monforte in una prospettiva storica di estrema importanza. Hans sentì una specie di brivido alla schiena, come succede ad un archeologo quando scopre una tomba a lungo cercata e presagisce i tesori che vi troverà all'interno, pur sapendo che lo scavo è destinato a durare ancora a lungo. Verri dedicava ai Càtari di Monforte poche righe, e se ne serviva soprattutto come esempio per dimostrare l'intolleranza religiosa della Chiesa cattolica. Nell'esporre questo suo pensiero egli avanzava l'ipotesi che le accuse più forti fossero così inverosimili da essere state messe in bocca a quei poveretti proprio con lo scopo di dimostrarne l'eresia e di giustificarne lo sterminio. Hans annotò anche questa citazione con l'intenzione di discuterla più tardi con don Angelo. Poi riprese voracemente il confronto bibliografico iniziale e lo portò rapidamente a termine: era ansioso di gettarsi sui testi più importanti e più diretti. Solo a mezzogiorno, quando uscì per il pranzo, si rese conto che il solleone aveva innalzato la temperatura ai limiti dell'insopportabile. Nella piazza del paese il termometro digitale sopra la banca indicava inesorabilmente 36 gradi."

  L'AUTORE – Maurizio Rosso è nato ad Alba nel 1963. Ha studiato Lingue e Letterature Straniere all'Università di Venezia Cà Foscari e Letteratura Angloamericana alla University of California Santa Cruz. Vive ad Alba e lavora a Castiglione Falletto, nell'azienda vinicola della sua famiglia. È giornalista pubblicista dal 1985. Ha pubblicato il saggio "Piemontesi nel Far-west. Studi e testimonianze sulla emigrazione piemontese in California" (Gribaudo, Cavallermaggiore 1990) e "Barolo: Personaggi e mito" (Omega, Torino 2000). Nel 2006 ha pubblicato "L'amante di Socrate" (Araba Fenice), romanzo ambientato nell'Antica Grecia. La prima edizione de "Il castello dei Catari", pubblicato nel 1996, vinse il Premio del Presidente del "Cesare Pavese" nel 1997 a Santo Stefano Belbo.

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