Lo sport nella propaganda fascista Stampa E-mail

Andrea Bacci

Lo sport nella propaganda fascista

Bradipolibri, pagg.272, € 18,50

bacci sport  IL LIBRO – L'uso strumentale che delle competizioni agonistiche ha fatto il fascismo per propagandare un'ideologia politica improntata al nazionalismo e al culto della forza fisica; gli aspetti politici e sociologici dell'intervento di Mussolini nell'organizzazione e nello sfruttamento mass-mediatico delle gare sportive di alto livello: l'orgia di retorica fino al disastro finale, attraverso i personaggi, le varie fasi dell'associazionismo sportivo, lo sviluppo delle testate giornalistiche dedicate allo sport, le teorie politiche e l'avvento dello sport-spettacolo. Sono i temi che Andrea Bacci approfondisce in questo lavoro attento, puntuale, ampiamente documentato che rivela come il progetto fascista di "sport per tutti" non abbia potuto realizzarsi.

  DAL TESTO – "L'educazione sportiva fascista non badò soltanto al "miglioramento qualitativo della razza attraverso i giovani", ma si adoperò pure per il mantenimento in esercizio degli adulti. Attraverso l'integrazione tra l'educazione sportiva e l'educazione culturale, "con l'abitudine alla lotta, allo spirito di sacrificio, alla disciplina", il fascismo avrebbe individuato "il buon cittadino" che sarebbe stato un "uomo sano, cioè, l'Italiano nuovo". Nel 1934 il medico e teorico sportivo Guido Mantovani spiegò che "lo sport [...] non serve solo a potenziare il fisico dell'individuo, ma contribuisce a dare quella disciplina morale che dev'essere la caratteristica dell'Italiano nuovo". In poche parole il fascismo riprese il vecchio desiderio liberale del "fare gli italiani", ma lo aggiornò di quello spirito sportivo che pochi frutti aveva dato nell'Ottocento. Come ben comprese Lando Ferretti nelle sue teorie dell'"uomo nuovo", lo sport risultò un mezzo privilegiato per poter conseguire in modo attivo l'integrazione del singolo individuo nella struttura dello Stato fascista, trasformando la massa in una comunità animata da un'unica fede. Secondo Giorgio Bocca il fascismo "era un potere nuovo che apriva le porte della politica e dell'amministrazione statale alla piccola e media borghesia". In più, avrebbe voluto "essere una religione", e più in avanti vedremo l'analisi di Emilio Gentile su questo punto, ma, per Bocca, "agli italiani piaceva proprio perché non lo era, perché nessuno conosceva o capiva i suoi dogmi, mentre tutti venivano coinvolti nel suo teatro".
  "L'ideologia sportiva fascista si indirizzò quindi verso la massa, e non già verso l'atleta. Senza però dimenticare come l'atleta, assurto ad eroe, poteva essere esempio per le masse. Di Giulio Manetti, pilota morto in gara, Ferretti spiegò che, "poiché egli concepiva lo sport nel Fascismo, come strumento di potenza della Nazione italiana, così dobbiamo onorarlo, insieme a tutti gli eroi della Patria". Lo sport diventò lo schermo attraverso il quale Lando Ferretti intese far penetrare l'ideologia fascista più in profondità nell'animo delle masse italiane. Infatti spiegò che "il Fascismo ha compreso dello sport il compito di affratellatore di classi, di elevatore non solo fisico ma anche spirituale delle masse, di potenziatore del sentimento nazionale, di suscitatore di gagliarde volontà". Più precisamente, secondo Lando Ferretti, lo sport era scuola di volontà che preparava al fascismo i consapevoli cittadini della pace, nonché i soldati per la guerra. Le teorie sportive fasciste di Lando Ferretti furono sottolineate da una nuova e razionale educazione. Nell'introduzione ad un'opera di Ferretti, Cornelio Di Marzio, a proposito dell'educazione delle masse, spiegò che "essa ha nella vita dell'uomo e dei popoli una funzione integrale. Con l'educazione fisica si prepara il soldato alla città, all'urbe; con l'educazione culturale il cittadino alla patria"."

  L'AUTORE – Andrea Bacci, una laurea in Scienze Politiche, è impiegato statale di giorno e scrittore di sport di notte. Superati ormai di slancio i venticinque libri pubblicati (tutti riscontrabili sul suo sito www.andreabacci.org e in quello collettivo www.scrittoridisport.it), continua ancora imperterrito a coltivare la passione della ricerca storico-sportiva. Nel 2007 ha ottenuto un premio Selezione Bancarella Sport, bissando il riconoscimento fuori concorso nella stessa manifestazione per Lo sport nella propaganda fascista, il suo primo libro pubblicato per Bradipolibri nel 2002.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Antonio Ghirelli – Introduzione – 1. Prima del Fascismo (1.1. I primordi della cultura fisica in Italia - 1.2. L'età dell'associazionismo - 1.3. La stampa sportiva prima del fascismo - 1.4. Lo sport italiano dal 1900 al 1922) – 2. Lo sport e il Fascismo (2.1. L'avvento del fascismo - 2.2. Lo sport nell'ideologia e nella politica fascista - 2.3 L'opera fascista nella scuola. L'ENEF) – 3. Lando Ferretti (3.1. L'avvento di Lando Ferretti - 3.2. Lando Ferretti e la scelta della conservazione - 3.3. Le Olimpiadi di Amsterdam del 1928) – 4. Il Coni del dopo Ferretti (4.1. La presidenza Turati e la "Carta dello sport" - 4.2. Da Iti Bacci a Leandro Arpinati - 4.3. Tutto il potere sportivo nelle mani di Starace) – 5. Lo sport nelle organizzazioni fasciste (5.1. L'Opera Nazionale Balilla e lo sport nella scuola - 5.2. Lo sport nelle organizzazioni giovanili fasciste - 5.3. Dai Fasci giovanili di combattimento alla GIL - 5.4. Il modello di universitario-sportivo - 5.5. Lo sport nei GUF - 5.6. L'Accademia della Farnesina - 5.7. Lo sport femminile - 5.8. L'Accademia femminile di Orvieto - 5.9. Lo sport nell'Opera Nazionale Dopolavoro - 5.10. Lo sport nella Milizia - 5.11. Lo sport nell'esercito) – 6. Le teorie politico-sportive di Lando Ferretti (6.1. L'armonizzazione delle classi - 6.2. L'"uomo nuovo" - 6.3. La "Nazione sportiva" - 6.4. Gli "eletti" - 6.5. La "Nazione guerriera") – 7. La stampa fascista (7.1. Lando Ferretti Capo dell'Ufficio Stampa di Mussolini - 7.2. La stampa sportiva del fascismo - 7.3. "Lo sport fascista" - 7.4. Lando Ferretti giornalista - 7.5. I collaboratori e le iniziative) – 8. Il Fascismo e lo sport-spettacolo (8.1. La sconfitta di Ferretti: lo sport-spettacolo - 8.2. I successi sportivi degli anni trenta - 8.3. I gerarchi sportivi - 8.4. Mussolini e lo sport - 8.5. Il Duce sportivo) – Conclusioni - Bibliografia