La fine della cultura Stampa E-mail

Eric J. Hobsbawm

La fine della cultura
Saggio su un secolo in crisi d'identità


Rizzoli, pagg.311, € 20,00

 

hobsbawm cultura  IL LIBRO – Qual è il destino della nostra cultura ora che il mondo in cui è nata non esiste più? Eric Hobsbawm ha dedicato ampio spazio ai mutamenti, profondi e irreversibili, che hanno costellato la storia sociale e culturale del Novecento. Questi saggi, in gran parte inediti e qui per la prima volta raccolti in volume, tracciano la storia tutt'altro che lineare della nostra cultura per metterne in luce le tortuosità, le involuzioni, ed esplorarne le prospettive. Lo fanno spaziando da quel poderoso carico di credenze e valori che è stata la civiltà borghese mitteleuropea al mito americano del cowboy, da Paul Klee a Vivienne Westwood, fino alla straordinaria ondata di produzione creativa degli ultimi anni. Materiali, idee, storie personali e collettive che del secolo breve, ma interminato, echeggiano tutta la complessità, le interferenze, gli attriti.

  DAL TESTO – "E che dire degli intellettuali di questa nuova éra? A partire dagli anni Sessanta, l'enorme crescita dell'istruzione superiore li ha trasformati in una classe influente dotata di rilevanza politica. Dal 1968 in poi, è risultato evidente che le masse studentesche possono essere mobilitate con facilità, non solo a livello nazionale ma anche sovranazionale. Nei decenni successivi, la straordinaria rivoluzione nelle tecnologie di comunicazione personale ha rafforzato moltissimo la loro capacità di agire nella sfera pubblica: fra gli esempi più recenti, possiamo citare l'elezione del professore universitario Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti, la Primavera araba del 2011 e la situazione della Russia. Il progresso esplosivo della scienza e della tecnologia ha creato una «società dell'informazione» in cui la produzione e l'economia dipendono dall'attività intellettuale – ossia, dai laureati e dai centri universitari dove si sono formati - a un livello senza precedenti. Ciò fa sì che persino i regimi più autoritari e reazionari debbano concedere un certo grado di libertà alle scienze nelle università. Nell'ex Unione Sovietica, l'accademia costituiva in sostanza l'unico forum per il dissenso e la critica sociale. Anche la Cina di Mao, che durante la Rivoluzione culturale aveva in pratica abolito l'istruzione superiore, ha poi dovuto imparare questa lezione; entro certi limiti, da tale cambiamento hanno tratto beneficio anche le facoltà umanistiche e artistiche delle università cinesi, che pure risultano meno essenziali sotto il profilo economico e tecnologico.
  "D'altro canto, l'enorme crescita dell'istruzione superiore ha tendenzialmente reso la laurea o il diploma un requisito fondamentale per accedere agli impieghi professionali e del ceto medio, trasformando così i laureati in membri delle «classi superiori» (almeno agli occhi della massa meno istruita della popolazione). È diventato facile, per i demagoghi, presentare gli «intellettuali» o il cosiddetto «establishment liberale» come un'élite presuntuosa e moralmente riprovevole che gode di privilegi economici e culturali. In molte parti dell'Occidente, e soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, il divario sul piano educativo rischia di trasformarsi in una divisione di classe fra coloro i cui diplomi universitari costituiscono dei biglietti sicuri per una carriera di prestigio e la parte restante, risentita della popolazione."

  L'AUTORE – Eric J. Hobsbawm (Alessandria d'Egitto, 1917 – Londra, 2012) è stato uno storico e scrittore britannico. Tra le sue opere Rizzoli ha pubblicato, oltre al bestseller "Il secolo breve" (1995, disponibile in BUR), "De Historia" (1997), "L'età della Rivoluzione" (1999), "Gente non comune" (2000, disponibile in BUR), "Gente che lavora" (2001), "Anni interessanti" (2002, disponibile in BUR), "Imperialismi" (2007) e "La fine dello Stato" (2007).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Parte I. La difficile situazione della «cultura alta» oggi - 1. Dove vanno le arti? - 3. Un secolo di simbiosi culturale - 4. Perché organizzare festival nel XXI secolo? - 5. Politica e cultura nel nuovo secolo - Parte II. La cultura del mondo borghese - 6. Illuminismo e conquiste: l'emancipazione dell'ingegno ebraico del 1800 - 7. Gli ebrei e la Germania - 8. Destini mitteleuropei - 9. Cultura e genere nella società borghese europea 1870-1914 - 10. Art nouveau - 11. Gli ultimi giorni dell'umanità - 12. Patrimonio – Parte III. Incertezze, scienza, religione - 13. Preoccuparsi del futuro - 14. Scienza: funzione sociale e cambiamento mondiale - 15. Un mandarino in berretto frigio - 16. Gli intellettuali: ruolo, funzione e paradosso - 17. Le prospettive della religione nella sfera pubblica - 18. Arte e rivoluzione - 19. Arte e potere - 20. Il fallimento dell'avanguardia - Parte IV. Dall'arte al mito - 21. L'artista fa «pop»: la nostra cultura che esplode - 22. Il cowboy americano: un mito internazionale? - Indice dei nomi