Storia costituzionale degli italiani. Vol. 2 Stampa E-mail

Giuseppe Volpe

Storia costituzionale degli italiani
Vol. 2: Il popolo delle scimmie
(1915-1945)


G. Giappichelli Editore, pagg.XIV-426, € 36,00

 

volpe storia2  IL LIBRO – Il 2 gennaio del 1921 apparve sulla rivista "l'Ordine Nuovo" un articolo senza firma, ma scritto da Antonio Gramsci, intitolato "Il popolo delle scimmie". Nell'articolo veniva richiamata una novella tratta da "Il libro della giungla" di Rudyard Kipling, che aveva come protagoniste le "Bandar-Log", un popolo di scimmie caratterizzato dall'inclinazione alla violenza nei rapporti con gli altri e dall'incapacità di coltivare progetti e di darsi regole coerenti e stabili, ma, nello stesso tempo, presuntuoso, vanaglorioso ed esibizionista, fino a convincersi di appartenere ad una razza superiore; in realtà, assai vulnerabile al rischio di essere rovinosamente illuso e sedotto dal demagogo di turno.
  Nella stesura del presente volume, l'immagine delle "Bandar-Log" non è mai sparita dalla mente dell'Autore, al punto da persuaderlo che essa potesse riassumere al meglio la storia degli italiani nel trentennio esaminato, narrata sotto il profilo costituzionale e fornire il filo di Arianna nel labirinto degli eventi che si sono succeduti.
  I dialoghi immaginari tra personaggi storici di epoche diverse sono da tempo un genere letterario parecchio frequentato. Alla famosa esortazione di Massimo D'Azeglio a fare gli italiani, Benito Mussolini potrebbe rispondere di esserci riuscito, di averli fatti a sua immagine e somiglianza, abituandoli a quella pratica di sostituire il (un) Duce alla realtà, che fu l'essenza del fascismo, destinata a durare nel nostro Paese ben oltre la sua fine.
  I brani riportati sotto le cinque parti in cui è diviso il libro sono tratti dalla poesia di Eugenio Montale, "La storia", 1964.

  DAL TESTO – "Il fascismo è l'azione (non una mera astratta dottrina) che incessantemente e assumendo ogni contenuto idoneo allo scopo, trasforma la volontà onnipotente del soggetto (il soggettivismo assoluto delle teorie individualistiche) nella volontà etica ed universale dello Stato. Questo non è soltanto un apparato, una macchina burocratica, che come uno strumento tecnico di potere può essere utilizzato dalle più diverse forze partitiche. Lo Stato fascista è innanzitutto una religione politica, un fede collettiva per i cittadini; ha in sé un'eccedenza di senso mistico che serve per governare gli uomini con il loro consenso. Lo Stato come religione diventa un complesso di credenze e miti che esprime il riconoscimento da parte dell'individuo di un ordine superiore sentito come divino. La concezione religiosa dello Stato e della politica venne introdotta in Italia dal fascismo, trovando l'adesione della grande maggioranza degli italiani. Per molti anni il fascismo riuscì ad annullare la storica distanza e la diffidenza delle masse nei confronti dei pubblici poteri. Il mussolinismo soprattutto penetrò nei cuori e nelle menti degli italiani, che divennero il "popolo del Duce". L'identità di religione e di politica è raffigurata sapientemente nel Leviatano di Hobbes: il sovrano tiene in una mano la spada, nell'altra il pastorale a simboleggiare l'indispensabile unità di potere temporale e spirituale. A lungo Mussolini riuscì ad impersonare il Leviatano, riuscendo nell'intento di "fare gli italiani" a sua immagine e somiglianza con esiti antropologici permanenti, che vanno ben oltre la fine della sua vita."

  L'AUTORE – Giuseppe Volpe (Solopaca (BN), 1948), vincitore del concorso di professore straordinario di Diritto Costituzionale nel 1976, dal 1982 (e attualmente) è Prof. ordinario di Diritto Costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa. Ha insegnato: Diritto Regionale nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Genova; Diritto Pubblico nella Facoltà di Economia dell'Università di Pisa; Diritto Pubblico Generale e Diritto Amministrativo nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa. Già allievo del Collegio Giuridico della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha svolto ricerche e seminari presso il Max Planck Institut dell'Università di Heidelberg (Germania) e presso l'École Nationale d'Administration (ENA) di Parigi. Tra le sue principali pubblicazioni si segnalano: "Autonomia locale e Garantismo", Giuffrè, 1972; "L'ingiustiza delle leggi", Giuffrè, 1977; "L'ordinamento giudiziario", Giuffrè 1980; "Il pubblico impiego", Giappichelli 1991; "Il costituzionalismo del Novecento", Roma-Bari, Laterza 2000; "Il Consiglio Superiore della Magistratura", Giuffré 2002; "Alla ricerca dell'Italia federale", Edizioni Plus – Università di Pisa, 2003; "Storia costituzionale degli Italiani. L'Italietta 1861-1915", Giappichelli, 2009; "1943-1946: La nottata italiana e la medicina repubblicana (un esperimento di diritto e letteratura)", Quaderni costituzionali,1/2012.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa relativa al titolo del libro - Parte prima. Il laboratorio della violenza - Capitolo I. La Grande Guerra (1. Il massacro - 2. Da Caporetto a Vittorio Veneto. I governi di unità nazionale - 3. Le conseguenze della guerra - 4. La vittoria mutilata - 5. La terribile pace - 6. La nazionalizzazione delle masse. La Trincerocrazia) - Capitolo II. Le rivoluzioni mancate (1. L'impresa fiumana. Il Comandante e i suoi legionari - 2. La Costituzione del Carnaro nel disegno di De Ambris. La costituzione normativa e il giudizio di costituzionalità - 3. La Costituzione come opera d'arte secondo D'Annunzio - 4. La fine del fiumanesimo - 5. Il biennio rosso. L'Ordine Nuovo. La nascita del Partito Comunista d'Italia - 6. I Fasci di combattimento. La nascita del Partito Nazionale Fascista - 7. Il Partito Popolare Italiano) - Capitolo III. La fine dello Stato liberale (1. Il Milite ignoto. La pacificazione fallita - 2. La riforma elettorale proporzionale. L'agonia degli ultimi governi liberali - 3. La marcia su Roma) - Parte seconda. La dittatura del duce - Capitolo IV. Le istituzioni della dittatura (1. La Milizia - 2. Le leggi sul Governo - 3. Il Gran Consiglio del fascismo - 4. Dalla legge elettorale maggioritaria ai plebisciti. Democrazia liberale e populismo - 5. L'Impero e i due marescialli - 6. Le colonie - 7. La Camera dei fasci e delle corporazioni. Il Senato - 8. Il potere costituente del Dittatore - 9. La codificazione e le Disposizioni sulla legge in generale) - Capitolo V. La pubblica amministrazione e l'economia (1. La riduzione degli apparati statali e dei loro dipendenti. La fascistizzazione del pubblico impiego - 2. La riforma dei Comuni e delle Provincie: la fine dell'elettività degli organi. Il Governatore di Roma - 3. Le politiche economiche del fascismo: a) le battaglie del grano e della lira - 4. Segue. La crisi del Ventinove. La bonifica integrale. Gli enti pubblici economici. Le sanzioni e l'autarchia) - Capitolo VI. Le istituzioni serventi (1. Il Partito Nazionale Fascista: a) la statalizzazione del partito - b) La spoliticizzazione del partito. Il mussolinismo - 2. Il Sindacato: a) la fascistizzazione delle relazioni sindacali. La Carta del lavoro - b) La sopravvivenza nell'ordinamento corporativo - 3. La Magistratura: a) l'ordinamento giudiziario: la riforma Rodinò - b) Le riforme fasciste dell'ordinamento giudiziario - c) Il ministero e lo "stato maggiore della magistratura fascista" - d) Le riforme fasciste della giurisdizione. Il Consiglio di Stato - 4. La Scuola: a) la riforma Gentile - b) La fascistizzazione della scuola) - Parte terza. Dissenso e consenso - Capitolo VII. La repressione del dissenso (1. Il delitto Matteotti e l'Aventino. Il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925 - 2. Il controllo sulla stampa e sulle professioni di giornalista e di avvocato. La disciplina della libertà di associazione - 3. La riorganizzazione della Polizia. L'OVRA - 4. I provvedimenti per la difesa dello Stato. Il Tribunale speciale. I codici penali e il testo di pubblica sicurezza - 5. Le vicende dell'antifascismo) - Capitolo VIII. La costruzione del consenso (1. Il culto del Duce - 2. Cultura e totalitarismo nel fascismo - 3. Artisti e intellettuali. I Littoriali - 4. Urbanistica e architettura - 5. La bonifica della lingua - 6. I mezzi di comunicazione di massa e la propaganda. L'Agenzia Stefani. Il cinema. La radio - 7. L'apporto di Giovanni Gentile al fascismo - 8. La Conciliazione con il Vaticano. I Patti Lateranensi) - Capitolo IX. Il corporativismo fascista (1. Le istituzioni del corporativismo. Il ministero delle corporazioni. Riforma ed estinzione del Consiglio nazionale delle corporazioni - 2. La nascita delle corporazioni e il loro rapporto con i sindacati - 3. Il declino del sistema corporativo - 4. L'ideologia. La Scuola di studi corporativi di Pisa. Il corporativismo integrale. L'uomo nuovo corporativo - 5. I riflessi del corporativismo sul diritto e sul metodo giuridico) - Parte quarta. Il male assoluto - Capitolo X. Razzismo e antisemitismo (1. Il razzismo nell'Impero africano. I meticci - 2. L'antisemitismo in Italia. Fascismo e Santa Sede - 3. Dalla segregazione alla persecuzione degli ebrei. La definizione della vittima, la discriminazione, l'arianizzazione e il cambiamento di cognome - 4. Gli antisemiti di Stato: monarchia, burocrati, giuristi e magistrati - 5. L'antisemitismo della RSI. I campi di concentramento e le deportazioni) - Capitolo XI. L'alleato (1. La politica estera del revisionismo. L'Asse con la Germania e la guerra di Spagna - 2. Verso il Patto d'acciaio. La visita in Italia del Führer. L'invasione dell'Albania - 3. L'entrata nella seconda guerra mondiale. Conclusione e bilancio del conflitto) - Parte quinta. Epilogo - Capitolo XII. Un popolo da costituire (1. Il crollo del fascismo. Il colpo di Stato e la dittatura del Re. L'8 settembre - 2. La dittatura degli Alleati - 3. I partiti politici e i Comitati di liberazione nazionale. La svolta e il patto di Salerno - 4. Le c.d. costituzioni provvisorie. La Resistenza e le repubbliche partigiane - 5. La Repubblica Sociale Italiana e il Reich tedesco. Il Manifesto di Verona - 6. Il processo di Verona. La fine del Duce - 7. Le epurazioni e le sanzioni contro il fascismo. Il loro fallimento)