La notte di Sigonella Stampa E-mail

Bettino Craxi

La notte di Sigonella
Documenti e discorsi sull'evento che restituì orgoglio all'Italia


Mondadori, pagg.XII-275, € 18,00

 

craxi sigonella  IL LIBRO – È lunedì 7 ottobre 1985 quando, dal cuore del Mediterraneo, rimbalza fino a Göteborg, in Svezia, un SOS dalla nave da crociera italiana Achille Lauro: 545 persone sono state sequestrate da un gruppo di terroristi palestinesi. La prima risposta del governo italiano è di carattere militare: prepararsi al peggio e attrezzarsi ad assaltare la nave. Ma il presidente del Consiglio Craxi, la cui prima preoccupazione è salvare gli ostaggi, vuole innanzitutto giocare le carte politiche e diplomatiche in suo possesso. Dopo una lunga sequela di colpi di scena e di eventi drammatici, come l'uccisione di Leon Klinghoffer, un cittadino americano disabile, i terroristi vengono intercettati su un Boeing 737 dell'EgiptAyr da quattro caccia F-14 statunitensi e obbligati a dirigersi verso l'Italia. Ronald Reagan in persona chiede l'autorizzazione all'atterraggio nella base NATO di Sigonella, in Sicilia, e l'immediato trasferimento in America degli assassini. L'atterraggio avviene alle 00.16 dell'11 ottobre: comincia così «la notte di Sigonella». Sigonella è suolo italiano, così come italiana è la nave in cui è stato commesso il crimine: l'Italia ritiene pertanto che il caso sia soggetto ai poteri della sua giurisdizione. Gli USA sono di parere opposto, essendo americano il cittadino ucciso. Il veivolo con a bordo i terroristi e due mediatori dell'OLP ripartirà per Roma, seguito da aerei non identificati. Dopo ore di febbrili trattative i mediatori lasceranno l'Italia su un aereo di linea iugoslavo, all'insaputa però del ministro della Difesa Spadolini, provocando, oltre a uno strappo significativo tra Italia e Stati Uniti, una crisi di governo. I sequestratori saranno invece assicurati alla giustizia italiana. In questo libro, il racconto di Craxi – costruito a partire dai suoi discorsi parlamentari, dalle conferenze stampa, dalle lettere, e anche da documenti e appunti inediti, come la documentazione del CESIS e del SISMI, i report delle conversazioni avute con l'Achille Lauro, fino alle intercettazioni del Mossad e ai dispacci del Dipartimento di Stato americano – ci consegna un affresco preciso e puntuale degli avvenimenti. Craxi, con il suo diniego coraggioso, dimostrò che i vincoli dell'Alleanza atlantica e gli stretti legami di amicizia con gli Stati Uniti potevano e dovevano coesistere con principi di giustizia internazionale. Egli attribuiva importanza vitale alla stabilità e alla pace nel Mediterraneo e nel Medio Oriente; per lui, infatti, lo sviluppo e la stessa esistenza dell'Europa erano indissolubilmente legati alla possibilità di perseguire nella regione uno sviluppo condiviso che favorisse l'integrazione delle economie e l'avvicinamento delle civiltà. Le cose, poi, sono andate diversamente, sino alle tragedie dei nostri giorni. «La notte di Sigonella» rimane comunque impressa in maniera indelebile come una storia di coraggio, di orgoglio nazionale ma anche di umanità, coerenza e lungimiranza politica.

  DAL TESTO – "La prima convinzione del leader socialista fu quella che non dovesse passare l'idea di un abbandono della causa palestinese da parte europea, lasciando così ai soli Stati Uniti l'arbitrio di introdurre nei rapporti internazionali il principio della forza anziché quello del diritto. La seconda fu la considerazione che l'eventuale asservimento dell'Italia, qualora avesse consentito all'oltraggiosa violazione della propria sovranità nazionale, venendo oltretutto meno all'impegno con Arafat e Mubarak, avrebbe avuto conseguenze nefaste. Innanzitutto, sul processo di pace.
  "L'Italia e l'Europa avrebbero perso qualsiasi credibilità e autorevolezza di attori internazionali e di mediatori nel conflitto israelo-palestinese. E quale credibilità avrebbe avuto l'Italia che proprio in quegli anni aveva cercato di ritagliarsi un ruolo diplomatico e di player internazionale in favore del passaggio da una contrapposizione Est-Ovest, da cui non era estraneo il Mediterraneo, a una maggiore collaborazione tra i due sistemi?
  "C'era poi, non ultimo, il rispetto dovuto a un Paese, il nostro, amico e alleato degli Stati Uniti.
  "Quanto a quello che venne definito lo «strappo» con gli americani, lo stesso presidente Reagan inviò una lettera al presidente del Consiglio Craxi per rassicurarlo che la sua decisione era stata compresa e che gli Stati Uniti erano pronti a cooperare per una soluzione pacifica della questione mediorientale.
  "Craxi, con il suo diniego coraggioso, dimostrò che i vincoli dell'alleanza atlantica e gli stretti legami di amicizia con gli Stati Uniti d'America potevano e dovevano coesistere con princìpi di giustizia internazionale.
  "Egli attribuiva importanza vitale alla stabilità e alla pace nel Mediterraneo e nel Medio Oriente; per lui la sicurezza, lo sviluppo e la stessa esistenza dell'Europa erano indissolubilmente legati alla possibilità di perseguire nella regione uno sviluppo condiviso che favorisse gradualmente l'integrazione delle economie e l'avvicinamento delle civiltà.
  "Forse, se si fosse perseguita con la stessa volontà e la stessa pervicacia di Craxi questa visione, si sarebbero evitati nel corso del tempo tanti, troppi, spargimenti di sangue. Le cose, purtroppo, sono andate diversamente sino alle tragedie dei nostri giorni."

  L'AUTORE – Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano 1934 - Hammamet, Tunisia, 2000), segretario del psi dal 1976, è stato il primo socialista nella storia della Repubblica a ricoprire la carica di presidente del Consiglio, guidando consecutivamente due governi di coalizione dal 1983 al 1987. Indiscusso protagonista della scena politica negli anni Ottanta, fu vicepresidente dell'Internazionale socialista, Rappresentante personale del Segretario generale dell'ONU per il debito dei Paesi in via di sviluppo, e suo Consigliere speciale per il consolidamento della pace e della sicurezza. Travolto dalle vicende ancora oscure che hanno determinato il crollo della «Prima Repubblica», morì in esilio in terra tunisina.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Viviana Meschesi e Valeria Moroni – Introduzione – Premessa. Quei giorni nelle parole dei protagonisti – I. Il racconto di Craxi – II. Cronologia ufficiale. Prima parte: dal 7 al 9 ottobre 1985 – III. Il dirottamento della nave Achille Lauro (Il Mayday dell'Achille Lauro – Discorso di Craxi alla Camera dei Deputati, 17 ottobre – Comunicazione tra Radio-Roma e ministero degli Esteri, 8 ottobre – Mappa degli spostamenti dell'Achille Lauro – Il salvacondotto per i dirottatori firmato dall'ambasciatore italiano al Cairo – Riassunto del colloquio intervenuto alle 16.20 tra il comandante della nave e il ministro degli Esteri – Comunicazione del Comandante dell'Achille Lauro relativa alla sparizione di un passeggero – Nuovo contatto tra MAE e Achille Lauro, 9 ottobre, ore 19.30 – Lettera di Craxi a Mubarak, 9 ottobre – Lettera di Mubarak a Craxi, 16 ottobre – Appunto di Craxi – Appunto di Craxi sul dirottamento dell'Achille Lauro, 24 ottobre) – IV. Cronologia ufficiale. Seconda parte: dal 10 al 12 ottobre 1985 – V. La crisi di Sigonella (Discorso di Craxi alla Camera dei Deputati, 17 ottobre – Dichiarazione ufficiale di Craxi, 11 ottobre – Dichiarazione della Casa Bianca, 11 ottobre – Lettera di Reagan a Craxi, 12 ottobre – Lettera di Arafat a Craxi, 11 ottobre – Nota del MAE sulla telefonata del rappresentante OLP a Roma – Relazione sul colloquio tra il consigliere diplomatico Badini e Abu Abbas – Intercettazioni del Mossad) – VI. Crisi di Governo (Lettera di Craxi a Spadolini, 15 ottobre – Discorso di Craxi alla Camera dei Deputati, 17 ottobre – Dichiarazioni di Craxi per il reincarico di Governo, 21 ottobre – Lettera al Direttore del «Giornale» Vittorio Feltri) – VII. La risoluzione della crisi (Discorso di Craxi alla Camera dei Deputati, 4 novembre – Discorso di Craxi alla Camera dei Deputati, 6 novembre – Lettera di Reagan a Craxi, 18 ottobre – Lettera di Reagan a Craxi, 15 gennaio 1986 – Appunti di Craxi per un'intervista al «Giornale», 15 novembre 1985) – VIII. La relazione del CESIS (Appunto del CESIS riguardante l'intercettazione delle comunicazioni radio – Appunto del CESIS riguardante la morte di Klinghoffer) – IX. Le ragioni di Craxi (Discorso di Craxi alla Camera dei Deputati, 17 ottobre) – Epilogo – Appendice (I documenti inediti del Dipartimento di Stato USA) - I protagonisti e il loro ruolo – Abbreviazioni - Bibliografia