In viaggio con la Jihad Stampa E-mail

Giovanni Verga

In viaggio con la Jihad
Afghanistan-Siria, un reportage di frontiera


Alpine Studio, pagg.182, € 15,00

 

verga jihad  IL LIBRO – L'Afghanistan, il giardino dell'Asia Centrale, sogno di tutti i viaggiatori e meta del turismo hippy degli anni 70, è diventato luogo di terrore a causa del regime talebano. Da decenni nessuno vi entra, se non per motivi legati alla guerra. La jihad moderna, che lì è nata, ha poi cambiato luogo spostandosi in Siria. Questo paese, di cui Damasco e Aleppo sono diventate le nuove prede da conquistare, è sempre stato laico e rispettoso delle diversità religiose, ma, ormai da anni, si trova a combattere contro nuovi gruppi ribelli il cui unico obiettivo è la restaurazione di un califfato. Solo quando scende in campo pesantemente l'Isis dei tagliagole, l'Occidente si accorge - forse tardi - del conflitto siriano.
  "In viaggio con la Jihad" svela i meccanismi e le radici di queste guerre, che mostrano di avere origini lontane nel tempo quando, dopo la Prima Guerra Mondiale, gli occidentali decisero di spartirsi l'Impero Ottomano ignorando le differenze etniche e religiose delle popolazioni che lo componevano. Un nuovo viaggio a Damasco nel quarto anno di guerra cerca di spiegare le nuove trasformazioni anche attraverso la visita ai più grandi campi profughi siriani.

  DAL TESTO – "A Damasco la vita in qualche modo andava avanti. Difficile dire come, visto che il Paese secondo gli osservatori internazionali era ormai fallito. Ma anche nei Paesi sconvolti dai più lunghi conflitti la vita in qualche modo doveva continuare, com'era successo a Saigon, a Sarajevo, a Beirut o a Kabul. E tanti si erano arricchiti con il mercato nero, con i favori per ottenere permessi o documenti, con corruzione negli uffici pubblici. Grande affare la guerra.
  "L'anno successivo, la nostra guida, che viveva in città con la famiglia, ci raccontò la vita quotidiana nella capitale al terzo anno di guerra. Attraversando gli enormi sobborghi, avevamo visto distruzioni enormi, segno che i ribelli erano ormai arrivati a un passo dal cuore del regime. E ancora lo erano, in un continuo ed estenuante batti e ribatti con capovolgimenti di fronte senza fine, tra lealisti e uno schieramento meno armato, ma che sembrava invincibile. Ancora di più nelle campagne, al di fuori delle grandi città, che non erano mai riusciti a conquistare: Damasco, Homs, Dara'a e soprattutto Aleppo alla fine avevano resistito, anche se a prezzo di enormi perdite. Ma nei villaggi e nei centri minori, nell'est in particolare, avevano avuto partita vinta."

  L'AUTORE – Laureato in Lettere, Giovanni Verga è giornalista professionista. Negli ultimi anni ha realizzato servizi giornalistici dalle aree di crisi, in Afghanistan e in Medio Oriente, in particolare in Israele, nei Territori occupati palestinesi e in Siria. È stato tra i vincitori del premio giornalistico "Guido Vergani-Cronista dell'anno" (2005) e del premio "Giornalisti del Mediterraneo" (2012), con un reportage dal campo profughi siriani di Za'atari in Giordania. È autore del libro "Vivere in Palestina, tra tablet, Muri, Bibbia e Corano" (2014). È pronipote del celebre scrittore catanese.

  INDICE DELL'OPERA – Parte prima - 1. Frontiere - 2. Afghanistan, Italia - 3. Herat, la perla - 4. Nella valle del Leone - 5. Quale Afghanistan domani? - Parte seconda - 6. La jihad sotto casa. Siria - 7. Moschee - 8. Aleppo. L'assedio - 9. Palmira e dintorni - 10. L'altra guerra. I profughi - Appendice