Egemonia vulnerabile Stampa E-mail

Gian Enrico Rusconi

Egemonia vulnerabile
La Germania e la sindrome Bismarck


il Mulino, pagg.171, € 14,00

 

rusconi egemonia  IL LIBRO – «Dobbiamo convincere il mondo che un'egemonia tedesca in Europa agisce in modo più utile,imparziale e meno dannoso per la libertà che un'egemonia di altri»: così scriveva Otto von Bismarck. Per il «cancelliere di ferro» si trattava di un'egemonia consapevole della forza e dei limiti della«potenza di centro» tedesca e quindi della sua vulnerabilità. Oggi naturalmente la Germania agisce in un contesto storico e politico inconfrontabile con quello bismarckiano, innanzi tutto per l'esistenza dell'Unione europea di cui è parte integrante e insostituibile. Ma proprio nel corso dell'attuale crisi economico-finanziaria si è delineata una nuova (sia pur controversa) egemonia tedesca. Di nuovo una «sindrome Bismarck»? La crisi dei rifugiati rischia di portare l'Unione verso la paralisi decisionale e di far perdere a Berlino la capacità di svolgere il suo ruolo di orientamento. «Tutto quello che facciamo in Europa è infinitamente faticoso» dice Angela Merkel. Ancora una volta la Germania si trova a fare i conti con la vulnerabilità della sua egemonia.

  DAL TESTO – "Il quadro globale rimane quello sinteticamente descritto da Egon Bahr, politico realista di lunga e grande esperienza, architetto con Willy Brandt della Ostpolitik, pochi mesi prima della sua scomparsa: «Il fondamento più affidabile della politica estera tedesca è offerto dalla geografia. L'America rimane un attore insostituibile, la Russia è un punto fermo irremovibile e l'Europa - con la Germania nel mezzo - costituisce il nucleo dei nostri interessi».
  "La cancelliera Angela Merkel è l'interprete di questa politica. Quanto diciamo sulla Germania dei nostri giorni può in gran parte essere rubricato come «la Germania della Merkel». Questo modo di dire è motivo di controversia, ma è inevitabile. È difficile infatti negare che la cancelliera al governo del paese dal 2005 stia dando una sua specifica impronta alla linea politica tedesca. Con lei la sindrome bismarckiana della Germania «potenza satura» è diventata quella della «nazione di riferimento». La Germania si conferma potenza economica condizionante in Europa, proiettata a livello globale, anche se sta andando incontro a una serie di sfide che metteranno alla prova la sua egemonia così come si è configurata finora."

  L'AUTORE – Gian Enrico Rusconi ha insegnato Scienza politica nell'Università di Torino. Con il Mulino ha tra l'altro pubblicato «Se cessiamo di essere una nazione» (1993), «Resistenza e postfascismo» (1995), «Patria e repubblica» (1997), «L'azzardo del 1915» (20092), «Cavour e Bismarck» (2011), «1914: attacco a occidente» (2014).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Quale Bismarck, quale Germania, quale Europa - I. Come la nazione tedesca è diventata «potenza di centro» in Europa (1. La «potenza di centro» nasce illiberale. La guerra austro-prussiana e il ruolo dell'Italia e della Francia - 2. Le innovazioni costituzionali «rivoluzionarie» e lo scontro con i liberali - 3. La guerra franco-prussiana e la fondazione dell'impero. Una «rivoluzione tedesca») - II. Il sistema Bismarck. Egemonia, equilibrio di potenza, alleanze a intensità variabile (1. Germania, potenza di centro «satura» ma «sempre in vedetta» - 2. La problematica eredità di Bismarck - 3. «Bismarck davanti agli occhi». Alcune valutazioni di oggi) - III. La Germania di nuovo «potenza di centro» (1. La riunificazione di Kohl e l'unificazione della Germania di Bismarck. Analogie e differenze - 2. Caratteristiche e limiti della «potenza di centro» oggi. Un dibattito aperto) - IV. L'egemone alla prova (1. La Germania di fronte al conflitto russo-ucraino e all'attivismo di Putin - 2. La Russia. La lezione bismarckiana e le ambiguità odierne. Dov'è il confine dell'Occidente? - 3. Angela Merkel. Una cancelliera «indispensabile per l'Europa»)