Cefalonia. La resistenza, l'eccidio, il mito Stampa E-mail

Elena Aga Rossi

Cefalonia
La resistenza, l'eccidio, il mito


il Mulino, pagg.272, € 22,00

 

agarossi cefalonia  IL LIBRO – La sorte della Divisione «Acqui», decimata dai tedeschi a Cefalonia e a Corfù nei giorni successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943, è da oltre settant'anni oggetto di studi e di controversie. La resistenza che la «Acqui» oppose ai tedeschi è da una parte considerata il primo episodio della lotta di liberazione, e dall'altra un atto irresponsabile in cui le motivazioni e i ruoli dei diversi protagonisti italiani non appaiono chiari e univoci. Ciò ha generato una «memoria divisa» del sacrificio della «Acqui» su cui si continua a discutere accesamente. Avvalendosi di nuove fonti (documenti di archivi privati finora inutilizzati, in particolare delle famiglie di don Romualdo Formato e di Ermanno Bronzini), il libro ricostruisce giorno per giorno la vicenda, analizzando i comportamenti dei singoli protagonisti, italiani e tedeschi, e mette in luce come, anche attraverso aggiustamenti e falsificazioni, nel dopoguerra venne costruito il mito di Cefalonia.
  "Con questo libro – scrive l'Autrice nell'Introduzione - ho tentato di mettere insieme i pezzi di un quadro complesso e contraddittorio riguardante la storia drammatica della divisione Acqui, per accostarmi il più possibile alla verità dei fatti, pur nella consapevolezza che molti aspetti restano ancora oscuri, e rendere giustizia a tutti coloro che a Cefalonia e a Corfù persero la vita. È soprattutto per loro, per quelli che non sono tornati, che sono morti facendo fino alla fine il loro dovere e combattendo contro i tedeschi, che è ormai tempo di por fine alle polemiche e recuperare una memoria per quanto possibile unitaria di una delle prime iniziative della resistenza, e di certo di quella che ebbe l'esito più drammatico."

  DAL TESTO – "Studi successivi hanno ridotto il numero dei caduti in combattimento a circa 1.300, mentre si continuò a ripetere che gli uccisi nelle ore e nei giorni seguenti alla resa oscillavano fra 4.000 e 5.000. Tale dato è stato accettato senza alcun riscontro da tutti gli storici che si sono occupati di Cefalonia ed è divenuto uno degli elementi fondanti del suo mito. Anche il ministero della Difesa non ha ritenuto opportuno correggere tale errore: una commissione nominata nel 1989, con lo scopo di promuovere la ricerca sul contributo delle forze armate all'estero, portò alla pubblicazione di un volume in cui non solo si ripetevano le cifre del Torsiello con qualche piccola variazione, ma si sosteneva anche che i tedeschi avevano cercato di «minimizzare» l'entità dell'eccidio.
  "La sopravvalutazione non riguarda soltanto le vittime italiane. Per molti anni le nostre autorità hanno sostenuto che anche i tedeschi avessero subito gravi perdite. Nel comunicato della Presidenza del Consiglio del governo Parri del settembre 1945 si parlava di 1.500 caduti tedeschi, una cifra assurda, visto che le forze tedesche impegnate erano di 2.000-2.400 unità. Una cifra vicina alla realtà, di circa 80 morti, era riportata nella relazione Picozzi. Anche i dati tedeschi variano, seppure di poco, a seconda delle fonti. Secondo il diario del XXII corpo d'armata e la testimonianza del generale Lanz al processo di Norimberga, le perdite tedesche sarebbero ammontate a circa 240 uomini, di cui 77 tra morti e dispersi e il resto feriti. Nelle valutazioni recenti le perdite di parte tedesca variano da 60 a 83 morti e da 104 a 140 feriti."

  L'AUTRICE – Elena Aga Rossi ha insegnato in diverse università e alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Con il Mulino ha pubblicato l'antologia «Gli Stati Uniti e le origini della guerra fredda» (1984), «Una nazione allo sbando» (1993, III ed. 2006), «Togliatti e Stalin» (con V. Zaslavsky, 1997, II ed. 2007) e «Una guerra a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945» (con M.T. Giusti, 2011).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. Italiani e tedeschi in Grecia nell'estate del 1943 (I rapporti italo-tedeschi e il piano Achse - L'8 settembre in Grecia e le direttive del generale Vecchiarelli - La resa dell'XI armata) - II. La situazione a Cefalonia e a Corfù (A. Cefalonia - 8 settembre. L'annuncio della resa - 9 settembre. La scelta impossibile di Gandin - 10 settembre. Le prime trattative con i tedeschi e le divergenze all'interno della divisione - 11 settembre. Il consiglio di guerra e le trattative con i tedeschi - 12 settembre. Le voci di resa e la rivolta della divisione - 13 settembre. L'affondamento delle motozattere e i primi scontri - 14 settembre. Risposta di Gandin all'ultimatum tedesco e la decisione di combattere - 15-21 settembre. I combattimenti - 22 settembre. La fine della resistenza e la resa - 22-24 settembre. La vendetta tedesca e l'eccidio della divisione - B. Corfù - C. Il mancato intervento alleato) - III. Dopo la strage: la diaspora dei superstiti (I militari rimasti a Cefalonia tra collaborazionismo e lavoro coatto - I morti per l'affondamento delle navi e l'odissea dei sopravvissuti - L'ELAS a Cefalonia e i rapporti con la missione inglese - Il ritiro dei tedeschi e il ritorno in Italia dei superstiti rimasti a Cefalonia - Il difficile ritorno degli italiani rifugiati sulla terraferma) - IV. La guerra della memoria (Istituzioni e partiti di fronte all'eccidio - Due "verità" a confronto: le indagini, la memoria divisa - La questione del numero dei caduti a Cefalonia - Un eccidio senza punizione? - Un bilancio finale) – Appendici - I. Le forze italiane a Cefalonia e a Corfù nel settembre 1943 - II. Dispacci dei comandi italiani e tedeschi (1. Primo ordine del generale Vecchiarelli (8 settembre) - 2. Secondo ordine del generale Vecchiarelli (9 settembre) - 3. Ultimatum inviato dal colonnello Barge al generale Gandin (11 settembre) - 4. Ultimatum inviato dal generale Lanz al generale Gandin (13 settembre) - 5. Direttiva del generale Lanz al colonnello Barge (14 settembre) - 6. Risposta del generale Gandin all'ultimatum tedesco (14 settembre) - 7. Messaggio del Comando supremo italiano al generale Gandin (22 settembre) - 8. Le felicitazioni del generale Lanz al maggiore Hirschfeld (25 settembre) - 9. Disposizioni del Comando tedesco sulla sorte della divisione Acqui (26 settembre)) - III. Il racconto di Cefalonia (1. «Dichiarazione richiesta da Apollonio ad Argostoli nell'ottobre 1943 per metterlo in buona luce presso i tedeschi», di Romualdo Formato - 2. Relazione sui fatti di Cefalonia scritta ad Atene nel dicembre 1943, di Romualdo Formato - 3. Considerazioni (novembre 1944), di Renzo Apollonio - 4. Comunicato dell'Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio (13 settembre 1945) - 5. Relazione al Ministero della Guerra, 3a Sottocommissione accertamenti (1946) - 6. Relazione al Ministero della Guerra, 3a Sottocommissione accertamenti (aprile 1946), di Ermanno Bronzini - 7. «Relazione riservata circa i fatti di Cefalonia (a conclusione di osservazioni fatte sul posto durante la missione 21 ottobre-3 novembre 1948)», di Livio Picozzi) - IV. Il generale Antonio Gandin – Note - Indice dei nomi