Siria. La strategia del caos sotto i nostri occhi Stampa E-mail

Paolo Sensini

Siria
La strategia del caos sotto i nostri occhi
Saggi introduttivi di Khairiyya Qasimiyya e Samir Aita


Jaca Book, pagg.120, € 12,00

 

sensini siria  IL LIBRO – Questo volume accoglie gli interventi di due autorevoli studiosi siriani e di un ricercatore italiano impegnato nella comprensione della realtà mediterranea. La Siria, sita sull'altra sponda del «Mare Nostrum», ci obbliga ad abolire la dizione «mondo post coloniale» e l'ancor più confusivo termine «neocolonialismo».
  Noi siamo e restiamo nell'epoca coloniale della storia dell'umanità e la Siria è comprensibile solo a partire da questa semplice presa di coscienza. I saggi che formano i tre capitoli di questa opera aiutano tale radicale comprensione. I due contributi di autori siriani qui ripresi, a cura della studiosa di storia Khairiyya Qasimiyya e dell'economista Samir Aita, ci danno due affreschi sintetici di lungo e medio periodo. Il primo concerne la nascita della Siria moderna sotto l'impero ottomano a partire dal secolo XVIII sino al periodo tra le due guerre mondiali, in cui l'istanza di indipendenza dei Paesi arabi, ormai sciolti dal giogo ottomano, fu contrastata dalla spartizione coloniale anglo-francese frutto degli accordi Sykes-Picot del 1916. La regione siro-libanese cadde sotto la gestione della Francia.
  Il secondo intervento concerne il periodo dell'indipendenza della Siria a partire dall'inizio degli anni Cinquanta. Vi troviamo descritte le grandi illusioni nei confronti di un'unità araba frustrata dalla preoccupata pressione delle forze occidentali. La Siria sotto Hafez Assad per un periodo pretese di svolgere un ruolo di potenza regionale. Il contributo di Aita termina nel 2006 con la cosiddetta Primavera di Damasco che vide il giovane Bashar Assad privato di quell'autorità regionale che si era retta su equilibri internazionali, di fronte alle lotte tra Iraq e Iran e alla irrisolvibile crisi palestinese che si era espansa nel Libano.
  Sensini scopre le carte e i players che portano dopo il dramma del Libano all'attuale tragedia siriana. Di cui il governo di Assad e l'ISIS sono solamente degli attori, e non i principali; una tragedia appunto pagata dalle classi subalterne e dalla stessa borghesia locale, per non parlare delle chiese cristiane e di tante realtà islamiche.
  Emerge così il ruolo delle potenze e dei signori del petrolio. L'asse USA-Arabia Saudita resta fondamentale, e con loro Turchia ed Europa, transito finale e punto di arrivo del progetto di oleodotto che dovrebbe tener in disparte l'Iran e la via della seta.
  La Siria di Assad è la pietra d'inciampo che non permette il progetto e che Iran, Russia e Cina, interessate a un diverso viaggio del petrolio, intendono non far scalzare dagli USA.
  In tutto questo riemerge, tramite il lavoro di Sensini, l'intreccio tra USA e Fratelli Musulmani, un tempo noto in chiave anti-socialista e sindacale e oggi chiaramente geopolitico, per mantenere nel caos la regione e perpetrare un'osmosi perversa tra islamismo politico e terrorismo.

  DAL TESTO – "Dopo che dai primi mesi del 2011 si è cercato di demolire lo Stato siriano scardinandolo all'interno con gruppi terroristi armati stranieri e provocando oltre quattrocentocinquantamila morti e milioni di profughi, è stata lanciata una «campagna» psicologica per far apparire come aggressori il governo e tutti quei siriani che hanno resistito all'aggressione islamista.
  "Punta di lancia della psyop è la demonizzazione del presidente Assad (come già fatto con Saddam, Gheddafi, ecc.), presentato come un sadico dittatore che gode a bombardare ospedali e sterminare bambini, con l'aiuto dell'amico Putin - dipinto come neo-zar del rinato impero russo.
  "A coronare il tutto non poteva mancare la pubblicizzazione di una mostra fotografica a Roma e Milano organizzata da varie associazioni «umanitarie» e finanziata dalla monarchia assoluta del Qatar (già esposta all'ONU e al Museo dell'Olocausto a Washington per iniziativa di Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia): essa contiene parte delle cinquantacinquemila foto che un misterioso disertore siriano, nome in codice Caesar, dice di aver scattato per incarico del governo di Damasco allo scopo di documentare le torture e le uccisioni dei prigionieri, ossia i propri crimini.
  "Un'accusa di cui però non esiste alcun riscontro oggettivo e che, com'è stato messo in luce da più parti, si basa invece su una documentazione assai dubbia e poco attendibile."

  L'AUTORE – Paolo Sensini, storico ed esperto di geopolitica, per Jaca Book ha curato (con S. Rapetti) "Il terrore rosso in Russia" di Sergej Mel'gunov (2010), "Nel paese della grande menzogna" di Ante Ciliga (2007) e "Libia. Da colonia italiana a colonia globale" (2017). Ha inoltre pubblicato "La rovina antica e la nostra" (Roma, 2006); "Il «dissenso» nella sinistra extraparlamentare italiana dal 1968 al 1977" (Soveria Mannelli, 2010); "Divide et Impera. Strategie del caos per il XXI secolo nel Vicino e Medio Oriente" (Milano, 2013); "Sowing Chaos" (Atlanta, 2016), e "ISIS. Mandanti, registi e attori del «terrorismo» internazionale" (Bologna, 2016). Ha curato l'edizione italiana delle principali opere di Bruno Rizzi e Josef Dietzgen.

  INDICE DELL'OPERA - Nota editoriale - La Siria nel periodo moderno: dagli ottomani all'indipendenza, di Khairiyya Qasimiyya (La province siriane dell'impero ottomano fino al XVII secolo - La Siria tra la «Questione d'Oriente» e le riforme ottomane - Il risveglio culturale e la questione araba - La prima guerra mondiale e gli arabi tra tentativi di indipendenza e la politica dei mandati - Verso l'indipendenza della Siria) - La Siria contemporanea: dagli anni '50 al 2005, di Samir Aita (Le incertezze della democrazia - Con o contro Nasser? Chi governa? Il Ba'th o i militari? Il «Leone di Damasco» - Assad per l'eternità e dopo l'eternità - Conclusioni e prospettive - Bibliografia essenziale) - Siria: la strategia del caos sotto i nostri occhi, di Paolo Sensini - Indice dei nomi e delle organizzazioni - Indice dei luoghi