Kim Jong-un il nemico necessario Stampa E-mail

Loretta Napoleoni

Kim Jong-un il nemico necessario
Corea del Nord 2018


Rizzoli, pagg.255, € 19,50

 

napoleoni kim  IL LIBRO – Chi ha paura della Corea del Nord? Tutti, più o meno. Perché è una nazione "aliena", chiusa al mondo al punto da essere definita "Regno eremita", governata da una dittatura che sta per completare la lunga corsa al nucleare. E perché il suo leader, Kim Jong-un, ci appare come un giovane tiranno a tratti ridicolo e a tratti sanguinario, troppo inaffidabile per poter tenere il dito sul pulsante di distruzione del pianeta intero. Ora che ha ingaggiato battaglia con un presidente americano altrettanto inaffidabile come Donald Trump, potrebbe succedere qualsiasi cosa, pensiamo. Ma le cose stanno davvero come le dipingono le nostre informazioni parziali, i nostri preconcetti e i nostri media?
  In questo saggio ricco di informazioni e testimonianze di diplomatici, dissidenti ed esperti, Loretta Napoleoni cerca la risposta nelle pieghe di una storia affascinante, quella delle due Coree e del primo grande conflitto della Guerra fredda; analizza la realtà eccentrica del "totalitarismo" nordcoreano, più che contaminato dal libero mercato; entra nella mente di una nazione governata dall'ideologia semi-religiosa dello Juche, sconosciuta all'Occidente ma indispensabile per spiegare la psicologia settaria dei sudditi di Kim; si inoltra nel web oscuro sulle tracce dei cybercrimini attribuiti alla Corea del Nord. E ci spalanca un mondo inaspettato, che è nostro dovere tentare di comprendere, perché nella situazione internazionale attuale gli equivoci possono costare cari a tutti noi.

  DAL TESTO – "I nordcoreani parlano spesso anche della sorte di Mu'ammar Gheddafi. Quando accettò di rinunciare alla produzione di armi nucleari, chimiche e biologiche, George W. Bush promise che se altri Paesi fatto lo stesso, gli Stati Uniti avrebbero aperto la strada a relazioni più amichevoli. Tuttavia, otto anni dopo, gli Usa e la Nato contribuirono al rovesciamento di Gheddafi, che alla fine fu ucciso. La leadership nordcoreana ha etichettato come tattica d'invasione gli sforzi diplomatici per persuadere il colonnello a rinunciare al suo arsenale di armi non convenzionali.
  "Dal punto di vista nordcoreano, ciò che è accaduto in questi Paesi conferma che la RpdC commetterebbe un errore se abbandonasse il suo programma nucleare. Ecco perché Kim Jong-un ha rifiutato l'offerta di smantellarlo, nonostante le promesse di cooperazione economica. Al contrario, lo ha accelerato, moltiplicando i test missilistici. Da quando ha preso il potere, all'età di ventisette anni, il giovane Kim ha testato ottantaquattro missili, più del doppio rispetto a quelli di suo padre e di suo nonno. La leadership nordcoreana è anche convinta che la deterrenza nucleare garantirà la sopravvivenza del regime nell'eventualità di una rivolta interna, come successe in Libia. In effetti, se Pyongyang possiede un arsenale nucleare, le potenze straniere ci penseranno due volte prima di armare i ribelli.
  "Finora, nel caso della RpdC, la deterrenza è stata una strategia efficace non solo per tenere a bada i nemici, ma anche, paradossalmente, per indurre i Paesi occidentali ad agevolare la sopravvivenza del regime. Nella seconda metà degli anni Novanta, Kim Jong-il usò il programma nucleare come merce di scambio per procurarsi derrate alimentari, petrolio e altre forme di aiuto da parte dell'Occidente. Riuscì a tenere sulla corda l'amministrazione americana bluffando al gioco della deterrenza. Perché, in ultima analisi, di un bluff si tratta: bisogna convincere l'avversario che se passerà il limite, verranno davvero attuate le contromosse annunciate. Washington deve credere che Pyongyang colpirebbe Tokyo o Seul come ha detto, e viceversa."

  L'AUTRICE – Loretta Napoleoni, economista, scrittrice, consulente di governi e di organizzazioni internazionali, ha insegnato alla Cambridge University e ha presieduto il comitato per l'antiterrorismo del Club de Madrid. Collabora con "il venerdì" di "Repubblica". Con Rizzoli ha pubblicato "Maonomics" (2010), "Il contagio" (2011), "Democrazia vendesi" (2013) e "Mercanti di uomini" (2017).

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione. Intolleranza orientalista - Prologo. Crisi missilistica a lume di candela - 1. Soffrire la fame (La Guerra di Corea, realtà e fantasia - Lo juche, la setta del totalitarismo) - 2. Identità spezzata (La Zdc, surrealismo coreano - La vendetta di Tokyo) - 3. Economia di sopravvivenza (La purga - Delitto e castigo nella RpdC) - 4. Lo status quo, il modello di sviluppo nordcoreano (Divertimento e vita quotidiana nella Corea del Nord) - 5. Capro espiatorio informatico (La Banca del Bangladesh: autopsia di una cyber-rapina) - 6. L'ultimà roccaforte del male (La consolazione delle armi nucleari – L'arte dell'inganno) - Epilogo. Il futuro - Appendice A. La guerra di Trump e Kim a colpi di tweet e test nucleari - Appendice B. Cronologia della Corea del Nord - Appendice C. Cronologia della Corea del Sud - Appendice D. Cronologia del nucleare nordcoreano – Glossario – Note – Bibliografia - Indice dei nomi