L'Alcòva d'acciaio Stampa E-mail

Filippo T. Marinetti

L’Alcòva d’acciaio

Vallecchi, pagg.348, Euro 19,00

 

alcova.jpg  IL LIBRO – Marinetti racconta la sua esperienza di soldato in questo terzo libro ispirato alla guerra, dopo "La battaglia di Tripoli" e "Zang Tumb Tuuum". Nato dalla elaborazione degli appunti presi sul finire del primo conflitto mondiale, questo "romanzo vissuto" oscilla con un impianto diaristico e una scrittura mutevolissima tra autobiografia e invenzione. Un "delirante amore" guida il tenente Marinetti attraverso i paesi liberati dopo Caporetto con l'autoblinda "74", "alcova d'acciaio veloce, creata per ricevere il corpo nudo della mia Italia nuda".

 

  DAL TESTO – “La sera del primo giugno 1918 nella baracca dei bombardieri piantata spavaldamente a sghimbescio sopra una cresta montana di Val d’Astico, si mangiava e beveva allegramente. Le lunghe lunghe forchette rosse del tramonto s’intrecciavano con le nostre, arrotolando gli spaghetti sanguigni e fumanti. Una ventina di ufficiali, tenenti, capitani, colonnello Squilloni giocondo e pettoruto a capo-tavola. Fame da bombardieri dopo una giornata di lavoro duro. Silenzio religioso di bocche che masticano preghiere succolente. Teste chine sui piatti. Ma i più giovani non amano le pause, e vogliono ridere, agire. Sanno la mia fantasia feconda in beffe e mi eccitano con occhiate. C’è troppo silenzio a tavola, e il buon dottore è troppo gravemente assorto nel rito della pasta asciutta”.

 

  L’AUTORE – Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d’Egitto, 1876 – Bellagio, 1944) compie i suoi studi superiori a Parigi, Pavia e Genova. Poeta, drammaturgo, narratore audace e rivoluzionario, fonda nel 1909 il Movimento Futurista. Fu tra i primi fautori dell’intervento in guerra dell’Italia contro gli Imperi Centrali. Partecipa come volontario alla Grande Guerra, è ferito più volte e decorato. Alle elezioni politiche del 1919 è fra i più feroci avversari dei socialisti e secondo nella lista fascista dopo Benito Mussolini. Accademico d’Italia dal 1929. Tra i suoi numerosi scritti, sempre innovativi e provocatorî, si ricordano: Tuons le Clair de Lune (1909); Mafarka le Futuriste (1909); Zang Tumb Tumb (1914); L’alcova d’acciaio (1921); Prigionieri (1927); Novelle con le labbra tinte (1930); Il fascino dell’Egitto (1933); Patriottismo insetticida (1939).

 

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Gino Agnese – 1. L’offensiva dell’Amore – 2. La dama al balcone e le serenate massacrate – 3. La battaglia chimica e gli aloni azzurri – 4. Una donna-premio – 5. Il pazzo – 6. Un’esposizione futurista navale – 7. La 74 – 8. Gli equipaggi della Luna sbarcano a Rapallo – 9. Il desposito fa schifo – 10. Vita da cow-boys – 11. La marchesa casati e i balli futuristi – 12. Una festa napoleonica – 13. I veleni del Golfo – 14. Una festa petroliniana – 15. Cavalleria medioevale e blindate futuriste – 16. Le ville nostalgiche – 17. Duello fra Caviglia e la pioggia – 18. La Vittoria – 19. La villa devastata – 20. Le forze della Gioia, della Pietà, della Vendetta – 21. Lavami! Lavami, o Amore! – 22. Fiume, campane, donne e mitragliatrici innamorate – 23. Massaggio del corpo divino dell’Italia – 24. Un parto in blindata – 25. Un esercito in trappola – 26. Pagiolin, colombo viaggiatore – 27. Un’isola profumata nel fiume puzzolente – 28. La più bella notte d’amore – 29. A mensa col vinto fra i rottami dell’Impero austro-ungarico – Comando Supremo (Bollettino della Vittoria)