Metafisica dei costumi Stampa E-mail

Arthur Schopenhauer

Metafisica dei costumi
Lezioni filosofiche
1820
Traduzione di Maria Giovanna Franch


Casa editrice SE - Studio Editoriale, pagg.211, € 23,00

 

schpenhauer costumi  IL LIBRO – La "Metafisica dei costumi" rappresenta una versione didattica del quarto libro, dedicato all'etica, del primo volume del capolavoro di Schopenhauer "Il mondo come volontà e rappresentazione" (1819). I nodi problematici in essa contenuti sono gli stessi, ma esibiti con una ricchezza di sfumature e una libertà di pensiero non sempre presenti nell'opera principale, più sistematica nella sua struttura. Proprio perché non destinata a pubblicazione, la "Metafisica dei costumi" fa uso di molte note a margine, di richiami, di correzioni, di cancellature, di ampliamenti e contiene, per così dire, un'incompletezza di fondo che la rende strumenta indispensabile per la comprensione della filosofia e della personalità dell'autore. Scorrendo gli appunti scritti dal filosofo, lo si immagina in aula, mentre si rivolge agli studenti (i pochi che preferivano le sue lezioni a quelle tenute da Hegel negli stessi orari) con l'appassionato desiderio di comunicare loro i presupposti etici dell'esistere, richiamandosi costantemente alla loro stessa esperienza concreta, e quindi in forma viva, dialogica. La prospettiva di adesione all'esperienza e ai suoi contrasti reali, infatti, permea l'intero progetto filosofico schopenhaueriano e fa sì che lo spirito che guida il filosofo non sia quello di risolvere le opposizioni costitutive dell'esistenza, ma, «come fa ogni arte», di ripeterle. In tale contesto gli approfondimenti, i dubbi e i ripensamenti di cui si nutrono queste pagine, senza togliere al volume forma e consistenza, rispecchiano semplicemente la condizione di non definitività e di non esaustività propria dell'uomo e del suo rapporto con il mondo mettendo contemporaneamente in luce quella carica autoproblematica che costituisce la forza e l'attualità del pensiero schopenhaueriano.
  Questo volume è frutto di una ricerca promossa dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.

  DAL TESTO – "Il nostro sforzo può soltanto giungere a interpretare e a spiegare l'agire dell'uomo, le massime così diverse e anzi contrarie di cui esso è vivente espressione, nella loro essenza più intima e secondo il loro contenuto intrinseco, in rapporto alla nostra precedente considerazione e allo stesso modo in cui abbiamo cercato di interpretare i rimanenti fenomeni del mondo e di portare la loro più intima essenza alla chiara conoscenza astratta. La nostra filosofia affermerà qui la stessa immanenza affermata in tutta la considerazione precedente.
  "Non useremo le forme del fenomeno (il principio di ragione) per sorvolarlo (solo il fenomeno dà loro un senso) e approdare nel dominio delle vuote finzioni, ma questo mondo reale della conoscibilità, nel quale noi siamo e che è in noi, rimane la materia e anche il limite della nostra considerazione: esso è così ricco di contenuto, che anche la più profonda ricerca di cui fosse capace lo spirito umano non potrebbe esaurirlo."

  L'AUTORE – Arthur Schopenhauer (Danzica, 1788 - Francoforte, 1860) fu un ingegno versatile che, giovanissimo, decise di dedicarsi alla filosofia, anche se i suoi interessi spaziarono in diversi altri campi: fisica, chimica, matematica, anatomia. Al termine di lunghi viaggi attraverso l'Europa, si fermò infine a Francoforte, conducendo un'esistenza ritirata che gli valse la reputazione di misantropo. La sua opera principale, "Il mondo come volontà e rappresentazione", pubblicata nel 1819, ebbe un modestissimo successo. L'affermazione del filosofo avvenne solo una ventina d'anni dopo a seguito della pubblicazione, nel 1851, di "Parerga e paralipomena", opera che determinò l'interesse anche per gli altri lavori e le idee del pensatore. Negli ultimi anni della sua vita fu circondato da una ristretta cerchia di fedelissimi, fra cui il compositore Richard Wagner.

  INDICE DELL'OPERA - Nota bibliografica - Nota introduttiva - Metafisica dei costumi - I. Sulla filosofia pratica in genere (Il fatto della consapevolezza morale, in quanto problema - Intento della mia etica) - II. Sul nostro rapporto con la morte (Alla volontà la vita è certa - Vita e morte - In riferimento a pianta e animale - L'estinguersi della coscienza - Il presente forma della realtà - Affermazione della volontà di vivere (provvisorio)) - III. Sulla libertà della volontà (Sul pentimento - Della determinazione alla scelta o del conflitto dei motivi. Ovvero: del contrasto tra motivazione intuitiva e riflessa e della relativa differenza tra uomini e animali - Del carattere acquisito - La sfera della gioia e del dolore - Dalla libertà della volontà all'affermazione e negazione di sé) - IV. Dello stato della volontà nel mondo del suo fenomeno: ovvero del dolore dell'esistenza (Natura priva di conoscenza – Animale - Il dolore nell'esistenza umana - Aspirare senza meta e senza appagamento – Noia - Considerazione metodica sulle disposizioni fondamentali nell'esistenza umana - Negatività di ogni appagamento) - V. Dell'affermazione della volontà di vivere (Due vie che conducono oltre la semplice affermazione del corpo individuale - Affermazione della volontà oltre il proprio corpo (riproduzione)) - VI. Dell'ingiustizia e della giustizia: ovvero la dottrina filosofica del diritto (Deduzione dell'egoismo – L'ingiustizia - Sei sezioni dell'ingiustizia – Il rapporto sessuale - Deduzione della proprietà - Due forme di esercizio dell'ingiustizia - La menzogna – Il concetto di giustizia - Diritto coercitivo - Diritto alla menzogna - Diritto e torto hanno un significato etico - Lo Stato - Sulla dottrina del diritto di Kant - Del diritto penale) - VII. Della giustizia eterna - VIII. Della significatività etica dell'agire; ovvero: dell'essenza della virtù e del vizio (Sui concetti «buono e cattivo» - Il carattere malvagio - Crudeltà - Tormento di coscienza – Il carattere buono e la virtù - La giustizia libera - La bontà - La nobiltà d'animo - Ogni amore è compassione - Amicizia – Il pianto) - IX. Della negazione della volontà di vivere: ovvero: della rinuncia e della santità (Δευτερος πλους - La liberazione - Del suicidio - Sul rapporto della negazione della volontà con la necessità della motivazione - Illustrazione di queste dottrine attraverso i dogmi della Chiesa cristiana - Del nulla, nel mondo soppresso - Un'ultima domanda)