Ibn Khaldūn e la Muqaddima Stampa E-mail

Massimo Campanini

Ibn Khaldūn e la Muqaddima
Passato e futuro del mondo arabo


Edizioni La Vela, pagg.200, € 15,00

 

campanini khaldun  IL LIBRO – Coscienza critica della civiltà islamica classica al suo tramonto, uomo di corte e poliedrico studioso, Abd al-Rahman Ibn Khaldūn (1332-1406) è stato il maggior filosofo e sociologo della storia di tutto il "medioevo" euro-mediterraneo, da molti accostato a Hobbes, Vico, Marx. Percorrendo le tematiche fondamentali del potere e dello Stato, il libro studia come il pensiero khalduniano non solo getti le basi, in modo innovativo, di una interpretazione scientifica delle dinamiche del divenire delle civiltà umane, ma apra la strada al rinnovamento del pensiero arabo-islamico contemporaneo.

  DAL TESTO – "Ibn Khaldūn rifiutava, per altro, qualsiasi deriva idealista dell'indagine storica. La storia ha un fondamento materialistico. A muovere gli uomini nel loro agire quotidiano sono le necessità della vita: il nutrimento, l'alloggio, il vestiario. Per garantire l'erogazione e la difesa di questi beni operano, come si vedrà, lo spirito di corpo e lo stato. Inoltre la storia ha a che fare con variabili ambientali e climatiche: la geografia ha un ruolo essenziale nel determinare le necessità della vita e i comportamenti e i caratteri degli uomini. Nel paragrafo V del capitolo secondo della Muqaddima, Ibn Khaldūn afferma esplicitamente che l'uomo è figlio delle sue abitudini e che l'ambiente in cui vive ne determina la natura. La storia è disciplina che ha bisogno della sociologia e del supporto di tutte le discipline antropologiche. Non stupisce che alcuni storici abbiano cercato di evidenziare una continuità tra Ibn Khaldūn e Marx. Questo parallelismo è in qualche modo possibile e significativo? Di fatto, la storia significa informazione sulle organizzazioni sociali umane, il che coincide con la civiltà nel suo complesso. Uno studioso, arabo di nascita ma inglese di formazione, Aziz al-Azmeh, ha insistito in particolare sul fatto che Ibn Khaldūn, che era essenzialmente uno storico, abbia utilizzato, per spiegare gli eventi, la «scienza della civiltà» ('ilm al-'umrān). La scienza della civiltà implica che diversi campi del sapere convergano a spiegare la realtà dell'uomo: la storia e la sociologia, la politica e l'economia, le arti e la filosofia. Ibn Khaldūn - diciamo noi – non fa tuttavia distinzione tra struttura e sovrastruttura, né spiega la seconda per mezzo della prima. Il suo interesse è piuttosto rivolto a individuare i legami che connettono la realtà sociale umana con la consapevole valutazione della sua dimensione storica. Al centro della storia vi è la società, al centro della società vi è la politica. La politica è il cuore della sociologia e la sociologia è il cuore della storia."

  L'AUTORE – Massimo Campanini è laureato in Filosofia (1977) e diplomato in lingua araba (1984). Ha insegnato nelle università di Urbino, Milano, Orientale di Napoli e infine Trento come professore associato. Attualmente è Accademico dell'Ambrosiana di Milano e visiting professor allo IUSS Pavia e al San Raffaele di Milano. Fin dagli inizi della sua carriera accademica si è occupato di studi coranici, di pensiero filosofico e politico medievale e moderno, e di storia contemporanea dei paesi arabi. Ha tradotto dall'arabo all'italiano opere di al-Ghazali, al-Farabi e Averroè. Tra le sue monografie "The Qu'ran, Modern Muslim Interpretations" (Routledge, 2011), "Philosophical Perspectives on Modern Qur'anic Exegesis" (Equinox, 2016), "Al-Ghazali and the divine" (Routledge, 2018).

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Capitolo I. Vita e opere di Ibn Khaldūn - Capitolo II. La Muqaddima tra filosofia, sociologia e storia - Capitolo III. Il pensiero politico di Ibn Khaldūn - Capitolo IV. Un dibattito aperto – Appendice. Antologia della Muqaddima