L'orgoglio del fallimento Stampa E-mail

Emil M. Cioran

L'orgoglio del fallimento
Lettere ad Arşavir e Jeni Acterian


Mimesis Edizioni, pagg.156, € 14,00

 

cioran orgoglio  IL LIBRO – Agli inizi degli anni Trenta, a Bucarest, nel pieno del fermento culturale, politico e sociale che attraversa la capitale romena, un introverso e solitario Emil Cioran incontra per caso, presso la Biblioteca della Fondazione Carol, Arşavir Nazaret Acterian, giovane e brillante giornalista di origini armene, nonché autorevole membro della "generazione del '27". Grazie a lui entrerà in contatto con il gotha dell'Associazione Criterion, facendosi notare per le sue spiccate doti intellettuali e divenendo, ben presto, tra i leader indiscussi della "Giovane generazione". Il presente volume raccoglie le numerose lettere inviate dal pensatore transilvano all'amico di una vita, Arşavir, e le poche, ma ugualmente intense e poetiche, indirizzate a Jeni, sorella minore di quest'ultimo. Attraverso la lettura di tali missive, verace testimonianza di amicizia autentica, è possibile seguire non solo il travagliato percorso esistenziale di Cioran sino all'esilio parigino, ma anche l'inquietudine spirituale di un'intera epoca, segnata dal nichilismo.
  "Cioran – scrive Antonio Di Gennaro - ricorderà sempre con grande affetto e nostalgia i due amici bucarestini, avendo condiviso con essi una giovinezza febbrile e irrequieta, contraddistinta da una cupa disperazione, ma al tempo stesso anche dalla frenesia di una "missione" da compiere", nella concitata temperie legionaria della Romania degli anni Trenta. La smania e l'esuberante eccitazione per la Storia cederanno ben presto il passo al "parossismo della lucidità", che condurrà Cioran, gradualmente e responsabilmente, a riversare ogni residuo di energia interiore, nell'esercizio scettico del dubbio e nell'orgoglio trepidante del fallimento: "Se ho capito qualcosa nella vita lo devo alla mia condizione di vinto. Il fallimento, sul piano filosofico, è tanto di guadagnato"."

  DAL TESTO – "Hai ragione a rimproverarmi per i miei tormenti sulla Storia. La mia debolezza è odiarla, mentre dovrei disprezzarla: non posso farlo, per molte ragioni. La principale è che vedo troppe persone, ed è impossibile non affrontare le questioni relative al presente. E non appena si parla di questa miserabile attualità, si scivola nel passato e nel futuro, e ci si getta nel rimpianto o nella previsione. Nella nostra giovinezza, eravamo torturati da un appetito per lo scandalo, in particolare per la Storia, e tutta la "Trasfigurazione" ne era testimonianza, con grande indignazione di Jeni, che trovava questo libro esasperante e ridicolo. Lei è stata più saggia di noi, almeno di me, e ti assicuro che penso spesso alla sua reazione, che all'epoca mi è sembrata eccessiva. La sete di Storia è la fonte di ogni follia: purtroppo è inestinguibile."

  L'AUTORE – Emil Cioran (1911-1995) rappresenta una delle voci filosofiche di maggior rilievo nell'ambito del "pensiero tragico" contemporaneo. Tra le sue opere: "Al culmine della disperazione" (1934), "Lacrime e santi" (1937), "Sommario di decomposizione" (1949), "Sillogismi dell'amarezza" (1952), "La tentazione di esistere" (1956), "Storia e utopia" (1960), "La caduta nel tempo" (1964), "Il funesto demiurgo" (1969), "L'inconveniente di essere nati" (1973), "Squartamento" (1979), "Esercizi di ammirazione" (1986), "Confessioni e anatemi" (1987). Fra le sue numerose opere pubblicate da Mimesis, "Vacillamenti" (2010) e "Lettere al culmine della disperazione (1930-1934)" (2013).

  INDICE DELL'OPERA - "Il parossismo della lucidità". La corrispondenza di Cioran con Arşavir e Jeni Acterian di Antonio Di Gennaro - Nota editoriale - L'orgoglio del fallimento - Lettere di Emil Cioran ad Arşavir Acterian (1933-1936/1968-1991) - Lettere di Arşavir Acterian a Emil Cioran (1933-1935) - Lettere di Emil Cioran a Jeni Acterian (1938-1946) - Lettere di Jeni Acterian a Emil Cioran (1938) – Appendice. Testi di Arşavir Acterian dedicati a Emil Cioran (La trasfigurazione della Romania (17 gennaio 1937) - Emil Cioran (5 settembre 1937) - Lacrime e santi (12 settembre 1937) - Lettera a Emil Cioran (3 dicembre 1943) - In ricordo di Emil Cioran (1984)