Deep state Stampa E-mail

Marco Pizzuti

Deep state
I segreti dell'élite finanziaria e delle multinazionali che controllano i governi
Indagine non autorizzata sui poteri economici che da secoli decidono i destini del mondo


Edizioni Il Punto d'Incontro, pagg.667, € 19,90

 

pizzuti deep  Questo libro di Marco Pizzuti (apprezzato autore di svariate indagini "non autorizzate") contiene un'accurata e documentata inchiesta sullo Stato profondo (questa è la traduzione di "Deep state" che dà il titolo al volume), "l'entità ibrida tra pubblico e privato che solo teoricamente è controllabile dalla elezioni e che oggi guida il processo di globalizzazione. A livello ufficiale ne viene negata l'esistenza, ma è possibile scorgere la sua ombra dietro lo scoppio dei grandi conflitti, gli omicidi politici rimasti irrisolti, l'11 settembre e ogni avvenimento contemporaneo di maggiore rilevanza".

  Lo Stato – spiega l'Autore – "è stato detronizzato. Il suo declino è andato di pari passo con il trionfo dell'aristocrazia finanziaria su scala mondiale. I signori del capitale hanno i propri eserciti di sudditi fedeli, le proprie istituzioni e una propria organizzazione molto più potente della politica nel condizionare la vita dei popoli. Lo Stato non è più il vero artefice del suo ordinamento interno, delle sue istituzioni e dei trattati internazionali, perché è stato posto sotto la direzione dell'oligarchia finanziaria-industriale che sfugge a qualsiasi controllo pubblico".

  I soggetti che fanno parte dello Stato profondo "dominano pressoché incontrastati la nostra società e dispongono di un potere praticamente illimitato e invisibile. L'epoca contemporanea verrà ricordata come la fase storica di transizione in cui il potere statale è stato definitivamente abdicato a dei potenti tiranni privati. Lo strumento più efficace per arrivare a questo risultato è stato il ricatto del debito, con la costante minaccia del default. La corruzione dilagante della classe politica, sempre intenta al mero arricchimento personale, ha impedito ai parlamenti di porre degli argini al potere delle élite".

  Pizzuti definisce l'Unione europea un "super Stato centralizzato fascista che, al posto dell'interesse dei popoli, ha messo quello dei potentati bancari, riducendo la sovranità nazionale a una "sostanza evanescente". Così, dove la sovranità è svanita, gli Stati sono rimasti, ma hanno perso il controllo e e l'autonomia nella gestione dei fattori economici che condizionano la vita sociale dei rispettivi popoli. La loro sopravvivenza è consentita solo in veste di "poliziotto" incaricato di eseguire e far rispettare con la forza le decisioni assunte dall'élite finanziaria".

  Nel corso della storia, la Massoneria è stata l'organizzazione più utilizzata "dalla grande finanza come proprio strumento trasversale d'azione (i suoi affiliati appartengono a ogni colore politico) per plasmare clandestinamente la società dall'interno delle sue istituzioni e dall'esterno, sia a livello nazionale che transnazionale. I massoni, quindi, sono stati usati come mattoni per la costruzione di un nuovo ordine mondiale sulla base di un progetto dal respiro secolare. In epoca moderna però è stata affiancata anche da numerosi "club" para-massonici, alcuni dei quali, come il Bohemian Club, d'ispirazione prettamente esoterica, mentre altri, come il Gruppo Bilderberg, la Trilateral Commission, l'Aspen Institute, il CFR, il Gruppo dei Trenta, il Gruppo dei Nove, il RIIA e il World Economic Forum di Davos, sono aperti anche ai profani, proprio affinché possano svolgere le loro attività alla luce del sole o in apparente trasparenza". A ciascuno di questi "club" è dedicato uno specifico paragrafo del capitolo quarto.

  Del Gruppo dei Trenta (Group of Thirty, G30), fondato nel 1978 su iniziativa di J.D. Rockefeller, è membro senior Mario Draghi "da quando ha iniziato a lavorare alla Goldman Sachs". Il G30 ha sede a Washington, "si riunisce due volte l'anno" e fornisce ai governi "suggerimenti" in materia di politica economica dall'"enorme impact factor".

  Ciò che il Deep State teme maggiormente, secondo l'Autore, è "una ribellione del popolo unito, perché se le masse cessassero improvvisamente di ubbidire e si coalizzassero contro gli oppressori, i loro tiranni si ritroverebbero immediatamente soli e senza alcun potere. Per questo motivo l'élite globalista sta promuovendo ogni genere di teoria e di dottrina in grado di disgregare la società fino ai minimi termini, applicando alla lettera la strategia del divide et impera. Il suo malcelato intento è spezzare ogni forma stabile di unione fino a colpire il cuore della famiglia".

  Anche la "pandemia annunciata" è stata utilizzata dallo Stato profondo "per poter depredare i Paesi delle loro risorse e imporre un regime autoritario sulle masse". Della "nuova normalità" Pizzuti si occupa approfonditamente nel decimo capitolo che conclude il volume.