Robert Louis Stevenson. L'avventura nel cuore Stampa E-mail

Paolo Gulisano

Robert Louis Stevenson
L'avventura nel cuore


Edizioni Ares, pagg.227, € 18,00

 

gulisano stevenson  Paolo Gulisano ricostruisce in questo agile saggio la vita e l'opera di Robert Louis Stevenson, "uno degli scrittori classici usciti da quel particolare crogiolo artistico che fu l'Ottocento", un autore "originale e potente, che spiccò in tutte le espressioni di scrittura in cui si cimentò, dai saggi – in particolare quelli che trattavano dei suoi viaggi – ai romanzi, che erano avventure brillanti con sottili sfumature morali o descrizioni originali e impressionanti dell'azione umana in termini di storia, topografia e psicologia".

  Lo scrittore scozzese supera "ogni schematizzazione ideologica: fu un uomo malato, che conobbe momenti di autentica felicità anche nella propria condizione; venne definito un bohémien, ma rimase sempre legato alla propria famiglia d'origine; all'età di trent'anni prese moglie e le fu fedele fino alla morte. Dal punto di vista religioso fu un agnostico, eppure nei propri libri manifestò una religiosità profonda, e fu pronto a prendere le difese di un missionario cattolico calunniato, rischiando la denuncia per diffamazione".

  Uomo "in costante movimento, quasi in febbrile attività", Stevenson "possedeva un perfetto atletismo mentale che gli consentiva di slanciarsi ovunque senza problemi" e "riteneva che la lotta fosse il vero sale della vita". Non a caso i protagonisti delle sue opere sono "uomini che combattono, spesso con le spalle al muro, come Jim Hawkings sull'Isola dei pirati, Alan Breck Stewart nelle Highlands scozzesi, Dick Shelton nella Guerra delle Due Rose e così via".

  Secondo Gulisano, la forza di Stevenson va ravvisata "nella sua grande capacità immaginativa. La capacità di creare immagini straordinarie e sorprendenti è strettamente connessa con il desiderio e l'esigenza di mettersi alla prova e con la curiosità di fronte all'Ignoto; tutte caratteristiche proprie della specie umana, di cui è testimonianza la figura dell'Ulisse dantesco".

  L'autore dell'"Isola del tesoro" vedeva nella letteratura un'arte degna del massimo rispetto: "Ne parlò con grande cura in articoli e saggi dove alternava, come in un'attuale scuola di scrittura creativa, consigli tecnici, pratici e concreti – talvolta filosofici – a ricordi e aneddoti. Invitava gli aspiranti scrittori a lavorare duramente. Sapeva che la scrittura è anche – e forse soprattutto – esercizio, riscrittura, pazienza, prospettiva nel lungo termine".

  Nella vita e nelle opere narrative di Stevenson, un'importanza centrale rivestono i viaggi intesi come "un'occasione di prova, di confronto e di avventura". In particolare, il viaggio per mare, di fronte al quale lo scrittore prova "qualcosa di ancestrale, un sentimento presente nel profondo della psiche umana: la percezione dell'acqua come elemento che dona la vita e che mantiene in vita".

  I protagonisti delle opere di Stevenson – spiega l'Autore – "non sono i grandi personaggi della Storia quanto piuttosto un miscuglio di valore individuale, audacia, spavalderia e capacità immaginativa tipici dell'età giovanile: i suoi eroi, insomma, sono ragazzi che, pur tremando di fronte al pericolo, non smettono mai di giocare".

  Il capolavoro di Stevenson è il già citato "L'isola del tesoro", "un classico senza tempo, anche se è un libro figlio dell'Ottocento", che ha come caratteristica fondamentale "l'Avventura, scritta con la A maiuscola". L'opera, tuttavia, "è anche un romanzo di formazione: il protagonista, il giovane Jim Hawkins, un ragazzo limpido, coraggioso, onesto, con l'unico difetto di una certa ingenuità, si trova ad affrontare situazioni drammatiche estreme, ben lontane dalla tranquilla vita nel suo villaggio inglese. Il romanzo ha introdotto nell'immaginario collettivo numerosi temi e immagini che sono stati, col tempo, ampiamente associati alle avventure di pirati: marinai con una gamba sola, navi a vela nera, mappe del tesoro".