Omelie su Davide e Saul Stampa E-mail

San Giovanni Crisostomo

Omelie su Davide e Saul

Città Nuova, pagg.138, Euro 11,00

 

omelie_su_davide_e_saul.jpg  IL LIBRO - All'interno della vastissima produzione di Giovanni Crisostomo, le tre omelie De Davide et Saule - con ogni probabilità pronunciate e messe per iscritto nella Pasqua del 387 - costituiscono un ciclo di predicazioni i cui temi centrali sono l'ira, che spinge a cercare vendetta sul proprio nemico, e le virtù ad essa contrapposte, cioè la pazienza, la mitezza e la benignità, che muovono, invece, al perdono.

  La vicenda biblica che nelle omelie viene commentata è la storia di Davide e Saul: nel Primo libro di Samuele Saul, pur avendo ricevuto da Davide numerosi benefici, tenta più volte di ucciderlo, laddove l'altro, trovandosi a sua volta nella condizione di farsi vendetta, in numerose occasioni risparmia il proprio nemico. Davide, dunque, con la sua capacità di resistere alle tentazioni dell'ira, diventa il referente esemplare per le virtù che l'Autore propone ai fedeli: in quanto uomo, perché capace di superare l'inevitabile condizione di peccato; nel suo rapporto con Dio, perché, consapevole delle proprie miserie, si affida a Lui con fede, speranza ed amore sincero; nel suo rapporto con gli altri uomini, perché non cede alle passioni ma sa prendersi cura persino dei nemici.

 

  DAL TESTO - "Per questo vi esorto e vi prego perché ascoltiate i discorsi divini solo dopo aver purificato voi stessi, con la confessione, con il pentimento e in ogni altro modo, dalla colpa che viene da quello spettacolo. Infatti, non avete commesso una colpa da nulla: e questo si potrà vedere chiaramente anche dagli esempi.

  "Se infatti un servo avesse riposto nella cassa dove vengono conservate le vesti del padrone, sontuose e ricamate d'oro, la veste da servo, piena di sporcizia e di molti insetti, avresti sopportato serenamente l'offesa? Dimmi! E che? Se uno riversasse letame e fango in un vaso d'oro, abituato a contenere sempre unguenti, non daresti percosse a chi ha commesso questa colpa?

  "E dunque, per casse, per vesti e mantelli, e per unguenti avremo una cura tanto grande, mentre considereremo la nostra anima la cosa più vile fra tutte? E laddove è stato riversato l'unguento dello Spirito, getteremo spettacoli diabolici e racconti satanici e canzoni piene di impudicizia? E come, dimmi, Dio sopporterà tutto questo? Eppure, la distanza fra unguento e fango, e fra vesti da padrone e vesti da servo, non è così grande quanto quella fra la Grazia dello Spirito e questa forza malvagia".

 

  L'AUTORE - Giovanni, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli. L'attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza. Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall'imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438.

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - 1. Giovanni Crisostomo - 2. Le omelie De Davide et Saule - 3. Cronologia - 4. Composizione - 5. Davide in Giovanni Crisostomo - 6. Ira e pazienza - 7. Mitezza e benignità - 8. La terapia dell'immagine - 9. La presente traduzione - Bibliografia - Omelia I - Omelia II - Omelia III