Il Dio Thoth Stampa E-mail

Massimo Fini

Il Dio Thoth

Marsilio Editori, pagg.192, Euro 15,00

 

fini_thoth.jpg  IL LIBRO - In un mondo in cui esiste solo l’informazione, che si avvita su se stessa, parla di se stessa, megafono del nulla, quel poco di realtà che c’è ancora è ignorata dai media e quindi non esiste, perché come dice lo slogan di Teleworld «fatto è la notizia e la notizia è il fatto». Il distacco tra virtuale e reale è ormai completo.

  Insospettito da alcuni segnali il protagonista, Matteo, in tre giorni di ricerca angosciosa durante i quali assiste a episodi di inaudita e gratuita violenza, di cui nessuno dà conto, scoprirà questa verità di cui gli altri, paghi e storditi dall’incessante rumore di fondo dei media, non sembrano preoccuparsi o avere coscienza.

  Matteo è un uomo in grigio, ingenuo e mite. Né eroe né rivoluzionario, la sua ribellione sarà la morte. Mentre il mondo dell’informazione, a causa di un blackout, imploderà su se stesso e scomparirà insieme ai suoi aiutanti. Il finale del libro, che a suo modo è anche un giallo, è a sorpresa.

 

  DAL TESTO - "Aveva pietas per i vincitori ma non poteva fare a meno di detestarli. Era più forte di lui. E nel suo tempo il vincitore era proprio il popolo delle cuffie, ruminante, biascicante, gonfio del nulla. Incapace del silenzio, pago di sé, senza dubbi, disumano. O forse, nell'eterno pendolo di chi, in assenza di assoluti e di senso, non può avere certezze, troppo umano.

  "Lui comunque stava da un'altra parte. Qualcuno avrebbe potuto obiettare che non c'era nessuna nobiltà, ma piuttosto una necessità, nella scelta di campo di Matteo. Perché era uno sconfitto. Ma Matteo avrebbe potuto rispondere che parteggiava per gli sconfitti fin dall'inizio, prima di sapere come si sarebbe svolta la sua personale vicenda umana e che correre in aiuto dei vincitori non era poi così difficile se solo lo si fosse davvero voluto. Probabilmente era una questione di carattere, forse addirittura genetica, di cui non c'era da menar vanto ma nemmeno da portar colpa".

 

  L'AUTORE - Massimo Fini, scrittore e giornalista, vive a Milano. Scrive per «Il Giorno», «La Nazione», «Il Resto del Carlino» e «Il Gazzettino». È autore di due fortunate biografie storiche: Nerone. Duemila anni di calunnie (1993), Catilina. Ritratto di un uomo in rivolta (1996). Per Marsilio ha pubblicato Di[zion]ario erotico. Manuale contro la donna a favore della femmina (2002), Nietzsche. L’apolide dell’esistenza (2003, 2009), La Ragione aveva Torto? (1985, 2005), Elogio della guerra (1989, 2003), Il conformista (1990, 2008), Il denaro “Sterco del demonio” (1998, 2003), Il vizio oscuro dell’Occidente. Manifesto dell’Antimodernità (2002), Sudditi. Manifesto contro la Democrazia (2004), Il Ribelle. Dalla A alla Z (2006) e Ragazzo. Storia di una vecchiaia (2007).