Il Santo Graal Stampa E-mail

Nuccio D'Anna

Il Santo Graal. Mito e realtà

Archè - Edizioni PiZeta, pagg.258, Euro 20,00

 

danna_santograal.jpg  IL LIBRO - In questo documentatissimo studio l'Autore si propone essenzialmente lo scopo di restituire la simbolica, arcana immagine del Graal, mondata dall'incredibile quantità di notizie fantasiose, se non più o meno volutamente di storte in circolazione ormai da anni.

  Sulla base dell'analisi della vasta letteratura sull'argomento, opera di insigni studiosi italiani e stranieri, Nuccio D’Anna risale dapprima alle radici del "mito" del Graal, vale a dire alla civiltà antico-celtica dell'isola di Avallon, l'Inghilterra, dove si produsse l'osmosi fra la tradizione druidica e la tradizione cristiana la quale, a poco a poco, assorbì la prima conservandone tuttavia alcuni aspetti peculiari.

  Nel successivo excursus lungo l'età medievale, emerge l'alto rilievo della spiritualità cistercense e cluniacense nella società del tempo; spiccano le figure di due sovrani illuminati, il plantageneto Enrico II e la sua potentissima sposa Eleonora d'Aquitania; appaiono tre enigmatici autori - Chretien de Troyes, Robert de Boron e Wolfram von Eschenbach - i quali, cantando le gesta di re Artù, del mago Merlino e dei cavalieri della Tavola Rotonda, introdussero la leggenda del Graal, il "sacro calice" che, secondo la tradizione, Cristo usò nell'Ultima Cena o, stando a un'altra versione, il vaso in cui Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo.

  Nell'esplorazione della "leggenda", l'Autore ne coglie altri pregnanti elementi simbolici quali il "Re Pescatore" e il favoloso regno del "prete Gianni", oltre a sorprendenti accostamenti, come la misteriosa città di Sarraz, sede del Graal ed evidente legame con la tradizione islamica - ma anche, e soprattutto, l'immensa struttura, che fa risaltare il Santo Graal quale punto centrale della Storia della Salvezza.

 

  DAL TESTO - "L'assimilazione del Graal con una coppa sacra le cui virtù investono tutta la vita spirituale può [...] farsi risalire almeno all'XI secolo, alla stessa nascita del ciclo delle leggende che lo concernono e all'esteso ambito culturale trovadorico-cavalleresco che ne ha favorito la nascita e la diffusione. Tuttavia, come è stato ampiamente dimostrato da tempo, un calice sacro connesso a simboli d'immortalità e ad aspetti genericamente "eucaristici" si ritrova diffusamente in molte aree tradizionali d'Oriente e d'Occidente, dall'antica Grecia alla Persia, all'India e G. Cohen ha addirittura ritrovato questo tema in un vaso caldeo dal quale si origina un "albero della vita" posto fra due "fontane d'acqua viva" e due pesci. Il tema si ritrova sviluppato secondo modalità formali quasi identiche in una croce di matrice ostrogota usata come pettorale (databile attorno al 500 d. C., ora al Museo Civico di Torino). Assieme ai noti simboli evangelici della vite e dei tralci che adornano i tre bracci superiori della croce e si sviluppano attorno ad un complesso simbolismo numerico che prolunga le dottrine bibliche sull'"Albero di Jesse" e sull'ascendenza davidica di Cristo, nella parte inferiore del braccio verticale, nel punto che corrisponde ai piedi di Cristo, l'ignoto artista ha inciso un vaso che sembra alimentarsi del sacrificio del Redentore e dal quale fuoriesce una pianta raffigurata in modo da sembrare contemporaneamente lo zampillo dell'"acqua viva"".

 

  L'AUTORE - Nuccio D'Anna è uno storico delle religioni particolannente attento al mondo classico sul quale, fra l'altro, ha scritto: Il Neoplatonismo (1989); Il dio Giano (1992); La Disciplina del Silenzio. Mito, mistero ed estasi nell'antica Grecia (1995); Il Divino nell'El!ade (2004); Il Gioco Cosmico. Tempo ed eternità nell'antica Grecia (2006); Mistero e Profezia. La IV egloga di Virgilio e il rinnovamento del mondo (2007). Ha anche studiato alcune correnti mistico-estatiche del Medio Evo in La Sapienza nascosta (2001); Il Segreto dei Trovatori (2005); Il Santo Graal. Fra mito e storia (2008). Contemporaneamente si è accostato alle dottrine orientali occupandosi della spiritualità indù e dei suoi rapporti con la cultura europea, in particolare quelli esistenti fra il neoplatonismo e alcune forme del Vedanta indiano. Collabora con prestigiose riviste di studi storico-religiosi e di spiritualità italiane ed internazionali.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione - Capitolo primo. L'eredità arcaica e il monachesimo celtico - Capitolo secondo. Merlino e Arthur - Capitolo terzo. Le Chansons de geste e il ciclo arturiano - Capitolo quarto. Chrétien de Troyes e i miti celtici - Capitolo quinto. Il corteo e la liturgia del Graal - Capitolo sesto. Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo - Capitolo settimo. La Coppa e la Lancia - Capitolo ottavo. La Tavola Rotonda - Capitolo nono. La sede del Graal - Capitolo decimo. Il Re Pescatore - Capitolo undicesimo. Il regno del "prete Gianni" - Capitolo dodicesimo. Wolfram von Eschenbach e i Custodi del Graal