Cento anni di imprese. Storia di Confindustria 1910-2010 Stampa E-mail

Valerio Castronovo

Cento anni di imprese. Storia di Confindustria 1910-2010

Laterza, pagg.878, Euro 48,00

 

castronovo_cento  IL LIBRO - La storia di Confindustria, allo scadere della ricorrenza centenaria della sua fondazione, è una parte importante della storia d’Italia dai primi del Novecento ai giorni nostri. Tra le principali componenti che hanno definito la fisionomia del nostro Paese ci sono infatti l’evoluzione e la modernizzazione del sistema produttivo, il costante confronto della rappresentanza imprenditoriale con il mondo politico, la dialettica – non solo conflittuale – con le organizzazioni dei lavoratori. Sino alle attuali sfide cruciali della globalizzazione. Nelle pagine di questo profilo, la storia di Confindustria è condotta, sulla base di una vasta documentazione, su due precipue linee direttrici: da un lato, le alterne e controverse dinamiche del sistema industriale e i mutamenti susseguitisi nella composizione e negli equilibri interni dell’universo imprenditoriale; dall’altro, la progressiva diffusione di orientamenti ed esperienze che, anche per via dell’espansione di tante piccole aziende, hanno segnato la centralità dell’impresa nella realtà economica e sociale del nostro Paese. Tutto ciò è stato ricostruito anche alla luce degli intrecci o delle differenziazioni che hanno caratterizzato i rapporti della Confindustria con il potere politico, i partiti e i movimenti d’opinione dall’età liberale al ventennio fascista, dalla prima alla seconda Repubblica.

  DAL TESTO - "In più di una circostanza il ministro delle Finanze Jung aveva rassicurato gli industriali che lo Stato non intendeva procedere ad alcuna nazionalizzazione. Aveva affermato tuttavia che occorreva stabilire dei limiti all'iniziativa privata e innanzitutto tener conto dell' «interdipendenza fra interessi bancari e interessi collettivi».
  "Spirava tuttavia ben altro vento dalle sponde del partito e del sindacato fascista. Ai primi di maggio del 1932 s'era tenuto a Ferrara un convegno sul tema del corporativismo. E a conclusione di un dibattito, animato in particolare da Ugo Spirito e altri intellettuali fascisti, era stata approvata una mozione, proposta dal ministero delle Corporazioni Bottai, in cui si auspicava una «rigorosa disciplina dell'iniziativa privata» e un'estensione dei «poteri normativi delle Corporazioni» in linea con i principi della Carta del lavoro".


  L'AUTORE - Valerio Castronovo ha così tracciato un ampio quadro d’insieme delle motivazioni e delle iniziative, delle risoluzioni e dei codici normativi che hanno caratterizzato il complesso itinerario della Confindustria e le sue strategie nel corso del tempo. La chiave di lettura che emerge è quella di un’organizzazione che, partita dall’obiettivo di sostenere il decollo e la crescita di un’industria polisettoriale e di ottenere il riconoscimento a tutti gli effetti del proprio ruolo, è poi giunta a estendere il proprio campo d’azione nella vita pubblica nel suo complesso e nell’internazionalizzazione del sistema paese. Valerio Castronovo, già ordinario di Storia contemporanea all’Università di Torino, è direttore della rivista di scienze e storia “Prometeo”. Ha curato l’edizione italiana della Cambridge Economic History (Torino 1978-1993) e coordinato (con E. Castelnuovo) l’opera Europa Moderna 1700-1992 (Milano 1987-1993). Tra le sue pubblicazioni più recenti, L’eredità del Novecento. Che cosa ci attende in un mondo che cambia (Torino 2000) e L’avventura dell’unità europea. Una sfida con la storia e il futuro (Torino 2004).

  INDICE DELL'OPERA - I. Alle origini della Confederazione (Il declino di una prospettiva di sviluppo ruralista - Un lungo intermezzo senza una rotta precisa - La svolta industrialista nell’età giolittiana - L’ascesa di un nuovo ceto imprenditoriale - L’esordio della Confederazione generale dell’industria) - II. Un difficile noviziato (Le tre anime della Confederazione - Una partita decisiva ed emblematica - Fra problemi istituzionali e d’immagine - Un «Gruppo parlamentare industriale» - Alle prese con differenti logiche aziendali - L’irruzione dei sindacalisti rivoluzionari - Il taylorismo come modello di una cultura industriale - La sindrome dell’isolamento in sede politica) - III. Dall’eclissi alla rinascita (Fra i vantaggi e le ipoteche della neutralità - I comitati di mobilitazione industriale - La rifondazione del sodalizio confederale) - IV. Fra ambizioni elitarie e scontri di interesse (Sotto tiro per i sovraprofitti di guerra - Il «cavallo di battaglia» degli industriali - La nomina di Ferraris a ministro dell’Industria - Pro e contro il governo Nitti - Un partito degli imprenditori - Una compagine tutt’altro che monolitica - I dissidi con gli agrari - Ai ferri corti con Giolitti) - V. La «grande paura» (Lo spettro di un «contropotere operaio» - L’ascendente sulle masse della Rivoluzione d’ottobre - L’occupazione delle fabbriche - Una «rivoluzione» mancata? - L’ipotesi di trasformare le aziende in cooperative - L’ipoteca del «controllo sindacale» - Il tramonto dell’Ansaldo e il crollo dell’Ilva - Le divergenze nell’ambito confederale) - VI. Addio all’«apoliticità» (La partecipazione alle elezioni del maggio 1921 - Fra il sì e il no al socialriformista Bonomi - Il rischio di uno sfaldamento della Confederazione - Un accordo d’affari con la Russia di Lenin? - Al fondo della crisi economica - Un grave errore di valutazione - Alle prese con i risentimenti del ceto medio) - VII. Che fare col fascismo? (Le incognite del personaggio Mussolini - Per una governabilità nell’ambito delle istituzioni - Tra la nostalgia e la riscoperta di Giolitti - All’ultim’ora meglio un vecchio liberale) - VIII. Fra aspettative e ripensamenti (Un capo di governo sotto osservazione - La consegna a non abbassare la guardia - I contrasti di fondo con il sindacalismo fascista – Un duro «braccio di ferro» a Torino - Il patto di Palazzo Chigi) - IX. Una strada sempre più stretta (Le speranze effimere in una «costituzionalizzazione» del fascismo – Fra risorgenti tensioni - La condanna per il delitto Matteotti) - X. Alle ultime battute (In ordine sparso - La chiamata di Volpi alle Finanze - Il ritorno alla carica dei «corporazionisti» - Il patto di Palazzo Vidoni) - XI. I rapporti a corrente alternata col Regime (L’inquadramento nello Stato corporativo - La controversia sulla rivalutazione della lira - La Carta del lavoro - Grazie alla finanza americana) - XII. Nel vortice della Grande Crisi (Dietro le apparenze - Una ripresa delle agitazioni operaie - L’appello alla «pace sociale» - Sull’orlo dell’abisso) - XIII. Un ruolo ormai marginale (Sotto l’ombrello dello Stato - Il plauso per la creazione dell’Iri - Disciplinare l’iniziativa privata) - XIV. Una navigazione a vista (Un tema tabù - Sempre più a tentoni - Il «mal d’Africa» e i suoi miraggi - Nelle strettoie dell’autarchia) - XV. Sotto le insegne dello Stato (Fra dirigismo e interventismo pubblico - Era possibile una soluzione diversa? - Una leva per il Regime - La partita a scacchi sul «Piano siderurgico») - XVI. Una nuova vetrina per il conte Volpi (Il «doge» e il duce - Mano privata e mano pubblica - Tra sonni e risvegli del sindacalismo fascista - Al calar del sipario) - XVII. I dilemmi del dopoguerra (La ricostituzione della centrale confederale - Le pregiudiziali degli Alleati - La «forza tranquilla» di Angelo Costa - Un compito ar- duo sotto ogni profilo - Le trincee della dirigenza confindustriale - Al seguito di Einaudi - Il «quarto partito» - I prezzi del risanamento finanziario - Verso la svolta politica del 18 aprile) - XVIII. Un bilancio a due facce (All’indomani della scissione sindacale - L’epilogo dei consigli di gestione - Come utilizzare il Piano Marshall? - «Il diritto di essere classe dirigente» - Più d’un diaframma con la Dc) - XIX. Una personalissima filosofia imprenditoriale (La sfida della liberalizzazione degli scambi - La «lezione americana» - Un pessimismo di fondo - La fine di una lunga stagione) - XX. Un perentorio mutamento di rotta (Un gioco d’azzardo - L’ingresso nel campo della politica - I controversi rapporti con l’ambasciata americana - Le divergenze interne in tema di relazioni industriali - La creazione della Confintesa - Lo sganciamento delle imprese dell’Iri - Un vertice confederale sempre più in affanno) - XXI. Orizzonti internazionali e controversie interne (Tra atlantismo ed europeismo - Alla prova del Mercato comune - Le leve del «miracolo economico» - Una sorta di «protezionismo interno» - Un’«economia mista» a tutti gli effetti - Due diversi metri di giudizio tra Valletta e De Micheli - Una strategia controversa) - XXII. A un passo da un totale isolamento (Una successione col bilancino - La battaglia contro l’avvento del centro-sinistra - Il «partito Fiat» - L’epilogo del «pianeta Edison» - Tra recriminazioni e disorientamenti - In trincea sul versante sindacale - Senza più sponde nella Dc) - XXIII. Prove di distensione col centro-sinistra (Nel mezzo di una grave congiuntura - Fra molte incertezze politiche - Sulla scia della Banca d’Italia - Una difficile ricomposizione dei rapporti con la Dc - La convergenza su una politica dei redditi) - XXIV. Le strategie unilaterali dei principali gruppi (Una presidenza di bandiera - La stagione dei «grandi affari» - Il ruolo preminente di Mediobanca - La prospettiva di una contrattazione fra governo e imprese) - XXV. Gli scossoni dell’«autunno caldo» (I prodromi di un forte movimento rivendicativo - Una travolgente conflittualità operaia - La crisi del sistema di relazioni industriali) - XXVI. I prodromi di una nuova linea d’azione (I «giovani imprenditori» in controcorrente - Il «Rapporto Pirelli» - Una presidenza di garanzia - Il nodo della Montedison - Un tornante impervio) - XXVII. Prove di un dialogo neo-corporativo (Le nuove norme dello Statuto dei lavoratori - La riorganizzazione della struttura confederale - La prospettiva di una «supplenza politica» - Tra «falchi» e «colombe» delle due parti - Il Sud come «valvola di sicurezza») - XXVIII. Grandi manovre al vertice (Le apprensioni per un sopravvento di Cefis - Tre diverse tesi sull’assetto di Confindustria - La «guerra di successione») - XXIX. In nome di un’«alleanza dei produttori» (Un mandato fiduciario per l’Avvocato - Un programma da «principe illuminato» - Le critiche della dirigenza democristiana - Un modello consociativo - L’accordo sul punto unico di contingenza - Una deliberata prova di autonomia - Il compito della «borghesia produttiva» - Una concezione elitaria - Al tornante delle elezioni politiche) - XXX. Contro «lacci e lacciuoli» (L’avvento di un ex banchiere centrale - Una visione di largo respiro - Per un nuovo rapporto fra banche e industrie - La questione preminente della produttività - Per uno «Statuto dell’impresa» - Di fronte a un «muro di gomma» - Col metro dell’«indipendenza critica» - Un assetto confederale più robusto - Al tirare delle somme) - XXXI. Una duplice svolta (In sintonia con il mondo delle piccole imprese - «Fare il proprio mestiere» - Le «ragioni dell’impresa» - La «marcia dei quarantamila» - Un capovolgimento di fronte - La tela degli equilibri interni alla Confederazione - Una «crisi dell’inconcludenza» - «Legiferare e governare» - Il progetto di un riassetto della Confederazione - L’«accordo di San Valentino») - XXXII. Come riprendere quota? (Una «fiduciosa volontà» - Un nuovo tessuto produttivo - La disdetta della scala mobile - La sistemazione delle finanze di casa - «Non più assistenza ma sostegno allo sviluppo» - Quinta potenza industriale ma con tante ipoteche - Una nuova fase di instabilità politica) - XXXIII. In vista dell’appuntamento con l’Unione europea (All’insegna del «Club del Coccodrillo» - «Prepararsi per tempo» - Un «manifesto» confederale sull’Europa - Il rischio di una crisi istituzionale - Il ritorno al confronto sindacale - Come farcela nella nuova Europa dopo l’Ottantanove? - Il compito degli imprenditori - Un duro scontro sulle politiche del lavoro - Alla vigilia della crisi della Prima Repubblica - Un «Codice etico» per gli associati) - XXXIV. Un netto cambio di passo (Dalla «solidarietà dei mezzi» alla «solidarietà dei fini» - I conti con Tangentopoli - Nelle strette di una drammatica emergenza - L’abo- lizione del ministero delle Partecipazioni statali - Il «Protocollo di luglio» sulla politica dei redditi - «Fare impresa» ed «essere istituzione» - Il nodo delle pensioni e quello delle «cinque rendite» - Il paradigma) - XXXV. Nel campo di battaglia dell’euro (Un uomo della piccola impresa - «L’Europa come bussola» - I dissensi col nuovo governo di centro-sinistra - Un itinerario accidentato - Il miraggio del «patto sociale» - Senza più espedienti di sorta - Un sistema associativo più agile e articolato) - XXXVI. Una strategia d’attacco (Una serrata contesa per la presidenza confederale - Una nuova «macchina a rete» - Un «ombrello» confederale più largo ma senza striature - Una dura realtà - Un programma ambizioso – Un controverso gioco di sponda - In mezzo al guado - «Una Confindustria di movimento» - Una riforma rimasta a metà strada - Un addio polemico) - XXXVII. Fare sistema di fronte alle sfide internazionali (Una lunga tenzone - «Più gioco di squadra» - L’appello per «una politica alta» - Come tradurre la «responsabilità sociale d’impresa» - «Una democrazia che decida» - La partita finale del «Sole» - Tra disgeli e asperità - Quale genere di capitalismo quello italiano? - Contro le «deformazioni» della politica - Una fisionomia interna più complessa - Più impulso al «made in Italy») - XXXVIII.Nel mezzo di una pesante recessione (Il nodo della produttività - Una prova di compattezza - In sintonia con la base associativa - Un braccio di ferro fra imprese e banche - «Riforme subito per uscire dalla crisi» - Un confronto serrato con il governo - Verso un nuovo modello contrattuale - Le «sei priorità» degli imprenditori - In capo alla metamorfosi del sistema confindustriale) - Fonti d’archivio e bibliografiche - Indice dei nomi